10 agosto 2019 – Notiziario

Scritto da in data Agosto 10, 2019

Siria: liberato un canadese incarcerato l’anno scorso. Per la prima volta nel mondo arabo, alle presidenziali della Tunisia, c’è un candidato omosessuale. Marocco: tutti in pantaloncini per protesta contro il radicalismo. Svezia, case per i malati di Alzheimer progettate da Ikea. Russia: dopo l’incidente alla base, la gente fa incetta di iodio contro le radiazioni e infine, Afghanistan: forse prossima settimana firma dell’accordo Stati Uniti -Talebani.
Questo e molto altro nel webnotiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli. Musica di Walter Sguazzin

 

Marocco

Calzoncini corti per tutti, S(h)orton les si dice con un gioco di parole che invita a mettersi tutti in calzoncini, un’iniziativa web dopo l’aggressione delle volontarie belghe aggredite dai radicali musulmani mentre lavoravano in pantaloncini. Immediata la reazione di alcuni intellettuali su Facebook, “facciamoli fuori questi propagatori di odio, non diamo loro spazio, dimostriamo che il Marocco è un’altra cosa”, scrivono gli organizzatori. “Noi marocchini, marocchini del mondo, neghiamo il diritto loro di perlare per tutti”. Petizione diventata virale con immagini di gente in shorts, tra cui albert Eistein. La petizione chiede le dimissioni del senatore del Pjd che ha criticato le ragazze impegnate a costruire una strada in un paesino nel sud est del Marocco. Intanto fermati i campi di lavoro con volontari stranieri dopo le minacce di decapitazione.

 

Tunisia

Per la prima volta nel mondo arabo si candida alle elezioni presidenziali del 15 settembre prossimo, un avvocato omosessuale. Mounir Baatur, 48 anni, è coofondatore dell’associazione Shams, che lotta per i diritti Lgbt. In Tunisia è ancora reato l’omosessualità punibile con una pena fino a 3 anni di carcere.

Afghanistan

Si fermano i colloqui tra gli americani  e talebani per le celebrazioni questo fine settimana dell’Eid Al Adha, e ci si aspetta che settimana prossima un accordo venga formalizzato. Le speranze che questo accada non sono nuove, ma entrambe le parti stanno dicendo che l’accordo verrà raggiunto e firmato, in qualche momento della prossima settimana e questo porterà a lavorare ai nuovi colloqui diretti per una divisione del potere talebano, governo afgano. Il fattore chiave dell’accordo implica il ritiro delle truppe straniere, in cambio i talebani terranno fuori i radicali e conseguentemente ci sarà un cessate al fuoco. I negoziati con il governo afgano e i talebani potrebbe portare a rimandare ancora le elezioni presidenziali previste a fine settembre, talmente probabile che con l’accordo imminente, molti candidati nemmeno si preoccupano di cominciare la campagna elettorale.

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