24 novembre 2021 – Notiziario

Scritto da in data Novembre 24, 2021

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  • Afghanistan: 100 giorni con i talebani.
  • ONU: il bilancio della guerra in Yemen raggiungerà le 377.000 vittime entro la fine del 2021.
  • “Infanzia in gabbia”, un nuovo documentario sui minori palestinesi nel sistema detentivo militare israeliano.
  • L’Africa Occidentale ha il maggior numero di bambini soldato.
  • Bielorussia: bandito il giornale più antico.

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets a cura di Barbara Schiavulli

Afghanistan

Sono trascorsi 100 giorni dal ritorno al potere dei talebani il 15 agosto, dopo la fuga all’estero del presidente Ghani, la resa delle forze armate e il ritiro degli Stati Uniti e dei suoi alleati. Durante i primi 100 giorni si sono tenuti sei significativi incontri regionali e internazionali sull’Afghanistan. Iran, Pakistan, India, Russia, Cina hanno ospitato incontri sull’Afghanistan, i leader del G20 e il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC) hanno discusso le questioni dell’Afghanistan in sessioni separate. Per ora quello che i talebani vogliono, riconoscimento internazionale e soldi, non sono riusciti a ottenerlo. Allo stesso tempo alcuni paesi regionali e mondiali, tra cui Pakistan, Cina, Russia e Gran Bretagna, hanno sottolineato che avrebbero intrapreso iniziative per impegnarsi con il nuovo governo in Afghanistan per aiutare a superare la crisi nel paese. Il primo ministro britannico Boris Johnson ha dichiarato: «Potrebbero non parlare per tutti gli afghani, tutt’altro, ma sono una sorta di autorità». Attualmente è stato riferito che undici paesi, tra cui Iran, Pakistan, Cina, Russia, Turchia, Qatar, Uzbekistan, Turkmenistan, Kazakistan, Kirghizistan ed Emirati Arabi Uniti, hanno ambasciate aperte in Afghanistan.

I talebani hanno formato una commissione per eliminare “persone di cattivo carattere” dai loro ranghi per proteggere la reputazione dell’Afghanistan: lo ha detto martedì il gruppo, nell’ultimo segnale di un tentativo di trasformare l’insurrezione in un governo regolare.

Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha inserito nella “lista nera” dei terroristi globali e appositamente designati, imponendo loro sanzioni, tre leader della provincia di Khorasan (Daesh) dello Stato Islamico, noto anche come ISIS-K, e un’altra persona accusata di agire come facilitatore finanziario per il gruppo. «Sanaullah Ghafari, noto anche come Shahab al-Muhajir, è l’attuale emiro generale dell’ISIS-K. È stato nominato dal nucleo dell’ISIS alla guida dell’ISIS-K nel giugno 2020. Ghafari è responsabile dell’approvazione di tutte le operazioni dell’ISIS-K in tutto l’Afghanistan e dell’organizzazione dei finanziamenti per condurre le operazioni», si legge nella dichiarazione. Nella lista nera figura anche il portavoce di Daesh Sultan Aziz Azam che, secondo il comunicato, ha agito come portavoce di Daesh sin dalla nascita del gruppo in Afghanistan. Nella lista nera è stato inserito anche Maulawi Rajab, il leader di Daesh nella provincia di Kabul. «Rajab pianifica gli attacchi e le operazioni di ISIS-K e comanda ai gruppi ISIS-K di condurre attacchi a Kabul», si legge nella dichiarazione.

Yemen

Un’agenzia delle Nazioni Unite ha pubblicato un rapporto nel quale si stima che la guerra in Yemen ucciderà 377.000 persone entro la fine del 2021. Il rapporto del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP) ha rilevato che la violenza diretta ucciderà oltre 150.000 persone, mentre le malattie prevenibili e la fame causate dall’assedio guidato dai sauditi, sostenuto dagli Stati Uniti, rappresentano circa il 60% del bilancio delle vittime. Come sempre sono i bambini a soffrire di più a causa della guerra. «Nel 2021 un bambino yemenita di età inferiore ai cinque anni muore ogni nove minuti a causa del conflitto», ha affermato l’UNDP. Il rapporto stima che il 70% delle persone uccise sono bambini sotto i cinque anni. Guardando ulteriormente al futuro, il rapporto afferma che se la guerra continuasse fino al 2031 mieterebbe 1,3 milioni di vittime. Negli ultimi mesi i combattimenti sono infuriati intorno alla città di Maarib, l’ultimo pezzo significativo di territorio in mano alle forze sostenute dai sauditi su cui stanno avanzando gli houthi. Da metà giugno, quasi 15.000 houthi sono stati uccisi nei combattimenti, per lo più da attacchi aerei sauditi. L’aviazione dell’Arabia Saudita è ancora mantenuta dagli Stati Uniti, nonostante il precedente voto del presidente Biden di porre fine al sostegno alle operazioni “offensive” nello Yemen. Senza il sostegno degli Stati Uniti gli aerei da guerra sauditi verrebbero rapidamente messi a terra e Riyadh sarebbe costretta a negoziare con gli houthi. In segno di continuo sostegno, l’amministrazione Biden ha recentemente approvato una vendita di missili da 650 milioni di dollari per i sauditi.

Turchia

Si è tenuta a Istanbul una nuova udienza del processo per l’uccisione, avvenuta nel 2018, del giornalista Jamal Khashoggi in cui sono giudicati in contumacia 26 sauditi, accusati di aver avuto un ruolo nell’omicidio del giornalista. Il giudice ha chiesto al ministero della Giustizia turco di contattare le controparti in Arabia Saudita e verificare se lì fosse stata condotta un’indagine, un’azione penale o una condanna contro gli imputati nel caso, al fine di evitare di riprocessarli per lo stesso reato in Turchia. Il giudice ha fissato la prossima udienza per il 24 febbraio 2022.

Siria

Almeno due civili sono stati uccisi e diversi soldati feriti in un presunto raid aereo israeliano nella Siria centrale, secondo i media statali del paese che hanno notato come le difese aeree siriane siano state attivate per respingere l’attacco.

Israele e Palestina

Caging Childhood: Palestine Children in Israel’s Military Detention System è un breve documentario che racconta la storia di tre minori palestinesi detenuti dall’esercito israeliano in Cisgiordania. Il film, prodotto da Defense for Children International, è stato presentato in anteprima il 20 novembre seguito da una tavola rotonda. Defense for Children International è una delle sei organizzazioni per i diritti umani presa di mira dal governo israeliano nelle ultime settimane per presunti legami con il terrorismo. Israele non ha prodotto prove credibili legate a questa affermazione.

Libia

Si è dimesso a sorpresa l’inviato speciale delle Nazioni Unite per la Libia, il diplomatico slovacco Jan Kubis in carica da gennaio. Si è concluso il periodo per presentare le candidature alle elezioni presidenziali previste per il 24 dicembre. Sono 97 i canditati accettati, tra loro due donne. Tra gli aspiranti più importanti ci sono Saif al-Islam Gheddafi, figlio del dittatore Muammar Muhammad al-Gheddafi, e Khalifa Haftar, leader dell’esercito nazionale libico che controlla l’est del paese e parti del sud.

Etiopia

Il primo ministro Abiy Ahmed ha dichiarato che si sarebbe recato ieri sul fronte per «guidare le forze di difesa» contro i ribelli del Tigray i quali, dopo un anno di sanguinoso conflitto, stanno avanzando verso la capitale Addis Abeba. Si stima che decine di migliaia di persone siano state uccise e centinaia di migliaia spinte in condizioni di carestia dal novembre dello scorso anno, quando il primo ministro ha ordinato l’offensiva militare contro il Fronte di Liberazione del Popolo del Tigray (TPLF) che ha dominato il governo centrale per decenni prima di Abiy Ahmed si insediasse nel 2018.

Sudan

Dodici ministri di gabinetto hanno presentato le loro dimissioni al primo ministro sudanese appena reinsediato Abdalla Hamdok, in segno di protesta contro un accordo politico tra il primo ministro e il consiglio militare al governo del paese. Domenica Hamdok è stato reintegrato dopo aver firmato un accordo politico con il capo del consiglio militare, il generale Abdel Fattah al-Burhan, per porre fine a una crisi durata settimane che ha minacciato di minare la transizione politica del paese.

Africa Occidentale

Intrappolati nei conflitti, i bambini dell’Africa Occidentale e Centrale sono i più reclutati al mondo dai gruppi armati e rappresentano anche il maggior numero di vittime di violenza sessuale: lo afferma un rapporto diffuso martedì dalle Nazioni Unite Fondo per l’infanzia. Per cinque anni la regione ha visto un aumento dei conflitti dove più di 21.000 bambini sono stati reclutati dalle forze governative e dai gruppi armati, afferma il rapporto. Inoltre, dal 2016 oltre 2.200 bambini nella regione sono stati vittime di violenza sessuale. Più di 3.500 bambini sono stati rapiti, il che pone la regione al secondo posto per il numero di rapimenti al mondo, prosegue il rapporto. «I numeri e le tendenze sono estremamente preoccupanti per le generazioni attuali e future di bambini», ha dichiarato ad Associated Press Marie-Pierre Poirier, direttore regionale dell’UNICEF per l’Africa Occidentale e Centrale. «Non solo le gravi violazioni contro i bambini perpetrate dalle parti in conflitto non si sono fermate in tutta l’Africa Occidentale e Centrale, ma abbiamo persino assistito a un picco negli ultimi cinque anni, con un aumento del 50% del numero totale di gravi violazioni accertate», ha aggiunto. Dal 2005, quando le Nazioni Unite hanno istituito un sistema per monitorare e segnalare gravi violazioni contro i bambini come reclutamento, rapimento, stupro e attacchi a scuole e ospedali, una violazione su quattro a livello globale è stata commessa in Africa Occidentale e Centrale, afferma il rapporto.
In paesi colpiti da conflitti come Burkina Faso, Repubblica Centrafricana, Camerun, Ciad, Congo, Mali, Mauritania e Niger, la violenza ha avuto conseguenze umanitarie devastanti per i bambini e le comunità, con la pandemia che ha esacerbato la situazione, ha affermato l’ONU.
Più di 57 milioni di bambini hanno bisogno di assistenza umanitaria, un numero raddoppiato rispetto allo scorso anno a causa del conflitto e del virus. Mentre alcuni paesi la situazione è preoccupante da quasi un decennio o più, ci sono tre nuove aree di preoccupazione: Burkina Faso, Camerun e i paesi che circondano il lago Ciad, secondo il rapporto annuale delle Nazioni Unite sui bambini e sui conflitti armati. Il conflitto nei quattro paesi a cavallo del bacino del lago Ciad — Camerun, Ciad, Niger e Nigeria — ha provocato circa 3 milioni di sfollati e in Burkina Faso, dove un’insurrezione jihadista ha ucciso migliaia di persone, il reclutamento di bambini è aumentato di almeno cinque volte quest’anno, da quattro casi documentati in tutto lo scorso anno, secondo le informazioni rilevate da AP in un rapporto inedito di esperti di aiuti internazionali e conflitti.

Macedonia del Nord

Tre giorni di lutto nazionale, a partire da ieri, per le 46 vittime dell’incidente stradale di due notti fa che ha coinvolto un autobus turistico in Bulgaria con a bordo cittadini macedoni di ritorno da Istanbul.

Bielorussia

Il più antico giornale della Bielorussia è stato bandito nel 115° anniversario della sua fondazione: è l’ultima mossa nell’incessante giro di vite del governo sui media indipendenti nella nazione ex-sovietica. Il quotidiano Nasha Niva è stato dichiarato fuorilegge perché ritenuto estremista dal tribunale del distretto centrale di Minsk, che ha agito su richiesta del ministero dell’Informazione. La sentenza esporrà chiunque pubblichi o ripubblichi materiali di Nasha Niva a pene detentive fino a sette anni. Le autorità bielorusse hanno bloccato il quotidiano online a luglio e hanno arrestato il suo caporedattore, Yahor Martsinovich, e il giornalista Andrey Skurko, rimasti tuttora in custodia. Complessivamente 29 giornalisti bielorussi sono in stato di detenzione, scontano la loro pena o sono in attesa di processo. La maggior parte degli altri giornalisti di Nasha Niva ha lasciato il paese e ha continuato a pubblicare giornali online, cambiando dominio per aggirare il blocco.

Stati Uniti

Un bambino di 8 anni è diventato la sesta vittima, martedì, dopo che un uomo alla guida di un suv si è lanciato su una parata natalizia suburbana a Milwaukee. Darrell Brooks Jr., 39 anni, è stato accusato di cinque capi di omicidio intenzionale di primo grado, accusa che comporta l’ergastolo se condannato. Si è dondolato avanti e indietro sul sedile e ha pianto durante l’udienza di martedì, sostenuto dal braccio del suo avvocato sulla schiena, mentre venivano dettagliate le accuse contro di lui. La cauzione è stata fissata a $ 5 milioni e un’udienza preliminare è stata fissata per il 14 gennaio. Ulteriori accuse relative alla sesta morte e alle oltre 60 persone ferite arriveranno più avanti, questa settimana o la prossima, ha affermato il procuratore distrettuale della contea di Waukesha, Susan Opper. Il capo della polizia di Waukesha, Dan Thompson, ha detto che Brooks stava lasciando la scena di una disputa domestica che aveva avuto luogo pochi minuti prima, quando si è imbattuto nel percorso della parata.

Un uomo di Kansas City, che ha trascorso 43 anni in carcere per tre omicidi, è stato scarcerato dopo che un giudice ha stabilito che fosse stato condannato ingiustamente. Kevin Strickland, che ora ha 62 anni, ha sempre sostenuto che fosse a casa a guardare la televisione quando Larry Ingram, 21 anni, John Walker, 20, e Sherrie Black, 22, sono stati uccisi. Tuttavia è stato condannato sulla testimonianza di un testimone che ha identificato Strickland come uno dei quattro uomini che hanno sparato alle vittime. Il testimone ha ritrattato la sua dichiarazione prima di morire, dicendo di essere stato pressato dalla polizia per identificarlo. Non c’erano prove fisiche che legassero Strickland alla scena del crimine e anche gli altri due uomini condannati negli omicidi hanno insistito sul fatto che non fosse coinvolto, nominando invece altri due sospetti che non sono mai stati accusati. Strickland ha detto di aver appreso della sua liberazione quando la notizia è passata in TV mentre stava guardando una soap opera. «Non sono necessariamente arrabbiato. Penso di aver vissuto emozioni che per fortuna non conoscerete mai», ha detto mentre lasciava il Western Missouri Correctional Center a Cameron.

Messico

I corpi di sei persone sono stati trovati impiccati martedì, a un ponte e a un albero, in una regione del Messico centrale devastata dalla violenza delle bande criminali: è il secondo incidente del genere nell’area in meno di una settimana, hanno riferito le autorità. Tre delle vittime sono state impiccate a un cavalcavia e altre tre a un albero, secondo una dichiarazione del segretario alla pubblica sicurezza dello stato di Zacatecas. Altri due corpi sono stati trovati sul terreno di una proprietà in una comunità vicina.

Bangladesh

Secondo un servizio di Bangladesh Live News, i famigerati servizi segreti pakistani, l’Isi, starebbero cercando di destabilizzare il Bangladesh, rafforzando il terrorismo di matrice islamica a Dhaka. Sottolineando il ruolo dell’Isi oltre che del LeT, ministro bengalese Hasn Ul Inu ha affermato che l’Isi sta cercando di destabilizzare il paese.

Cina

L’Unione Europea è tornata a sollecitare la Cina rispetto agli obblighi internazionali sui diritti umani e al rilascio immediato e incondizionato di Zhang Zhan, la blogger che per prima parlò di Covid-19 in Cina.

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