30 settembre – notiziario dall’Est Europa e dal Caucaso

Scritto da in data Settembre 30, 2021

La rassegna di notizie dall’Est Europa: un breve focus sugli eventi settimanali

  • Un altro procedimento penale per l’oppositore russo Navalny: ora rischia 10 anni di carcere 
  • Un uomo e un agente del KGB uccisi durante una sparatoria. Ma il video solleva interrogativi
  • L’Ucraina approva la legge sugli oligarchi 

Il podcast

Russia

La situazione con i diritti umani in Russia sempre più precaria. Un altro procedimento penale è stato aperto contro il leader dell’opposizione russa Alexei Navalny – il terzo di fila dal suo arresto nel gennaio 2021. Navalny e altri due suoi seguaci sono accusati di aver fondato e gestito una “comunità estremista”. 

Lo ha annunciato il 28 settembre il servizio stampa del Comitato Investigativo della Federazione Russa. Ora l’oppositore rischia altri 10 anni di carcere, come riportano i media russi. 

Gli inquirenti russi del Comitato Investigativo hanno comunicato che, fino al 2014, Navalny avrebbe fondato una “comunità estremista” a cui si sono uniti i suoi due collaboratori – Ivan Zhdanov e Leonid Volkov, sotto indagine anche loro ed entrambi in esilio.

Nel tweet sotto: al centro – Ivan Zhdanov, a destra – Leonid Volkov.

Secondo l’indagine, la comunità avrebbe svolto «attività estremiste volte a cambiare le basi del sistema costituzionale nella Federazione Russa». Invece il Fondo anticorruzione (FBK) di Navalny, nonché sede degli suoi seguaci e il Fondo per la protezione dei diritti dei cittadini, anch’esso opera dell’oppositore, sono stati “bollati” dalle autorità e dai giudici russi come “organizzazioni estremiste” a giugno di quest’anno. 

Questo è il terzo procedimento penale repressivo contro il dissidente russo dal momento del suo arresto a gennaio scorso: prima un caso sulla “creazione di un’organizzazione che viola i diritti dei cittadini russi”, poi un altro caso sull’insulto a un giudice. In più, Navalny attualmente sconta già una pena in una colonia penale. 

Altri collaboratori di Navalny sono finiti sotto indagine per aver fatto parte della “comunità estremista” in questione – tra cui Lyubov Sobol, Ruslan Shaveddinov, Pavel Zelensky e tanti altri. 

Bielorussia

A Minsk un uomo ha aperto il fuoco sugli agenti del KGB bielorusso che erano venuti per arrestarlo. Dopo che gli agenti hanno sfondato la porta e hanno fatto irruzione nell’appartamento del sospettato, questi ha sparato con un fucile da caccia, riporta Euroradio bielorussa nel suo canale Telegram.

Uno degli ufficiali del KGB è stato ucciso. Le forze di sicurezza bielorusse hanno aperto il fuoco e anche l’uomo è stato ferito a morte. 

Secondo la versione ufficiale, la squadra speciale sarebbe entrata nell’appartamento in cerca di terroristi, e il proprietario dell’appartamento era, secondo loro, un «criminale particolarmente pericoloso».

L’uomo in quesitone si chiama Andrei Zeltser, 31 anni: era un programmatore. Lavorava per la società statunitense IT EPAM Systems. Dopo l’accaduto è stata arrestata anche sua moglie che, secondo vari media, si trovava nell’appartamento al momento della sparatoria. Sempre stando ai media locali, la coppia avrebbe un bambino. 

Dopo l’accaduto il comitato investigativo della Bielorussia ha affermato che l’uomo di 31 anni è stato «liquidato con il fuoco di risposta» dopo aver opposto resistenza alle forze dell’ordine, riporta Reuters. L’agenzia di stampa ufficiale dello stato, BELTA, ha riferito che l’uomo era associato all’opposizione.

Le autorità hanno fatto girare un video in cui si vede come un gruppo di sei persone, apparentemente gli agenti, sfondano la porta. Nel filmato si vede anche un uomo, presumibilmente Andrei Zeltser, in attesa con un fucile, mentre una donna lo sta filmando col telefono. 

Attenzione, scene di violenza

Media e membri dell’opposizione, invece, esprimono dubbi sull’accaduto e sollevano domande sul video trasmesso dalle autorità. Per esempio, zerkalo.io (ex Tut.by), si domanda perché la donna che si trova nell’appartamento nel momento degli spari non urli e dove sia finito il video del suo telefono; dov’è il fumo dello sparo del fucile, e così via. 

Ucraina

La Verhovna Rada, il parlamento ucraino, ha approvato il 23 settembre scorso in seconda lettura, la legge che limiterà il ruolo degli oligarchi nel paese. La legge è stata approvata con 279 voti. 

Secondo il documento oligarca sarà considerato colui che rientra in tre dei quattro seguenti criteri: presenza di beni da due miliardi di hrivna (pari a 69 milioni di euro), proprietà di monopoli, partecipazione alla vita politica e notevole influenza sui media. 

La lotta contro gli oligarchi era una delle principali promesse pre-elettorali del presidente Zelensky, dato che in Ucraina stanno esercitando un’influenza notevole. Invece l’opposizione ha già espresso i propri dubbi: si teme che la legge verrà applicata in maniera selettiva, slegando le mani al presidente. 

Foto in evidenza: Liza Pooor su Unsplash

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