A metà strada tra scienza e storia

Scritto da in data Settembre 26, 2024

Una donna italiana alla guida, nel 2025, della SICScientific Instrument Commission.
Si chiama Ileana Chinnici ed è una fisica dell’Inaf (Istituto nazionale di astrofisica) di Palermo.

Studiare la storia della scienza

Là dove storia e scienza si intrecciano, è arrivata una fisica italiana per ricoprire la carica più alta di una commissione internazionale che si occupa di storia degli strumenti scientifici.

All’interno dell’International Union of History and Philosophy of Science and Technology (Iuphst), organizzazione internazionale emanazione dell’Unesco, vi è la divisione DHSTDivision of History of Science and Technology – di cui fa parte una commissione internazionale che, istituita nel 1952, si occupa di collezioni di strumenti scientifici.
Il suo nome è, appunto, Scientific Instrument Commission (SIC) e si dedica alla storia della scienza.

Nello specifico, si popone di incoraggiare la ricerca accademica sulla storia degli strumenti scientifici, la conservazione e documentazione delle collezioni di tali strumenti, e il loro uso.

Guardare al passato, alla strada compiuta, serve per far compiere nuovi passi verso il futuro facendo progredire la ricerca.

Il simposio canadese e la nomina di Ileana Chinnici

A questo fine, e con l’obiettivo di promuovere l’interesse per la storia degli strumenti, la commissione organizza simposi annuali in diverse parti del mondo.

In genere i congressi si tengono in luoghi dove siano presenti importanti collezioni di strumenti o centri di ricerca e insegnamento.

Nello specifico, il simposio 2024 sugli strumenti scientifici si è tenuto tra il 16 e il 20 settembre a Ottawa, in Canada, ed è stato dedicato al tema “La precisione riconsiderata: Strumenti scientifici, cultura e accesso”.

Proprio in questa occasione Chinnici è stata nominata alla presidenza della commissione SIC.

È la prima volta per un’italiana in questo ruolo, una riconferma della ormai consolidata presenza delle donne nei settori scientifici.

Chinnici: la presidenza è «onore e onere»

Ileana Chinnici partecipò per la prima volta al SIC Symposium di Praga, nel 1995, come borsista e ora, che dal prossimo anno presiederà la commissione, racconta in un’intervista a Media Inaf di una responsabilità di cui avverte «l’onore e l’onere».

«L’essere poi la prima italiana e ricoprire questo ruolo» si legge nell’intervista «mi sembra anche un riconoscimento all’impegno profuso dal nostro paese nel riordino di queste collezioni nelle università, nelle scuole, nei laboratori».

Nell’intervista Chinnici ricorda anche chi, prima di lei, ha lavorato a questi temi.
«Le radici di questo frutto» dice «sono proprio nel lavoro pionieristico fatto a Palermo sulla catalogazione degli strumenti dell’Osservatorio sotto la guida di Giorgia Foderà, dell’Università di Palermo. Da lei ho appreso la passione per gli strumenti scientifici storici che mi ha sempre accompagnato».

Ileana Chinnici, fisica dell’Istituto nazionale di astrofisica di Palermo (foto Inaf).

Gli strumenti scientifici sono beni culturali da tutelare

Gli studiosi che fanno parte della SIC lavorano alla tutela delle collezioni di strumenti scientifici che hanno fatto la storia della ricerca astronomica.
Si tratta – spiega Media Inaf – di sismografi, strumenti meteorologici, strumenti di fisica, di topografia, o ancora di strumenti per la didattica dell’astronomia, dai globi celesti e terrestri ai planetari, sino alle sfere armillari per lo studio delle meccaniche celesti.

Una serie di oggetti non più utilizzati dunque, ma preziosi per capire come il progresso scientifico si sia evoluto nel tempo, e che fanno parte a tutti gli effetti del patrimonio di beni culturali dell’umanità.

A metà strada, appunto, tra scienza e storia.

Foto in copertina: Uriel Soberanes – Unsplash

 

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