In attesa di una guerra: la crisi russo-ucraina

Scritto da in data Febbraio 13, 2022

Il vento di una possibile guerra incombe di nuovo sull’Europa orientale, con l’Ucraina di oggi circondata da circa 135.000 soldati russi dislocati ai suoi confini oramai dall’anno scorso e in Crimea, la penisola ucraina occupata dalla Russia dal 2014. Aumentano le tensioni anche a causa delle esercitazioni militari congiunte tra RussiaBielorussia, al confine con l’Ucraina che qui è lungo 1.084 chilometri.

Venerdì 11 febbraio gli Stati Uniti hanno avvertito che l’invasione russa dell’Ucraina potrebbe iniziare da un momento all’altro e hanno incitato i propri cittadini a lasciare immediatamente il paese, dando vita a una immediata “fuga” di varie istituzioni europee presenti e dalle ambasciate di più di una decina di stati.

I colloqui diplomatici svoltisi finora tra Russia e Stati Uniti con i suoi alleati al momento non hanno prodotto alcuna soluzione. Nemmeno la telefonata di sabato 12 febbraio tra il presidente Usa Joe Biden e quello russo Vladimir Putin sembra essere riuscita a disinnescare la crisi. Gli accordi di Minsk − il protocollo del 2015 per porre fine alla guerra nell’Ucraina orientale − non sono stati mai implementati, anche perché Russia ed Ucraina li interpretano in modo diverso.

Le ragioni del conflitto

Ora si è creata una situazione che riguarda in primis il futuro dell’Ucraina e la sua capacità di continuare a costruire uno stato indipendente e democratico. Ed è chiaro che una possibile guerra su larga scala, qui, riguarderà anche l’Europa.

Il conflitto tra Mosca e Kyiv è radicato nella storia e la sua essenza risiede nel fatto che la Russia non riconosce l’indipendenza del suo vicino. Sotto l’Impero russo, dopo la rivoluzione bolscevica, l’Ucraina era diventata una delle Repubbliche Sovietiche ottenendo poi completamente l’indipendenza nel 1991.

L’aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina è cominciata nel 2014, in seguito alle proteste di massa dell’Euromaidan contro il regime del presidente filo-russo di allora, Viktor Yanukovic e, in parte, per la sua mancata firma su un accordo commerciale con l’Unione Europea. È in quel periodo che la Russia ha invaso l’Ucraina, occupando la penisola della Crimea e sostenendo militarmente le forze separatiste nel Donbas, avviando una guerra ibrida contro l’Ucraina. Da allora l’Ucraina e l’Occidente accusano la Russia di inviare truppe e armi per sostenere le forze fantoccie separatiste. Nonostante le numerose prove e testimonianze, il Cremlino nega qualsiasi coinvolgimento e chiama la guerra in Ucraina orientale “conflitto interno”. I territori occupati ora sono una zona grigia. L’anno scorso la Russia ha rilasciato più di 700.000 passaporti russi ai residenti dei territori occupati: un fatto che l’Ucraina considera un’ulteriore conferma della presenza russa sul proprio territorio. Intanto la guerra, anche se a bassa intensità, continua e a oggi, nel Donbass sono state uccise circa 14.000 persone secondo le stime di Kyiv.

Tutto questo è avvenuto nonostante la Russia si fosse impegnata a rispettare i confini esistenti dell’Ucraina con la firma del Memorandum di Budapest, nel 1994. Dopo lo scioglimento dell’Unione Sovietica negli anni Novanta, l’Ucraina aveva il terzo arsenale atomico più grande al mondo. Dopo la denuclearizzazzione, avvenuta per via della collaborazione tra gli Stati Uniti, la Russia e l’Ucraina, Kyiv ha ridato a Mosca le centinaia di testate nucleari in cambio di garanzie di sicurezza, mentre gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e la Russia si sono impegnati a rispettare l’indipendenza dell’Ucraina e i suoi “confini esistenti”.

Ottobre 2021 – Febbraio 2022

La Russia ha iniziato ad accumulare le proprie truppe al confine con l’Ucraina ancora nella primavera del 2021, un fatto passato senza destare troppa attenzione. Poi a ottobre la quantità di militari vicino al confine ucraino ha cominciato ad aumentare, sollevando preoccupazione tra alcuni funzionari negli Stati Uniti e in Europa. Da lì la tensione non ha fatto altro che aumentare.

La posizione della Russia

La Russia dichiara di non volere l’Ucraina nella Nato: Mosca chiede all’Occidente rassicurazioni sul fatto che l’Ucraina non potrà mai aderire all’alleanza militare. Nel dicembre 2021 la Russia ha chiesto agli Stati Uniti garanzie sul ritiro delle truppe Nato dai paesi che hanno aderito all’alleanza dopo il 1997. In più, Mosca ha criticato gli Stati Uniti e i suoi alleati per aver fornito all’Ucraina armi, sostenendo che Kyiv avrebbe potuto cercare di riconquistare le aree del Donbass occupate. La Russia anche sostiene che l’Ucraina debba riconoscere la Crimea illegalmente annessa.

Per il momento la Russia sembra andare avanti con i preparativi della guerra. Continuano gli spostamenti in prima linea di unità militari e mediche vicino al confine ucraino.

Gli accordi di Minsk

Gli accordi di Minsk oggi sono al centro delle discussioni e causa di reciproche accuse tra Russia ed Ucraina, proprio perché durante tutti questi anni i due paesi ne hanno avuto due interpretazioni opposte.

Le autorità ucraine sono riluttanti nel riconoscere uno status speciale per i territori occupati del Donbass al di fuori del proprio controllo, poiché il riconoscimento darebbe alla Russia una leva per controllare la politica interna dell’Ucraina.

Gli accordi prevedono le elezioni locali nel Donbass nell’ambito della reintegrazione del territorio. Kyiv sostiene che le elezioni nelle cosiddette repubbliche di Luhansk e Donetsk potranno svolgersi solo dopo aver ripreso il controllo sul territorio dell’Ucraina orientale e dei confini e dopo che le forze armate russe avranno lasciato il territorio. Invece Mosca vorrebbe concedere ai territori in questione lo status speciale, in completa autonomia e rappresentanza nel governo ucraino, dando quindi al Cremlino una leva sulla politica interna del paese.

Potenza militare dell’Ucraina

Dopo lo scioglimento dell’Unione Sovietica l’Ucraina è rimasta con una delle più potenti forze armate d’Europa, scrive Open Democracy. Ma allo scoppio della guerra, nel 2014, l’esercito ucraino si è trovato del tutto impreparato ad affrontare il conflitto a causa di decenni di corruzione nell’ambito militare, tanto che diverse organizzazioni attiviste del paese vestivano e davano il necessario all’esercito ucraino, almeno nei primi due anni. Dall’inizio della guerra un programma di riforme, di addestramento militare fornito dalle forze occidentali e un significativo aumento dei finanziamenti militari, ha portato l’Ucraina ad avere forze armate moderne e ben attrezzate che contano ora oltre 200.000 persone in servizio.Il conflitto russo-ucraino in corso è da considerarsi un’estensione della guerra cominciata nel 2014.

Questo articolo è stato modificato con approfondimenti più dettagliati.

In copertina Giorgio Dirindin |Esercitazioni della Difesa Territoriale, Kyiv, gennaio 2022.

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