Dall’emergenza una nuova Europa
Scritto da Raffaella Quadri in data Marzo 14, 2020
Una rete di oltre 200 medici italiani che operano Oltralpe lancia un appello per creare una cabina di regia internazionale anti coronavirus, con l’Italia capofila. Obiettivo: istruire medici e istituzioni europee su cosa fare e cosa evitare. L’opportunità di mettere le conoscenze italiane a servizio di tutti e l’occasione di essere davvero una sola e unica Europa.
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Credit photos: The Andras Barta da Pixabay
Bisogna muoversi e farlo subito. È l’appello lanciato dalla Rete dei medici italiani in Francia – un gruppo di oltre 200 medici del nostro Paese che lavora Oltralpe – affinché si condividano le esperienze provenienti dall’Italia nella gestione della diffusione del coronavirus.
Ne abbiamo parlato con il dott. Marco Mafrici, oculista presso un ospedale nel Sud della Francia, che ci ha spiegato motivazioni e urgenza di questo loro appello.
Medici italiani in Francia: l’esperienza dell’Italia contro il coronavirus
Il messaggio è semplice quanto chiaro: “Insieme possiamo contenere la diffusione di Covid-19, sulla base delle recenti esperienze italiane”.
L’Italia, lo sappiamo, è stato il primo Paese europeo a essere colpito dal contagio. Le decisioni prese per contenere la diffusione del coronavirus sono state severe ma essenziali per contrastarla.
Lo scopo dell’appello è quindi aiutare le autorità francesi a stabilire un protocollo organizzativo all’interno degli istituti sanitari, basandosi proprio su quanto accaduto entro i nostri confini.
I tre punti dell’appello
Un appello che interessa la Francia come l’intera Europa, dove il coronavirus sta iniziando a diffondersi con le medesime modalità già riscontrate in Italia.
I punti essenziali, ci spiega il dott. Mafrici, sono tre:
– la protezione del personale sanitario e non sanitario che lavora negli ospedali e a contatto con i pazienti positivi al virus, o comunque nel settore medicale
– la riduzione delle attività non urgenti per evitare di avere necessità di nuovi presidi ospedalieri, di attrezzature sanitarie e di personale medico aggiuntivi
– l’applicazione delle misure all’intero il territorio nazionale, sin da subito.
“L’Italia” dice Mafrici “con la propria esperienza può dare suggerimenti utili agli altri Paesi europei nell’ottica di una solidarietà europea. Indicazioni preziose per contenere i danni dovuti alla pandemia”.
Creare un’unica cabina di regia europea
Mai come in questa occasione esiste la necessità e l’opportunità di essere Europa. È possibile – anzi è necessario, come sottolinea il medico – creare una cabina di regia a livello europeo. Un coordinamento internazionale e unico, di cui l’Italia sia capofila, che permetta di condividere le informazioni scientifiche acquisite durante l’epidemia, per evitare di ripetere gli errori commessi sinora nella gestione del contagio. Però, bisogna agire subito.
Evitare la diffusione del virus non è più possibile, ma occorre che questa diffusione avvenga in maniera controllata e il più lentamente possibile. Solo in questo modo, “quando si manifesteranno i fenomeni più gravi, il sistema potrà essere in grado di prendersene carico senza rischiare il collasso”.
È il momento di essere europei
La speranza, nell’appello dei medici di questa rete, è che la diffusione delle informazioni scientifiche non si fermi al confine. Informazioni corrette su cosa accade e accadrà, e su come comportarsi che è importate siano rivolte non solo ai medici e alle istituzioni ma anche alla popolazione.
Bisogna coinvolgere quindi i Ministeri e tutte le divisioni che si stanno occupando dell’emergenza a livello europeo.
Oggi ci si presenta l’occasione di comportarci davvero come un’Europa unita.
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