Elezioni Venezuela: Consegnati i verbali
Scritto da Radio Bullets in data Agosto 6, 2024
BOGOTA’ – Il capo del Consiglio Elettorale Nazionale (CNE) del Venezuela, Elvis Amoroso, ha consegnato, 9 giorni dopo le elezioni, alla più alta corte del Venezuela il verbale delle elezioni presidenziali in cui è stato rieletto il presidente Nicolás Maduro, che ha chiesto di “certificare” il processo dopo le denunce di frode da parte di l’opposizione.
I documenti erano stati richiesti da una sentenza del 3 agosto dopo il ricorso di Nicolás Maduro.
La Corte Suprema aveva dato tre giorni di tempo al Consiglio nazionale elettorale per presentare i verbali di scrutinio, il totale dei seggi elettorali su scala nazionale, nonché i verbali di aggiudicazione e proclamazione della vittoria di Maduro.
“Tutto quanto richiesto dalla Suprema Corte della Repubblica viene registrato”, ha detto Amoroso in udienza senza fornire ulteriori precisazioni. Sia il CNE che la Corte Suprema di Giustizia (TSJ) sono accusati dall’opposizione di servire il chavismo al potere.
#5Ago El presidente del Consejo Nacional Electoral (CNE), Elvis Amoroso, consignó documento solicitado por el Tribunal Supremo de Justicia ilegitimo.
— PeriodistaDSD (@PeriodistaDSD) August 5, 2024
Il CNE venezuelano è stato duramente criticato per aver dato la rielezione al leader chavista, senza prima pubblicare i bollettini e i verbali che sostenevano la sua rielezione.
Edmundo González e María Corina Machado hanno affermato che l’opposizione ha ottenuto il 67% dei voti contro il 30% di Maduro. In un comunicato hanno anche sottolineato che la vittoria di González è stata ampiamente riconosciuta e sostenuta dalle autorità internazionali.
Appello ai militari
Allo stesso modo, hanno invitato le Forze Militari ad unirsi al sostegno e alla volontà del popolo venezuelano.
“Chiedo urgentemente alle Forze Armate Nazionali e alle forze di polizia di agire con integrità e in difesa della volontà popolare. È fondamentale che si tengano lontani dalle azioni repressive orchestrate dal regime e rispettino i risultati delle elezioni”, si legge nel documento.
Intanto durante le proteste in corso nei giorni scorsi Maduro ha affermato che 2000 persone sono state arrestate, 23 uccise secondo l’organizzazione Foro Penal, decine quelle ferite.
“Ai cittadini, chiedo di fare pressione sui vostri parenti nelle Forze di Sicurezza affinché difendano la sovranità popolare ed evitino la repressione. La vittoria democratica è inconfutabile e ora spetta a tutti rispettare la voce del popolo”, ha scritto Gonzales.
Venezolanos, ciudadanos militares y funcionarios policiales:
Nuestro mensaje en esta hora decisiva para el futuro de la República. pic.twitter.com/Z7GWTH7rKM
— Edmundo González (@EdmundoGU) August 5, 2024
Guerra a WhatsApp
Intanto, Maduro ha invitato a boicottare l’applicazione di messaggistica WhatsApp , sostenendo che l’esercito, la polizia e i leader della comunità che difendono la sua controversa rielezione hanno ricevuto “minacce” in questo modo.
“Interromperò i rapporti con WhatsApp, perché WhatsApp viene utilizzato per minacciare il Venezuela e poi cancellerò per sempre il mio WhatsApp dal mio telefono, a poco a poco trasferirò i miei contatti su Telegram, su WeChat”, ha detto Maduro durante una manifestazione.
“Dì no a WhatsApp!”, ha continuato Maduro invitando al ritiro “volontario, progressivo e radicale” dell’applicazione, di proprietà della società americana Meta, insieme ad altri social network come Facebook o Instagram.
Apertura investigazione penale contro Machado e Gonzales
Se non bastasse, il procuratore generale Tarek William Saab ha annunciato l’apertura di una investigazione penale contro i due leader dell’opposizione Edmundo González y María Corina Machado.
“Il Ministero Pubblico della Repubblica Bolivariana del Venezuela
in risposta alla dichiarazione illegale rilasciata da Edmundo González e María Machado informa dell’apertura di una indagine penale per determinare la loro responsabilità per i loro presunti molteplici crimini qui descritti che minacciano la pace della nazione“, scrive sul suo profilo X.
Tra i crimini contestati ai due leader dell’opposizione dal pubblico ministero, figurano quelli di “usurpazione di funzioni, diffusione di informazione falsa per diffondere il panico, istigare alla disobbedienza delle leggi e all’insurrezione, associazione a delinquere e cospirazione”.
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