Epifania di un piano
Scritto da Le Funambole in data Maggio 5, 2021
A cura di Loretta Bondì.
Alla fine di una travagliata gestazione, si è prodotto, è nato: habemus piano, cioè il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in risposta al Next Generation Fund dell’Unione Europea. Ne discutiamo con Susanna Camusso, per nove anni Segretaria Generale della CGIL di cui è oggi Responsabile per l’Area Politiche Europee e Internazionali. Con Susanna affrontiamo sia temi di metodo che di sostanza del Piano nazionale appena varato dal parlamento e al vaglio dell’Unione Europea.
Riguardo al metodo, iniziamo a chiedere a Camusso se ha ragione chi si lamenta di non aver avuto il tempo di “digerire” un piano di oltre 300 pagine portato in parlamento come fatto compiuto, con pochi margini di discussione. In altre parole, se c’è un problema di trasparenza non solo nella presentazione, ma anche nella futura gestione del piano.
Rileviamo che la società civile, comprensibilmente scettica in fatto di epifanie messianiche, si è messa al lavoro da tempo. E ha prodotto una serie di riflessioni con l’obiettivo di facilitare un cambio di paradigma sfruttando al meglio le opportunità del piano. Di particolare interesse, a questo proposito, sono le elaborazioni dell’Assemblea della Magnolia della Casa Internazionale delle Donne, quelle della Società della cura, e i contributi del quasi festival “La lezione del 2020: spunti per il futuro” di cui Onda Lunga si è già occupata. Chiediamo a Camusso se ci sono riflessi di queste elaborazioni nel piano.
Approfondendo la discussione sulla sostanza esploriamo se il piano affronti nel modo corretto la questione di genere o se la faccia semplicemente combaciare con un modello di welfare familista e con definizioni patriarcali di empowerment. Camusso esamina, inoltre, se vi sono proposte concrete di investimenti pubblici per incrementare i livelli di occupazione femminile che superino il “gender pay gap”, il precariato e la segregazione settoriale del lavoro e se, più in generale, esista almeno una sponda nel testo per superare la logica neo-liberista e rimodellare il ruolo dell’intervento pubblico.
Concludiamo ricordando che il Presidente del Consiglio ha indicato che starà alle regioni lavorare sulle priorità del piano con interventi concreti. Camusso valuta se questo spazio di manovra lascerà o meno aperto il varco ai contributi della società civile.
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