Foto ricordo: lo spazio dell’immortalità
Scritto da Raffaella Quadri in data Settembre 18, 2019
Digitali o cartacee? Oggi si possono avere entrambe, facilmente. Le fotografie – grande passione rinvigorita dall’uso degli smartphone – trovano due soluzioni ideali per chi voglia archiviarle e per chi ami stamparle.
Raffaella Quadri per Radio Bullets.
Musica: “In bianco e nero” di Carmen Consoli.
Digitali o stampate che siano, le fotografie sono una passione universale. Dai selfie alle immagini di paesaggi, non esiste essere umano – più o meno tecnologico – che non ami immortalare un ricordo. Grazie al digitale si possono archiviare migliaia di foto, ma la bellezza di sfogliarle o di appenderle alle pareti non trova mai fine.
Ecco quindi che si ripropongono nuovi e vecchi metodi che ci permettono di scegliere come creare il nostro piccolo spazio di immortalità.
La memoria in una mano
Archiviate le vacanze è tempo di mettere ordine anche tra i ricordi appena creati. A questo proposito, che cosa preferite? Sfogliarne l’infinito elenco sul computer o – come spesso accade – sullo smartphone, oppure stamparle alla vecchia maniera?
Personalmente entrambe le soluzioni… le fotografie migliori e più suggestive spesso piace ancora stamparle, ma anche la possibilità di conservarle tutte è allettante. Se siete come me, quindi, apprezzerete queste due diverse idee.
La prima si chiama One Touch SSD, presentata alla fiera IFA di Berlino anche nella versione One Touch SSD Special Edition, ed è un’unità tascabile ultra-portatile per la memorizzazione di un numero considerevole di dati – non solo foto ma anche video e documenti vari. A produrla e commercializzarla è la californiana Seagate Technology.
Le due versioni si distinguono in particolare per il look, la prima ha una cover con un tessuto intrecciato bianco o nero, mentre l’unità in edizione speciale è colorata e decorata con motivi mimetici. La loro praticità consta nell’essere particolarmente piccole e facili da portare sempre con sé – grandi, più o meno, come una carta di credito si possono persino agganciare al portachiavi o mettere in tasca – in queste loro piccole dimensioni possono contenere però tutto il nostro mondo in file. La capacità di archiviazione dati varia in base ai modelli e va da 500 GB a 1 TB della versione One Touch SSD.
Non solo le due unità includono anche il toolkit, ovvero tutta una serie di strumenti per il loro utilizzo, dal software Sync Plus per eseguire in maniera rapida e continua il backup – fino a 400 MB/s –, compatibile sia con PC che con Mac, e l’abbonamento – poi rinnovabile – a due programmi di fotoritocco e gestione delle fotografie: Adobe Creative Cloud Photography e Mylio Create. Anche con l’app per l’utilizzo su smartphone.
Piccolo laboratorio di stampa
La seconda soluzione ha invece il sapore di un tempo. Si chiama Polaroid Lab ed è un piccolo laboratorio di stampa portatile per creare le mitiche Polaroid, partendo proprio dalle fotografie digitali che abbiamo scattato e archiviato sul nostro smartphone.
Il funzionamento è molto semplice, basta selezionare la foto che si vuole stampare, appoggiare lo smartphone sopra il piccolo laboratorio portatile e premere il pulsante che darà via alla acquisizione dell’immagine e alla successiva stampa nel formato, appunto, delle foto Polaroid.
Già un paio di anni fa Polaroid aveva fatto rinascere in chiave moderna il mito della macchina fotografica degli anni Settanta che stampa direttamente i nostri scatti, sia con il lancio di Polaroid OneStep 2, versione aggiornata della macchina fotografica, sia con Polaroid Insta-Share Printer il modulo mini stampante da applicare sugli smartphone di Motorola.
Una serie di soluzioni, quindi, per stare al passo con i tempi e per adeguare una tecnologia che aveva avuto enorme successo quarant’anni fa ai dispositivi e alle esigenze di oggi.
Se siete interessati a questa ultima novità, sappiate che l’arrivo sul mercato di Polaroid Lab è previsto per il prossimo ottobre. Nell’attesa, mettetevi in posa.
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