Raid israeliano contro gli uffici di un’ong palestinese

Scritto da in data Settembre 19, 2019

I soldati israeliani hanno fatto irruzione oggi, giovedì 19 settembre 2019 alle 2:00 circa, presso l’ufficio della organizzazione non governativa palestinese per i diritti umani Addameer Prisoners Support e Human Rights Association. A denunciarlo è la stessa ong.

“Le forze israeliane hanno rubato cinque laptop, schede di memoria, tre memorie per laptop, una scheda per laptop, diversi libri e inoltre hanno cercato tra gli effetti personali dell’ufficio”, si legge sul sito dell’associazione. “Questo è il terzo incidente in cui i soldati israeliani hanno fatto irruzione nell’ufficio, il primo è stato nel 2002 e il secondo incidente è stato nel 2012”.

Addameer assicura che queste incursioni costanti non interferiranno con i compiti che l’organizzazione porta avanti per i prigionieri politici palestinesi. “L’organizzazione continuerà a sostenere i prigionieri palestinesi per far volare tutte le violazioni dei diritti umani di cui soffrono, tra cui torture e detenzioni arbitrarie.

La condanna

Anche Amnesty International condanna l’irruzione e la definisce come “l’ultimo episodio di un più ampio attacco delle autorità israeliane contro la società civile dei Territori palestinesi occupati”.

“Le autorità israeliane sono determinate a stroncare l’attivismo pacifico e a ridurre al silenzio le Ong. Quello di stanotte è stato un sinistro e calcolato attacco teso a interrompere il prezioso lavoro di ‘Addameer’ in favore dei diritti umani”, ha dichiarato Saleh Higazi, vicedirettore di Amnesty International per il Medio Oriente e l’Africa del Nord.

“Il messaggio alla società civile palestinese è chiaro: chiunque osi denunciare le violazioni dei diritti umani commesse da Israele rischia di finire sotto attacco”, ha sottolineato Higazi.

Gli uffici di “Addameer” erano stati oggetto di raid delle forze israeliane già nel 2002 e nel 2012. Nel corso degli anni molti esponenti di questa Ong sono stati arrestati e imprigionati.

Ayman Nasser, il coordinatore dell’unità legale di “Addameer”, è – scrive Amnesty in una nota – in carcere senza accusa né processo dal 17 settembre 2018. La scorsa settimana la sua detenzione amministrativa è stata prorogata per la quarta volta.

Negli ultimi anni “le autorità israeliane hanno drasticamente intensificato la campagna nei confronti delle organizzazioni della società civile in Israele e nei Territori palestinesi occupati: una campagna fatta di continue aggressioni, legislazioni restrittive, politiche di governo ostili ed espressioni calunniose per delegittimare la loro azione in favore dei diritti umani”.

Nel mirino sono in particolare le organizzazioni che chiedono la fine dell’occupazione, “sollecitano l’accertamento delle responsabilità per i crimini di guerra e promuovono la sensibilizzazione dell’opinione pubblica attraverso il boicottaggio”.

In copertina/Addameer

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