Una su 4 vittima di violenza prima dei 20 anni
Scritto da Radio Bullets in data Luglio 30, 2024
Quasi un quarto delle donne nel mondo sono vittime di violenza, fisica o sessuale, commessa da un partner intimo prima di compiere 20 anni. È il 24%, circa 19 milioni di ragazze. In Europa il dato è più basso: accade a una giovane donna su 10.
È quanto emerge da un nuovo studio condotto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
La ricerca
La ricerca è stata pubblicata su The Lancet Child & Salute dell’adolescente. I ricercatori e le ricercatrici dell’OMS hanno confrontato i dati di 161 paesi.
Sembra che quasi una donna su quattro sia vittima di violenza prima di compiere 20 anni. In un caso su sei gli eventi si sono verificati nell’ultimo anno.
Nel confronto non è stata presa in considerazione la violenza psicologica, che ogni paese definisce in modo diverso.
“La violenza commessa da un partner intimo inizia molto presto per milioni di giovani donne in tutto il mondo”, spiega la direttrice del Dipartimento dell’OMS dedicato alla salute sessuale, Pascale Allotey.
I paesi, dice, devono considerare seriamente la violenza da parte del partner come un problema di salute pubblica.
Questo tipo di violenza aumenta il rischio di depressione, disturbi d’ansia, infezioni trasmesse sessualmente (IST) o gravidanze indesiderate più avanti nella vita.
In Europa
Lo studio mostra che in Belgio per esempio il 17% delle donne tra i 15 e i 19 anni è stato vittima di violenza domestica, di cui il 7% nell’anno precedente lo studio.
Considerando tutte le fasce d’età messe insieme (da 15 a 49 anni), si tratta del 22% delle donne, di cui il 5% nell’ultimo anno.
Nella vasta regione considerata Europa dall’OMS, il Belgio se la cava quindi meno bene di paesi come la Bulgaria (19%) o il Kazakistan (16%).
Una donna su tre, anche in Europa, subisce violenza. La violenza contro le adolescenti, in Europa, è quindi inferiore rispetto a quanto accade per esempio in Oceania, ma è comunque altissima e messa in un quadro generalizzato molto pesante.
Nel mondo
Lo studio utilizza i dati del database globale sul prevalenza della violenza contro le donne – l’ultima disponibile a livello globale – pubblicato nel 2018 e tiene conto dei dati relativi alle ragazze dai 15 ai 19 anni, una popolazione particolarmente vulnerabile.
Secondo l’analisi la violenza è diffusa a tutte le latitudini, anche se ci sono grandi differenze tra diversi paesi: in generale, dice l’Oms, la violenza da parte del partner gli adolescenti è più comune nei contesti a basso reddito, in quelli in cui le ragazze hanno meno istruzione e poche risorse diritti economici e sociali (come la proprietà).
Il matrimonio precoce – una pratica che si stima possa influenzare una ragazza su cinque nel mondo – è una delle condizioni che maggiormente le espone al rischio di essere vittime di violenza.
“Si creano differenze nell’età dei coniugi, squilibri di potere, dipendenza economica e isolamento sociale, con una maggiore probabilità di subire abusi”, spiega l’Oms.
Secondo i dati “le regioni più colpite sono l’Oceania (47%) e l’Africa Centrale Sub-Sahariana (40%), mentre i tassi più bassi si registrano in Europa centrale (10%) e in Asia Centrale (11%)”, aggiunge l’Oms.
“Anche tra i paesi c’è una differenza sostanziale: circa il 6% delle ragazze adolescenti subisce violenza nei paesi meno colpiti, mentre la percentuale arriva al 49% in quelli con i tassi più alti alto”.
Per l’Italia l’analisi utilizza i dati dell’Istat corrispondente al 2014.
A quel tempo, il 5% delle ragazze tra i 15 ed i 19 anni hanno dichiarato di aver subito violenza fisica o sessuale nell’anno precedente.
“Per porre fine alla violenza di genere, i paesi devono attuare politiche e programmi che aumentino l’uguaglianza per donne e ragazze”, ha detto l’autrice principale dello studio, Lynnmarie Sardinha, responsabile tecnica per dati e misurazioni sulla violenza contro le donne nell’OMS.
“Ciò significa garantire l’istruzione secondaria tutte le ragazze, l’uguaglianza di genere nei diritti di proprietà e porre fine a pratiche dannose come il matrimonio precoce”, ha concluso.
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