Guerra in Ucraina, Amnesty: “Bombe a grappolo russe contro un asilo, morto anche un bambino”

Scritto da in data Febbraio 28, 2022

Secondo Amnesty International, la mattina del 25 febbraio scorso un razzo contenente bombe a grappolo avrebbe colpito un asilo nella città di Okhtyrka, nell’Ucraina nordorientale. L’organizzazione afferma in una nota di avere conferma del bombardamento, che «può configurarsi come crimine di guerra» e che ha ucciso tre persone, tra cui un bimbo, e ferito un altro bambino. La struttura, scrive Amnesty, era utilizzata come rifugio per la popolazione civile.

«Le bombe a grappolo sono proibite dall’omonima convenzione delle Nazioni Unite del 2008, cui peraltro né la Russia né l’Ucraina hanno aderito», ricorda Amnesty International. «Le immagini riprese da un drone mostrano i danni causati dalle bombe a grappolo: quattro hanno colpito il tetto dell’asilo e tre il terreno. Altre 65 fotografie e immagini filmate acquisite da Amnesty International forniscono ulteriori dettagli della scena, dei danni, delle vittime piene di sangue e dei loro familiari».

Il razzo potrebbe essere stato un 9M27K o 9M27K1 che è usato, dice Amnesty, dai lanciarazzi Uracan 200 mm. e contiene 30 bombe a grappolo 9N210 o 9N235. «Come inizialmente riferito dall’organizzazione investigativa Bellingcat, resti di un razzo 9M27K sono stati trovati 200 metri a est dell’asilo. Al momento dell’attacco le forze russe erano presenti a ovest di Okhtyrka. L’obiettivo dell’attacco potrebbe essere stato un deposito di logistica 300 metri a nord della scuola, ma i razzi lanciati dagli Uracan 220 mm. sono privi di guida e notoriamente imprecisi e per questo non dovrebbero mai essere usati nelle aree popolate».

L’attacco in questione è stato il quarto contro strutture scolastiche ucraine documentato da Amnesty International nel corso dell’attuale conflitto. «Il 17 febbraio, durante i bombardamenti lungo la linea di confine, le forze locali di Stanytsia Luhanska, sostenute dalla Russia, hanno colpito un asilo ferendo tre civili. La sera del 25 febbraio un missile ha danneggiato la scuola n. 48 di Mariupol. Il 26 febbraio un colpo d’artiglieria ha centrato il secondo piano di un asilo di Chernihiv. Nessuna delle strutture scolastiche attaccate era usata a scopi militari».

In copertina Amnesty International.

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