25 novembre 2020 – Novembre

Scritto da in data Novembre 25, 2020

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  • 25 novembre: Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
  • Arabia Saudita: riprende il processo dell’attivista in sciopero della fame Al Hatloul.
  • Dura condanna per un blogger tunisino.
  • Afghanistan: esplosioni a Bamiyan. Thailandia: incriminati 12 giovani leader della protesta.
  • Etiopia: Tigray, civili massacrati.
  • Venezuela: MSF si ritira dall’ospedale a causa delle restrizioni per l’arrivo di medici specializzati.

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli. Musiche di Walter Sguazzin

Foto: Pixabay

Oggi è il 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Un solo titolo oggi. Ed è il nostro impegno quotidiano, a raccontare, a cercare di cambiare, a fare luce e a proteggere con il nostro lavoro chi ha bisogno di aiuto. Essere voce. Capire e riconoscere. Di qualsiasi genere, religione, nazionalità, colore si sia. Perché la libertà di non essere sopraffatte dalla violenza, che sia quella di casa o quella di una grande guerra, ha ancora una lunga strada da fare.

Arabia Saudita

I gruppi per i diritti umani hanno chiesto la “liberazione incondizionata” di Loujain al-Hathloul dopo che i parenti dell’attivista saudita incarcerata hanno detto che sarebbe dovuta essere in tribunale oggi, quasi un mese dopo aver iniziato lo sciopero della fame. Al-Hathloul, un’importante attivista per i diritti delle donne, è stata arrestata insieme a circa una dozzina di altre attiviste nel maggio 2018, poche settimane prima che l’Arabia Saudita revocasse il divieto alle donne di guidare. Il processo della 31enne è iniziato nel marzo 2019, ma gli attivisti e la sua famiglia hanno affermato che le sessioni del tribunale sono annunciate arbitrariamente e chiuse a diplomatici e giornalisti. «Ci è stato appena annunciato che il processo di @LoujainHathloul riprenderà domani», ha scritto ieri su Twitter la sorella dell’attivista, Lina al-Hathloul.

«L’unico risultato giusto per questo processo sarebbe il rilascio immediato e incondizionato di Loujain al-Hathloul», ha detto Lynn Maalouf, di Amnesty International. «Non è una criminale, è una difensora dei diritti umani che viene punita semplicemente per aver osato sostenere il cambiamento».

 

Siria: secondo bombardamento israeliano in una settimana che ha come obiettivo i consiglieri iraniani. L’Iran avrebbe cercato di aprire un secondo fronte missilistico per gli hezbollah.

Israele e Palestina

Il ministro della Difesa israeliano Benny Gantz ha espresso la volontà di avviare colloqui con il gruppo palestinese Hamas, che controlla la Striscia di Gaza. Lunedì, a seguito di un incontro con il coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente, Nickolay Mladenov, Gantz ha affermato che Israele è pronto «ad arrivare a una soluzione e contribuire a migliorare le condizioni per i residenti di Gaza» fintanto che Hamas acconsente al rilascio dei soldati israeliani che ha catturato. Il ministro della Difesa ha anche accusato Hamas di “violazione della sovranità” nel sud di Israele. Non ci sono stati commenti immediati da parte di Hamas riguardo ai post su Twitter di Gantz. La Striscia di Gaza, oggetto di un paralizzante blocco israeliano dal 2007, soffre di una grave carenza di cibo e medicine, nonché di alti livelli di disoccupazione e regolari tagli dell’elettricità. Hamas detiene attualmente quattro prigionieri israeliani, inclusi due soldati catturati durante la guerra di Israele del 2014 contro Gaza. Ha chiesto il rilascio di alcune delle migliaia di prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane in cambio del rilascio degli israeliani detenuti. Gantz è a capo dell’alleanza politica centrista Blu e Bianco, che attualmente è in una difficile coalizione di governo con il partito di destra Likud del primo ministro Benjamin Netanyahu.

Tunisia

Un tribunale di Tunisi il 12 novembre scorso ha condannato un blogger, Wajdi Mahouechi, a due anni di carcere per aver pubblicato un video su Facebook che un funzionario del tribunale ha ritenuto offensivo. Mahouechi, 31 anni, frequente commentatore di questioni di interesse pubblico, ha pubblicato il primo novembre sulla sua pagina Facebook un video che denunciava il mancato arresto e l’apertura di un’indagine da parte di un pubblico ministero di Tunisi contro un imam tunisino che sembrava giustificare l’uccisione di persone che insultano il Profeta Maometto. I pubblici ministeri hanno invece imputato a Mahouechi di «accusare funzionari di crimini senza fornire prove», «offendere altri tramite reti di telecomunicazioni», «calunnia pubblica« e «insulto a ufficiale in servizio». Le accuse derivano dal codice penale così come il codice delle telecomunicazioni della Tunisia del 2001.

Etiopia

Le Nazioni Unite hanno detto che i rifornimenti per i soccorsi di emergenza nello Stato regionale del Tigray stanno finendo, mentre continua il conflitto con il governo federale iniziato lo scorso 4 novembre. Un portavoce dell’agenzia per gli affari umanitari dell’Onu (Ocha), Saviano Abreu, ha dichiarato in un’intervista alla BBC di non riuscire a inviare personale o rifornimenti e ha chiesto il ripristino della libertà di movimento per gli operatori umanitari e per i civili in fuga dal conflitto. Il Consiglio di sicurezza dell’Onu si è riunito ieri per discutere dei combattimenti nella regione del Tigray, e il capo dell’Onu Guterresh ha chiesto all’Etiopia di proteggere i civili.
Ventiquattro ore dopo l’ultimatum di settantadue ore sulla città del Tigray in Etiopia, l’Etiopia ha affermato che molti si sono arresi, anche se c’è un crescente pessimismo che l’attacco alla città possa essere evitato. La Commissione per i diritti umani dell’Etiopia ha rilevato che circa 600 persone sono morte in un massacro del 9 novembre nel Tigray, accoltellate o uccise a colpi di arma da fuoco. Questi avvenimenti, e l’incapacità di prendersi cura degli sfollati, destano preoccupazione.
Le dure dichiarazioni del premier Abiy Ahmed contro il Tigray non fanno che aumentare i timori, e anche se i combattimenti finissero, il governo potrebbe continuare a reprimere i Tigray. L’Etiopia ha anche respinto a gran voce la mediazione sul problema in corso.

Repubblica Democratica del Congo

La condanna di un tribunale militare congolese del leader della milizia, Ntabo Ntaberi Sheka, e di due co-accusati per gravi abusi è un passo significativo nella lotta contro l’impunità nella Repubblica Democratica del Congo, ha detto Human Rights Watch.
Il 23 novembre 2020, un tribunale militare di Goma, nella provincia del Nord Kivu, ha dichiarato Sheka colpevole di sette capi di imputazione per crimini di guerra commessi dalla sua milizia, la Nduma Defense of Congo (NDC), nei territori di Walikale e Masisi nel 2010 e tra il 2012 e il 2014. Le accuse includevano stupro di massa e schiavitù sessuale, omicidio, saccheggio e reclutamento di bambini soldato. Mentre la condanna a vita in carcere di Sheka fornisce una misura di giustizia per le sue numerose vittime, il processo ha rivelato gravi carenze, tra cui la mancanza del diritto degli imputati di appellarsi al verdetto e la protezione delle vittime e dei testimoni.

Coronavirus

Regno Unito: sì agli incontri tra famiglie a Natale, per cinque giorni meno restrizioni da coronavirusGermania: vietati i fuochi d’artificio in piazza a Capodanno, intanto sabato riaprono i negozi in Francia. La presidente della Commissione Europea Von Der Leyen ha annunciato che oggi verrà approvato un contratto con l’azienda “Moderna” per i vaccini.

Europa e migranti

La Commissione UE nel suo piano d’azione per l’integrazione dei cittadini dei Paesi terzi, che indica la strada ai governi perché approfittino dei fondi europei per integrare i “nuovi arrivati” sul suolo UE, ha detto che per far funzionare le politiche di asilo e migrazione serve anche una politica di integrazione e inclusione efficace, fondamentale anche per aiutare l’economia. Il piano d’azione punta su istruzione e formazione, «con particolare attenzione alla facilitazione del riconoscimento delle qualifiche e all’apprendimento linguistico». Preme poi per «un migliore riconoscimento delle competenze, per valorizzare pienamente il contributo delle comunità di migranti, in particolare delle donne». La Commissione collaborerà con datori di lavoro e parti sociali per promuovere l’integrazione sul mercato del lavoro, sostenere l’imprenditorialità e agevolare il riconoscimento e la valutazione delle competenze. Bruxelles chiede anche che venga promosso l’accesso ai servizi sanitari e ad alloggi adeguati a prezzi accessibili, finanziato tramite il Fondo europeo di sviluppo regionale, il Fondo sociale europeo Plus, il Fondo Asilo e migrazione e il programma InvestEU.

Francia

Indignazione e polemiche per il violento sgombero della polizia di alcune centinaia di persone, tra migranti e volontari che li proteggevano, che avevano installato tende in Place de la Republique a Parigi per chiedere un alloggio. Lo stesso ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, ha deplorato le immagini “scioccanti”, chiedendo un “rapporto” al prefetto di polizia.

https://twitter.com/MargaretMorel1/status/1331166675270569984

Svezia

La ministra degli Esteri svedese Ann Linde ha detto di aver parlato con la sua controparte iraniana, Mohammad Javad Zarif, per opporsi formalmente alla prevista esecuzione di un professore iraniano-svedese condannato a morte con l’accusa di spionaggio, riferisce l’AFP. Linde, che ha riferito della chiamata su Twitter, ha detto di essere stata in contatto con Zarif temendo che l’Iran si preparasse a eseguire l’esecuzione di Ahmadreza Djalali.
Djalali, medico e docente presso il Karolinska Institute con sede a Stoccolma, è stato arrestato in Iran nell’aprile 2016 e successivamente condannato a morte per spionaggio. Ha negato le accuse. Nel 2017, la televisione di stato iraniana ha trasmesso quella che è stata descritta come una confessione di Djalali, dicendo che aveva fornito informazioni a Israele per aiutarlo a eliminare diversi scienziati nucleari. L’Iran afferma che Djalali è collegato all’eliminazione di quattro scienziati iraniani tra il 2010 e il 2012, secondo Teheran un tentativo israeliano di sabotare il suo programma di energia nucleare. Djalali ha affermato di essere stato, invece, punito per aver rifiutato di spiare per conto dell’Iran mentre lavorava in Europa. I suoi avvocati hanno anche affermato che gli è stato impedito di presentare osservazioni prima dell’udienza della Corte Suprema. La Repubblica islamica, ha giustiziato in passato diverse persone, affermando che fossero “spie” sia per Israele che per gli Stati Uniti

Afghanistan

Almeno 17 persone sono morte e altre 50 ferite in due esplosioni nella città storica Bamiyan, zona di solito tranquilla e sicura, abitata dagli azara, minoranza etnica sciita. Le due bombe, nascoste a lato di una strada in un bazar principale della città di Bamiyan, hanno ucciso 15 civili e due vigili urbani, ha detto Zabardast Safai, capo della polizia della provincia. Le altre 45 persone ferite provenivano principalmente da un ristorante e da negozi vicini, ha aggiunto Safai.

L’Afghanistan ha ricevuto martedì da paesi e organizzazioni internazionali impegni da 3 miliardi di dollari in sostegno allo sviluppo per il 2021 per un totale di 12 miliardi di dollari offerti in quattro anni in una conferenza tenutasi alle Nazioni Unite Nazioni a Ginevra, ha riferito l’agenzia Anadolu. Il ministro finlandese per lo Sviluppo, Ville Skinnari, ha annunciato l’impegno in una conferenza stampa alla fine dei due giorni di incontri ad alto livello sull’Afghanistan per guidare un processo di pace che coinvolga anche i talebani. I 12 miliardi di dollari sono inferiori ai 15 miliardi di dollari offerti in una conferenza simile a Bruxelles nel 2016.

Stati Uniti

New York ha detto addio a David Dinkins, 93 anni, il suo primo e finora unico sindaco afro-americano. Da Harlem alla City Hall, Dinkins guidò la più grande metropoli americana dal 1990 a tutto il 1993, simbolo di speranza che aveva promesso di fare della metropoli multirazziale sull’Hudson “un magnifico mosaico”.

Un degli avvocati di Ghislaine Maxwell, la “signora della mondanità” incaricata di trovare ragazze negli anni Novanta per conto del finanziere statunitense Jeffrey Epstein per abusarle sessualmente, afferma che la sua cliente viene svegliata ogni 15 minuti in prigione, mentre dorme, per assicurarsi che respiri. L’avvocato Bobbi Sternheim ha detto a un giudice di Manhattan che Maxwell deve affrontare condizioni ancora più restrittive che i detenuti condannati per terrorismo o omicidio. Maxwell non ha precedenti per problemi di salute mentale o tendenze suicide e nemmeno una storia criminale.

Haiti

La squalifica a vita per il presidente della federazione haitiana di calcio Yves Jean-Bart è stato ritenuto un importante passo avanti per proteggere i bambini e le giovani atlete nello sport dagli abusi sessuali. La decisione della Federazione Internazionale dell’Associazione Calcio (Fédération Internationale de Football Association, FIFA) dovrebbe essere seguita da un’azione rapida per sanzionare altri autori di abusi e loro complici, procedimenti penali ad Haiti e in altre giurisdizioni e supporto terapeutico continuo per i sopravvissuti. Ha detto HRW.

Venezuela

Medecins Sans Frontieres (MSF) si ritirerà da una collaborazione con un ospedale venezuelano per curare i pazienti Covid-19 a causa delle restrizioni imposte agli specialisti per entrare nel Paese, ha detto martedì l’ONG medica. MSF ha affermato che le restrizioni hanno reso impossibile operare dall’ospedale Ana Francisca Perez de Leon II nel quartiere povero di Petare, a est della capitale Caracas. Ha aggiunto che avrebbe comunque mantenuto i programmi presso l’ospedale Vargas di Caracas e alcune strutture altrove nel paese.
«Sebbene il team internazionale sia stato sostituito quasi interamente da personale venezuelano qualificato e integrato con consulenze a distanza, abbiamo bisogno di personale specializzato in loco che abbia familiarità con i processi di MSF», ha affermato in un comunicato Isaac Alcalde, coordinatore generale di MSF in Venezuela.
MSF ha dichiarato di non aver ricevuto risposta alle sue richieste alle autorità venezuelane di permessi di lavoro per i suoi specialisti. Il ministero dell’Informazione venezuelano non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento.

India

Il governatore dell’Andhra Pradesh, Y.S. Jagan Mohan Reddy, ha presentato “Abhayam”, un “panic button” che dovrebbe garantire la sicurezza delle donne durante gli spostamenti in taxi o in risciò in caso di emergenza: premendo il bottone, una richiesta di soccorso viene inoltrata direttamente alla polizia. I primi mille “panic button” saranno installati sui veicoli in servizio a Visakhapatnam, la capitale esecutiva dello Stato. A febbraio se ne aggiungeranno altri 5.000 per poi passare a 50.000 entro luglio e coprire successivamente anche le altre grandi città dello Stato, Vijayawada e Tirupati. Nel 2019 l’Andhra Pradesh ha approvato, primo tra tutti gli stati indiani, una legge a favore della donne, il cosiddetto “Disha Bill”, che prevede un procedimento lampo, appena 21 giorni, quando una donna denuncia uno stupro o una violenza sessuale.

Vietnam

Le autorità vietnamite dovrebbero immediatamente ritirare tutte le accuse e rilasciare il dissidente e poeta Tran Duc Thach, ha detto oggi Human Rights Watch. Il 23 aprile 2020, la polizia vietnamita ha arrestato Tran Duc Thach, dissidente di lunga data in Vietnam, perché affiliato a un gruppo a favore della democrazia. È stato accusato di sovversione e dovrebbe essere processato il 30 novembre.
«Il governo vietnamita vuole punire Tran Duc Thach per il suo lavoro di promozione dei diritti umani e della giustizia, sostenendo che il suo esercizio della libertà di parola è un crimine», ha detto John Sifton, Direttore della difesa dell’Asia. «Altri governi dovrebbero sollevare le loro preoccupazioni prima del processo e chiedere il suo rilascio». Tran Duc Thach, 69 anni, ha scritto centinaia di poesie, un romanzo e numerosi articoli, la maggior parte dei quali condanna la corruzione, l’ingiustizia e le violazioni dei diritti umani in Vietnam.

Thailandia

Le autorità thailandesi hanno intensificato la loro battaglia legale contro gli studenti che guidano manifestazioni a favore della democrazia, accusando 12 di loro di aver violato una dura legge contro la diffamazione della monarchia. Accade mentre la capitale thailandese Bangkok si è organizzata per un’altra manifestazione oggi, con gli studenti che chiedono le dimissioni del primo ministro Prayuth Chan-ocha e del governo, che la costituzione venga emendata per renderla più democratica e che la monarchia venga riformata per essere resa più responsabile. Martedì la polizia ha emesso una convocazione nei confronti di 12 leader della protesta per rispondere alle accuse di lesa maestà − diffamazione o insulto ai membri chiave della famiglia reale − punibile con una reclusione fino a 15 anni.

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