9 dicembre 2020 – Notiziario
Scritto da Barbara Schiavulli in data Dicembre 9, 2020
Ascolta il podcast
- La prima tassista di Gaza infrange tabù per proteggere le donne (copertina).
- Iran: Corte conferma condanna a morte per giornalista dissidente.
- Pakistan: ucciso un giornalista.
- Iraq: 6 manifestanti uccisi dalle forze di sicurezza curde.
- 153 paesi dell’ONU chiedono a Israele di rinunciare alle armi nucleari.
- Cina e Nepal d’accordo, l’Everest misura 86 cm in più.
- L’8% dell’Amazzonia andato distrutto dal 2000.
- Etiopia: spari delle forze di sicurezza etiopi contro personale ONU nel Tigray.
- Amnesty: diecimila civili nigeriani morti in custodia militare dal 2011.
Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli. Musiche di Walter Sguazzin
Arabia Saudita
Gli avvocati del principe ereditario saudita Mohammad bin Salman (MBS) lunedì sera hanno presentato una mozione per archiviare una causa contro di lui, dicendo che non ci sono prove a sostegno delle affermazioni secondo cui avrebbe ordinato a una squadra di assassini di uccidere un ex funzionario dell’intelligence saudita e che è immune dalle accuse di un tribunale degli Stati Uniti. La causa di 106 pagine (PDF) è stata presentata ad agosto per conto di Saad al-Jabri, un ex consigliere in esilio dell’ex principe ereditario Mohammed bin Nayef, ex erede al trono saudita rovesciato in un colpo di Stato di palazzo nel 2017 e che ha lasciato MBS come governatore de facto del paese.
Jabri afferma di aver ottenuto informazioni durante il periodo trascorso come aiutante e come alto funzionario dell’intelligence che potrebbero minacciare MBS, il che ha motivato il principe ereditario saudita a organizzare un tentativo di omicidio contro al-Jabri, usando la cosiddetta squadra “Tiger”. La causa afferma che il presunto tentativo è avvenuto 13 giorni dopo che i membri della squadra della Tigre sono stati coinvolti nell’uccisione del giornalista saudita Jamal Khashoggi nel consolato saudita a Istanbul, il 2 ottobre 2018. La causa sostiene che il complotto è stato sventato quando i membri della squadra della Tigre sono arrivati al confine canadese e hanno destato sospetti negli ufficiali di sicurezza. Michael Kellogg, un avvocato che rappresenta MBS, ha scritto nella sua mozione di 87 pagine che al-Jabri «può dire quello che vuole ai giornali. Ma questo caso non appartiene al tribunale federale».
Iran
La Corte Suprema iraniana ha confermato la condanna a morte del giornalista dissidente Ruhollah Zam per aver ispirato e alimentato le proteste antigovernative nel 2017 sui social media: lo riferisce un portavoce della magistratura. «Sì, la Corte Suprema… ha confermato la sentenza emessa dalla Corte rivoluzionaria, in questo caso», ha detto il portavoce Gholamhossein Esmaili in una conferenza stampa trasmessa in diretta su un sito web della magistratura, martedì. Zam è stato arrestato in Iraq nell’ottobre del 2019. Zam, che abitava in Francia, gestiva un canale di notizie chiamato Amad News nell’app di messaggistica Telegram che è molto popolare in Iran e ancora utilizzata da decine di milioni di persone nonostante sia stata bloccata dalle autorità. All’inizio di quest’anno un tribunale rivoluzionario lo ha giudicato colpevole dell’accusa di “corruzione” che prevede la pena di morte.
Iraq
Proteste pacifiche per i salari non pagati e la disoccupazione nella regione curda dell’Iraq sono sfociate nella violenza, con almeno sei manifestanti uccisi dai servizi di sicurezza dopo che edifici del governo locale sono stati dati alle fiamme lunedì. Il governo regionale del Kurdistan (KRG) ha risposto alle manifestazioni chiudendo un canale dell’opposizione e Internet in tutta la regione. Le proteste, iniziate il 3 dicembre, si sono intensificate lunedì pomeriggio quando manifestanti arrabbiati nel distretto di Said Sadiq, della provincia di Halabja, hanno dato fuoco alle sedi di tutti i partiti politici, compresa l’opposizione, nonché alle stazioni di polizia e al quartier generale del sindaco del distretto.
Israele e Palestina
La prima donna tassista di Gaza sta infrangendo le barriere, nonostante il Covid-19 abbia devastato l’economia locale. Nayla Abu Jubbah, conosciuta come Um Mohammed, ha fondato la sua compagnia di taxi nel pieno della pandemia, sfidando le norme sociali e le dure critiche di amici, familiari e sconosciuti per creare un’attività di successo. Guidando la sua Kia bianca comprata con i soldi che le ha lasciato il suo defunto padre, prende i passeggeri in giro per la città di Gaza ed è diventata un appuntamento fisso per la comunità locale nei due mesi in cui la sua attività è andata avanti. I clienti prenotano per telefono per assicurarsi i suoi servizi, principalmente donne che vogliono sentirsi al sicuro durante i loro viaggi, ha detto Um Mohammed.
«Il mio progetto è proteggere le donne», ha detto la madre di cinque figli al National, aggiungendo di essere stata ispirata da una storia che aveva sentito a proposito di una donna che aveva litigato con suo marito perché non voleva che salisse su un taxi con un uomo. Ma il progetto non è popolare tra i suoi amici e la sua famiglia e alcuni, che hanno condiviso la sua storia sui social media, l’hanno criticata.
A Gaza le donne possono guidare, ma fino a quando Um Mohammed non ha lanciato la sua attività la professione di taxi era esclusivamente riservata agli uomini.
Nonostante la mancanza di sostegno, ha promesso di andare avanti, fiduciosa nella necessità dei suoi servizi nella comunità. «Tornerò dalla mia famiglia entro sei mesi, mentre possiedo la più grande compagnia di taxi per donne a Gaza», ha detto.
«Non smetterò di lavorare né di sognare perché siamo donne e possiamo farcela».
https://twitter.com/AFP/status/1329107107921108992
Hanan Ashrawi, uno dei principali membri dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP), si è dimessa. Ashrawi, membra del comitato esecutivo dell’OLP, ha presentato le sue dimissioni al presidente dell’Autorità Palestinese, Mahmoud Abbas, in qualità di presidente del comitato. Abbas deve ancora approvare o rifiutare le dimissioni. Non è chiaro se il motivo riguardi dissidi, come la sua contrarietà al ritorno al coordinamento con Israele, o questioni di salute visto che Ashrawi a ottobre è risultata positiva al virus.
Unconfirmed reports of Hanan Ashrawi’s resignation from the #PLO Executive Committee in protest of the PA’s return to "security coordination” with the #Israeli Occupation. Is it me or is she some 30 years late?! pic.twitter.com/uxqAbT6mjm
— Maha Rezeq – مها رزق (@Maha_Rezeq) December 7, 2020
153 stati delle Nazioni Unite hanno chiesto a Israele di rinunciare al possesso di armi nuclerari. L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha invitato Israele alla rinuncia, con un voto 153-6 e 25 astensioni. A Israele è stato chiesto di «non sviluppare, produrre, testare o acquisire in altro modo armi nucleari». Si presume che Israele sia una delle nove potenze nucleari nel mondo, ma non ha mai ammesso il possesso di armi nucleari. Ci sono otto paesi riconosciuti come potenze nucleari, cinque dei quali hanno firmato il Trattato di non proliferazione delle armi nucleari. I cinque firmatari sono: Cina, Francia, Russia, Regno Unito e Stati Uniti. Altri tre paesi, che non sono firmatari del trattato, hanno ammesso di testare e possedere armi nucleari: India, Corea del Nord e Pakistan. Complessivamente, 191 paesi fanno parte del trattato, incluso l’Iran ma non Israele. I sei paesi che si sono opposti alla risoluzione sono stati: Canada, Israele, Isole Marshall, Micronesia, Palau e Stati Uniti. I paesi che si sono astenuti sono stati Albania, Australia, Belgio, Camerun, Repubblica Centrafricana, Costa d’Avorio, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Etiopia, Francia, Georgia, Germania, Ungheria, India, Italia, Lituania, Lussemburgo, Monaco, Paesi Bassi, Panama, Polonia, Romania e Regno Unito.
Lo scrittore, giornalista e attivista politico palestinese, Majd Kayyal è stato arrestato dalla polizia israeliana nella sua casa di Haifa martedì mattina ed è stato rilasciato dopo ore di detenzione con accuse sconosciute. Kayyal, 30 anni, è voce di spicco nella comunità dei cittadini palestinesi di Israele e ha scritto per Middle East Eye. Alle 6 del mattino, la polizia ha fatto irruzione nella casa che condivide con sua madre, sequestrando Kayyal e suo fratello Ward, uno studente. Al loro rilascio, martedì sera, Kayyal ha scritto un post su Facebook ringraziando le persone per il sostegno, aggiungendo che l’arresto è stato «una totale assurdità e nient’altro che intimidazione e repressione, come al solito, proprio come è successo a giovani uomini e donne nel periodo recente».
Etiopia
Le forze di sicurezza dell’Etiopia hanno sparato e arrestato personale delle Nazioni Unite, si legge sull’AP, mentre cercavano di raggiungere una parte della regione assediata del Tigray: lo ha dichiarato martedì un alto funzionario incolpando il personale delle Nazioni Unite per aver tentato di raggiungere aree in cui «non avrebbero dovuto andare». La sparatoria è avvenuta nel pieno della crescente frustrazione tra i funzionari umanitari poiché gli aiuti disperatamente necessari non stanno ancora raggiungendo la regione del Tigray, più di una settimana dopo che le Nazioni Unite e il governo dell’Etiopia hanno firmato un accordo per l’accesso. L’alto funzionario del governo, Redwan Hussein, ha detto ai giornalisti che i dipendenti delle Nazioni Unite «hanno superato illegalmente» due posti di blocco e stavano cercando di attraversarne un terzo quando gli hanno sparato. Ha detto che da allora i membri dello staff sono stati rilasciati. «In alcune zone è stato detto loro che non avrebbero dovuto spostarsi. Ma si sono concessi una sorta di spedizione avventurosa», ha detto il funzionario. Il portavoce delle Nazioni Unite Stephane Dujarric ha definito la cosa «allarmante» e ha detto che i funzionari delle Nazioni Unite «si stanno impegnando al massimo livello con il governo federale per esprimere le nostre preoccupazioni ed evitare tali incidenti in futuro».
Etiopia: un conflitto per il potere con influenze ben oltre il Tigray
Nigeria
Almeno 10.000 civili sono morti in custodia militare dal 2011, dopo essere stati arrestati in relazione all’insurrezione di Boko Haram nel nord-est della Nigeria, ha accusato Amnesty International martedì. Molte delle vittime sono morte nella «famigerata caserma di Giwa», a Maiduguri, ha detto Amnesty in un rapporto, aggiungendo che «solo nell’aprile 2017, 166 cadaveri sono stati trasferiti da Giwa all’obitorio». «Grave sovraffollamento, scarsità di cibo e acqua, caldo estremo, infestazione di parassiti e insetti e mancanza di accesso a servizi igienici e assistenza sanitaria adeguati, sono tra le litanie delle violazioni a Giwa», riferisce Amnesty.
Le persone anziane non sono risparmiate «dalla detenzione illegale diffusa da parte dei militari» riservata a coloro che fuggono dalle aree di Boko Haram − anche senza alcuna prova che le persone siano collegate al gruppo armato, tanto meno coinvolte nella violenza, dice il rapporto. Il gruppo per i diritti ha detto di aver esaminato più di 120 immagini di cadaveri portati dalla caserma a un obitorio locale e ha parlato con persone con conoscenza diretta delle detenzioni, che hanno stimato che fino al 25% di coloro che sono morti erano uomini anziani. Il rapporto è il più recente che sia stato prodotto da gruppi internazionali per i diritti umani su presunte violazioni da parte dell’esercito nigeriano nel nord-est della Nigeria, dove sta combattendo l’insurrezione di Boko Haram.
I militari non hanno risposto al rapporto, ma in passato hanno negato simili accuse di violazione dei diritti umani. Anche Boko Haram e ISWAP vengono accusati di diffuse violazioni dei diritti umani.
Coronavirus
Germania: Sassonia, di nuovo in lockdown da lunedì, chiudono scuole e negozi. Da oggi al 2 gennaio lockdown notturno in Israele. Reali danesi in quarantena, primogenito quindicenne positivo
Romania: dopo l’imprevista sconfitta elettorale si dimette il premier Orban.
Repubblica Ceca
Il sindaco di Praga, Zdeněk Hřib, si è ritrovato nella prestigiosa lista delle 28 persone più influenti d’Europa, secondo una classifica di Politico.eu. Il sito lo ha classificato al 9° posto nella categoria “sognatori” e ha scelto la cancelliera tedesca Angela Merkel come figura più influente. Tra i vincitori in tre diverse categorie anche il primo ministro ungherese Viktor Orbán, il presidente francese Emmanuel Macron e la scrittrice JK Rowling. «Il sindaco di Praga, Zdeněk Hřib, vuole fare della capitale ceca la città splendente su una collina, un faro di speranza per i liberali in una regione che scivola verso l’autoritarismo di destra», commenta Politico.eu sul motivo per cui ha incluso Hřib nella categoria dei sognatori.
Afghanistan
Dopo tre giorni consecutivi di fruttuosi colloqui in gruppi di lavoro, i negoziatori afghani a Doha si sono presi un giorno libero ieri e oggi, organizzando riunioni di alto profilo che includeranno un discorso di 28 punti raccomandato dai talebani.
Abdullah Abdullah, presidente dell’Alto Consiglio per la riconciliazione nazionale ha detto che ci saranno colloqui “seri” sulla questione. Il fulcro dei colloqui ora è stabilire l’agenda per i futuri appuntamenti, un passo importante iniziato dopo che le due parti hanno elaborato il quadro e le regole per la risoluzione delle controversie.
La proposta dei talebani, che non è stata resa pubblica, pare non includa ulteriori liberazioni di prigionieri. Il governo afghano sta spingendo per un “cessate il fuoco” come primo obiettivo, mentre quello principale della proposta dei talebani è creare un consiglio di studiosi religiosi e dare loro il controllo sul sistema educativo dell’intera nazione. I talebani hanno anche suggerito che la libertà delle donne e dei media dovrebbe essere guidata dagli insegnamenti islamici.
Pakistan
Un giornalista, Qais Javed Masih, è stato ucciso nel nord-ovest. Due motociclisti hanno bussato alla sua porta e quando ha aperto gli hanno sparato. Qais Javed ha lavorato per quasi 10 anni per il noto canale Geo News fino al 2016, quando ha lanciato un suo stesso canale web Ehad Nama, piuttosto popolare nella città di Dera Ismail Khan e sui canali social.
Stati Uniti
Biden sceglie a capo del Pentagono il primo afroamericano: si tratta dell’ex generale Lloyd Austin. In un articolo pubblicato su The Atlantic martedì, il presidente neoeletto approfondisce le molte ragioni per cui ha scelto di nominare il generale dell’esercito in pensione come segretario alla Difesa. Biden ha insistito sul fatto che Austin è esattamente la persona di cui l’America ha bisogno mentre affronta le sfide attuali, apparentemente riferendosi alla pandemia di coronavirus. Come esempio ha fatto riferimento all’esperienza di Austin nella supervisione delle operazioni logistiche in Iraq, che sarebbe utile per distribuire i vaccini Covid-19 «ampiamente ed equamente».
Venezuela
Tutto come previsto: si conferma la vittoria nelle elezioni per il rinnovo dell’Assemblea Nazionale (277 seggi) di domenica, del Gran Polo Patriottico (GPP) che, con un’affluenza piuttosto bassa pari al 30,50%, ha raccolto il 68,3% dei volti. Il grosso dell’opposizione ha boicottato le elezioni esprimendo dubbi sulla correttezza delle stesse.
Intanto, secondo l’agenzia Tass, il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha dichiarato ai giornalisti, a Caracas, che un attentato contro di lui, organizzato dalle autorità della Colombia, era stato pianificato il giorno delle elezioni parlamentari. Il leader venezuelano ha detto di essere stato costretto a cambiare il seggio elettorale nel quale avrebbe dovuto votare.
Brasile
Secondo uno studio pubblicato ieri, la deforestazione ha spazzato via l’8% della foresta pluviale amazzonica in soli 18 anni. Lo studio di Amazon Geo-Referenced Socio-Environmental Information Network (RAISG), spiega che l’area di terra distrutta tra il 2000 e il 2018 è grande quanto la Spagna. «L’Amazzonia è molto più minacciata di quanto non fosse otto anni fa», ha detto RAISG in un comunicato. L’ultima mappa per l’organizzazione, che traccia il deterioramento della foresta, era stata pubblicata nel 2012. La mappa attuale, una collaborazione tra 10 organizzazioni, mostra che 513.016 chilometri quadrati di foresta pluviale sono stati persi dal 2000.
Secondo il rapporto, gli ultimi dati mostrano una svolta in peggio. Mentre i tassi di deforestazione sono diminuiti tra il 2003 e il 2010, i progetti di disboscamento, agricoltura, allevamento, estrazione mineraria e infrastrutture nell’ultimo decennio hanno influenzato negativamente l’Amazzonia. Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha incoraggiato lo sviluppo nella foresta pluviale amazzonica e ha allentato l’applicazione delle leggi ambientali.
Nepal
Il Monte Everest è più alto di quanto si pensasse in precedenza: lo hanno detto il Nepal e la Cina martedì (8 dicembre), risolvendo un conflitto di lunga durata circa l’altezza reale della vetta più alta del mondo che si trova a cavallo del confine condiviso.
Kathmandu e Pechino differivano per la sua altezza esatta, ma dopo aver inviato una spedizione di topografi sulla cima hanno concordato che l’altezza ufficiale è di 8.848,86 metri (29.031,69 piedi), un po’ più dei loro calcoli precedenti.
Indonesia
Elezioni regionali, oggi, con più di 100 milioni di elettori che dovrebbero votare nonostante gli avvertimenti che il voto potrebbe peggiorare la situazione relativa Covid. L’arcipelago di quasi 270 milioni di abitanti − la terza più grande democrazia del mondo e la quarta nazione più popolosa − aveva rimandato il voto, originariamente fissato per settembre, mentre lottava per contenere i tassi di infezione in aumento. Centinaia di aspiranti sono in lizza per 270 posizioni, inclusi governatori regionali, capi distrettuali e sindaci: tra i candidati, il figlio maggiore del presidente Joko Widodo.
Cina
Due canadesi, detenuti dalla Cina da più di due anni in quella che il Canada considera una ritorsione per l’arresto di una dirigente cinese, sono in buone condizioni fisiche e mentali: lo ha dichiarato ieri l’ambasciatore di Ottawa a Pechino. La Cina ha arrestato l’uomo d’affari Michael Spavor e l’ex diplomatico Michael Kovrig all’inizio del dicembre 2018, poco dopo che la polizia canadese aveva prelevato la direttrice finanziaria di Huawei Technologies Co Ltd, Meng Wanzhou, su mandato degli Stati Uniti. I due uomini affrontano accuse di spionaggio. «Sono entrambi sani, fisicamente e mentalmente», ha detto l’ambasciatore Dominic Barton a una commissione parlamentare speciale sui legami del Canada con la Cina. La vicenda ha gravemente danneggiato le relazioni bilaterali. Il Canada, il quale afferma che il ritorno dei due uomini è una priorità, condanna quella che definisce la «diplomazia degli ostaggi» e respinge l’insistenza di Pechino sul fatto che le detenzioni non siano collegate all’arresto di Meng.
Hong Kong
Martedì la polizia di Hong Kong ha arrestato altri 8 attivisti, mentre il territorio cinese ha esteso il giro di vite contro le forze di opposizione. La polizia non ha identificato le persone, dicendo solo che hanno un’età compresa tra i 24 e i 64 anni. I media locali hanno riportato che l’ex legislatore pro-democrazia e attivista veterano Leung Kwok-hung, noto come “Lunghi Capelli”, sarebbe tra loro, mentre un post su Twitter per conto dell’ex legislatore Eddie Chu riferisce che anche lui è tra gli arrestati.
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