L’Eur di nuovo a tutta birra
Scritto da Alice Corte in data Ottobre 25, 2024
Giunto ormai alla decima edizione Eurhop, il festival dedicato alle birre artigianali che popola il Salone delle Fontane nel quartiere romano dell’Eur, diventa sempre più internazionale e va deliziando i palati di appassionate e appassionate con birrifici provenienti dai paesi che maggiormente si sono distinti nella produzione della bevanda luppolata.
Oltre ai consueti birrifici romani e italiani, con base in tutta la penisola e isole, infatti, quest’anno sono stati di nuovo presenti marchi esteri: austriaci, cechi, belgi, tedeschi, polacchi e statunitensi.
L’evento
L’evento, anche quest’anno organizzato dallo storico pub trasteverino “Ma che siete venuti a fa’”, ha raccolto intorno alle degustazioni di birra, intervallate dai consueti Pretzel, ma anche da pizza e supplì de L’Elementare o dallo street food di Brado o ancora dagli arrosticini Tornese, unendo anche in questo caso una tradizione più vicina all’Oktoberfest tedesco ad abitudini tutte italiane, quando non decisamente romane.
L’occasione è anche un modo per chi produce birra per confrontarsi su tendenze, ricette e gusti, o aggiornamento del proprio menù per professionisti del settore.
Inoltre, la degustazione delle birre (con apposita “tacca” sul bicchiere) permette a chiunque di provare gusti particolari e birre difficilmente reperibili in situazioni più consuete, dalle affumicate rauch, alle più semplici pils, dalle fruttate alle acide e via dicendo.
Ovviamente il tutto con l’accompagnamento di una chiacchiera con i produttori e le produttrici, pronti a spiegare sfumature di gusto e realizzazione delle varietà presenti.
Una menzione va senz’altro anche per il nome di birra più lungo (Smoking ganja in a police station is not a good idea) dedicato a una Grodziskie (birra chiara e lattiginosa) del birrificio Luppolaja e, per mio affetto personale, alle birre dedicate ai monti altoatesini, richiamate con nomi ladini, del birrificio Monpiër de Gherdëina primo birrificio artigianale della Val Gardena, che deve il suo nome all’espressione utilizzata per chiedere “un’altra birra”.
Insomma, anche quest’anno un appuntamento dedicato a una cultura per tutti i livelli di gradazione alcolica che la birra può offrire e, tutto sommato, anche con meno affollamento del solito “grazie”, forse, al meteo poco,
Ti potrebbe interessare anche:
- La crisi dell’ordine globale tra economia e geopolitica
- La medicina che vola
- (re)FUSƏ: informazione vs il 25 novembre
- ONU: Raddoppiano le donne uccise in guerra
- Israele bombarda l’Iran nella notte
- Decreto legge israeliano banna l’UNRWA
- A rischio i siti archeologici libanesi
- Gaza: il coraggio di un bimbo senza nome
E se credi in un giornalismo indipendente, serio e che racconta il mondo recandosi sul posto, puoi darci una mano cliccando su Sostienici