Chi è il nuovo presidente della Colombia
Scritto da Radio Bullets in data Giugno 20, 2022
La Colombia ha eletto presidente l’ex guerrigliero Gustavo Petro, che diventa così il primo capo di Stato di sinistra del paese. Per le strade la gente piangeva di gioia e poi si è abbracciata nello stadio gremito dove Petro ha ricevuto i risultati delle elezioni. Ha sconfitto l’uomo d’affari milionario Rodolfo Hernandez nel ballottaggio di domenica, ieri, con circa settecentomila voti, un’imprevista valanga di voti.
Petro, 62 anni, è salito sul palco affiancato dalla vicepresidente Francia Marquez, dalla moglie e da
quattro dei suoi figli.
«Voglio ringraziare tutti voi in questo giorno che è, senza dubbio, storico», sono state le prime parole del neoeletto presidente a una folla felice che ballava e applaudiva. «La storia che scriviamo oggi è una nuova Storia per la Colombia, per l’America Latina, per il mondo», ha aggiunto. E di fatto il percorso di Petro verso la presidenza è stato niente meno che storico.
A 21 anni si unì al gruppo di guerriglia urbana M-19, a causa del quale, poi, trascorse un anno e mezzo in prigione. Il politico racconterà che, nei giorni successivi al suo arresto, venne torturato dall’esercito e poi condannato per detenzione illegale di armi. Nel 2010 è stato membro del Congresso e nel 2011 è diventato sindaco di Bogotà, posizione che lo ha portato alla ribalta nazionale nel pieno di molte controversie. Nel 2015 ha terminato il suo mandato con una popolarità piuttosto bassa.
Si è candidato alla presidenza tre volte e nel 2018 è stato sconfitto al ballottaggio dal candidato di destra Ivan Duque. Petro ha promesso di attuare pienamente l’accordo di pace del 2016 che ha posto fine a un conflitto di cinquanta anni con la guerriglia delle FARC, e di cercare colloqui di pace con i ribelli ancora attivi dell’ELN. Ridistribuirà anche il sistema pensionistico del paese e porrà fine all’estrazione di petrolio, cosa che ha spaventato molti investitori. Ha promesso di aumentare le tasse sui ricchi e di addebitare ai grandi proprietari terrieri la terra improduttiva affermando di voler ripensare alla “guerra alla droga” e ristabilire i legami con il Venezuela.
Per realizzare i suoi piani, Petro dovrà affrontare una serie di sfide. Si scontra con una feroce opposizione e un congresso frammentato. Hernandez, il suo contendente, ha ottenuto più di dieci milioni di voti, molti dei quali da persone che temono che le politiche di Petro mettano a rischio la stabilità economica del paese. «Le elezioni hanno più o meno mostrato il volto di due “Colombie”. Vogliamo che la Colombia, nel mezzo della sua diversità, sia una Colombia», ha detto Petro nel suo discorso.
Ma più di undici milioni di colombiani che lo hanno votato vogliono che mantenga la sua promessa di combattere la diffusa disuguaglianza, la fame e la povertà. Un elemento significativo della sua campagna è stata la sua compagna di corsa Marquez, madre single ed ex governante, che diventerà la prima vicepresidente donna di colore del paese.
L’ascesa al potere di Petro potrebbe anche mettere a repentaglio il rapporto tra Washington e Bogotà. La Colombia è stata a lungo il più forte alleato degli Stati Uniti nella regione, ma la visione di Petro sulla politica della droga e sugli accordi commerciali potrebbe portare a una rottura nelle relazioni. I leader dell’America Latina e il segretario di Stato americano Antony Blinken si sono subito congratulati con Petro per la vittoria, che segna una nuova affermazione della sinistra nella regione. Messico, Honduras, Argentina, Bolivia, Perù e Cile pendono ormai decisamente a sinistra.
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