Coronavirus, 200 maschere per la terapia intensiva in Bosnia Erzegovina. Anche grazie a noi!

Scritto da in data Maggio 6, 2020

Sono arrivate oggi, 6 maggio, a Sarajevo, e sono state consegnate dall’ambasciatore italiano Nicola Minasi al ministro della Salute bosniaco Vjekoslav Mandić, 200 maschere respiratorie donate dall’Italia. E questo è stato possibile anche grazie a Radio Bullets.

Quelle arrivate oggi sono le maschere collegabili ai tubi dell’ossigeno grazie a un adattatore ideato dal fab lab di Brescia Isinnova con la tecnica della stampa 3D in piena emergenza coronavirus in Italia e utilizzate in terapia intensiva per i casi più gravi. Le maschere sono arrivate grazie al coordinamento dell’Ambasciata, donate da Decathlon, mentre le valvole sono state regalate dalla rete di ingegneri e laboratori che hanno aiutato molti ospedali in tutta Italia con le maschere snorkeling.

https://twitter.com/minasio/status/1258001633189023746

E questa storia nasce dall’intervista pubblicata su Radio Bullets, Conversazioni Balcaniche, con Silvia Maraone, operatrice di IPSIA Acli che coordina i progetti di IPSIA e Caritas sulla rotta balcanica e quindi offrendo assistenza ai profughi nei campi dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni e fuori. Durante l’intervista con Silvia abbiamo parlato del doppio dramma di chi, dopo mesi di viaggio verso l’Europa (dall’Asia principalmente, ma non solo) si trova bloccato in campi o in slum al confine con la Croazia con il coronavirus alle porte.

In quell’occasione si era sottolineato come in generale la Bosnia Erzegovina ha poche risorse per combattere la pandemia a causa dell’esiguo numero di respiratori presente sul territorio.

«Vogliono mandare gratis le maschere in Bosnia!»

Subito dopo la trasmissione ci riscrive Silvia. «Non ci posso credere! Hai presente quelli che fanno le valvole per modificare le maschere di Decathlon in maschere per l’ossigeno? Vogliono mandarle gratis in Bosnia!».

Giuseppe Perdezzoli della Megahub di Schio, in provincia di Vicenza, dopo aver ascoltato il podcast di Conversazioni Balcaniche si è infatti offerto per attivare una collaborazione con altri ‘makers’ del nord ed è venuto in contatto con “Easy Covid19 – Mille respiri per Bergamo e Monza Brianza”, un’associazione che è stata fondamentale nei giorni più duri in Lombardia.

Sul fronte bosniaco Silva Maraone ha contattato l’ambasciatore Minasi che ha accolto l’idea con grande entusiasmo e ha attivato la possibilità di trasporto e importazione. Ieri 5 maggio sono finalmente arrivate anche grazie a Managing Director di SM3 – azienda del gruppo italiano Trerè con sede a Tesanj – di Claudio Angeloni, che ha realizzato a proprie spese l’acquisto di alcune componenti e il trasporto dei dispositivi dall’Italia.

Una bellissima storia di collaborazione e di solidarietà in cui siamo orgogliosi di aver preso parte per un piccolo tratto di strada. Con la speranza ovviamente che queste maschere non sia mai necessario usarle.

Foto di copertina/Ambasciata d’Italia a Sarajevo

Ti potrebbe interessare anche:

Il respiro del sub

E se credete in un giornalismo indipendente, serio e che racconta dai posti, potete sostenerci andando su Sostienici


[There are no radio stations in the database]