Quel bisognino in RFID
Scritto da Raffaella Quadri in data Maggio 7, 2020
Nasce il pannolino smart che combina la tecnologia alle umide esigenze dei più piccoli. Con un sistema RFID e tag posti sotto gli strati assorbenti, i ricercatori del MIT puntano a rendere la vita più felice a bambini e genitori. Un’idea ideale anche per l’utilizzo in ospedale e in geriatria.
Musica: “Raindrops keep falling on my head” di B.J.Thomas.
Foto in copertina: Pexels da Pixabay.
In questo periodo sentiamo parlare spesso di tecnologie smart a supporto della cura della persona. Un gruppo di ricercatori americani ha pensato anche alle persone più piccole, con un’idea tech studiata per il benessere dei bambini e di chi si occupa di loro. Una soluzione che però potrebbe essere utile persino per anziani o per degenti in ospedale.
Un segnale in RFID
Immaginate una notifica che vi arriva sul cellulare o a computer. Il messaggio di un amico o della dolce metà? Una notifica dal vostro social preferito? Nulla di tutto questo bensì la segnalazione che è giunto il momento di cambiare il pannolino a vostro figlio… un po’ meno romantico, ma certamente molto più pratico.
Ebbene sì, il segnale proviene dagli ambienti umidi del piccolo di casa e l’idea è nata nei laboratori del MIT (Massachusetts Institute of Technology) combinando dispositivi RFID ed esigenze da pannolino.
Il sistema RFID (radio frequency identification), ovvero l’identificazione a radiofrequenza, è già noto da tempo, presente spesso anche sulla merce dei nostri supermercati. I dispositivi RFID sono in grado di leggere le informazioni poste su etichette elettroniche chiamate tag. Queste sono dotate, a loro volta, di microchip contenenti tutte le informazioni e di un’antenna per comunicare con il dispositivo RFID attraverso le onde radio.
Segnali ravvicinati di tipo umido
L’idea dei ricercatori del MIT è stata di inserire sensori di umidità sotto gli strati di idrogel di cui sono costituiti i pannolini e che hanno funzione assorbente.
Questi sensori sono tag RFID che si attivano nel momento in cui il polimero super assorbente del pannolino è bagnato. Con l’umidità l’idrogel non solo si espande ma diventa anche conduttivo, in maniera molto debole ma sufficiente a innescare il tag e inviare un segnale radio a un lettore RFID posto nelle immediate vicinanze – il dispositivo del MIT raggiunge fino a 1 metro di distanza. Sarà poi il ricevitore ad avvisare, tramite una notifica inviata al computer o allo smartphone, della necessità che il bambino venga cambiato.
Controllare la salute di pazienti in ospedale
Il dispositivo diventa utile anche per l’assistenza agli anziani o ai degenti in strutture ospedaliere, sia pazienti adulti sia neonati, permettendo di evitare l’insorgere di irritazioni alla pelle e, nel contempo, di segnalare situazioni che potrebbero essere indicative di problemi di salute.
Il tutto senza essere una soluzione onerosa. I ricercatori ne hanno calcolato il rapporto costi–benefici e spiegano come il sensore tag possa essere prodotto – per la precisione verrebbe stampato in rotoli – con un costo che si aggira sui 2 centesimi di dollaro l’uno.
Una cifra, quindi, che non incide significativamente sul prezzo finale e che rende questa tecnologia assolutamente indicata per prodotti monouso come i pannolini.
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