Protetti da una bolla
Scritto da Raffaella Quadri in data Aprile 22, 2020
Un bracciale che crea una bolla virtuale di sicurezza e avverte quando ci si avvicina troppo agli altri. Si chiama SBD – Safety Bubble Device – è un dispositivo di protezione individuale e potrebbe essere una delle soluzioni per tornare al lavoro protetti alla fine del lockdown.
Musica: “Le mille bolle blu” di Mina
Foto in copertina: Alexas Fotos da Pixabay
Sinora ci è sembrato di vivere in una bolla temporale che ha interrotto per qualche settimana le nostre vite. E anche quando il peggio sarà passato e dovremo tenerci ancora a distanza, creare, attorno a noi, una virtuale bolla servirà a preservare la nostra e l’altrui salute, e a permetterci di lavorare in sicurezza.
Nasce da questo pensiero l’idea di un ingegnoso dispositivo chiamato Safety Bubble Device (SBD).
La sicurezza in dispositivi indossabili
Il problema della ripresa delle attività lavorative e di un ritorno alla vita sociale è dovuto alla necessità di assicurare una distanza tra le persone sufficiente a impedire la propagazione del contagio da coronavirus. Il vaccino per Covid-19 e la cosiddetta immunità di gregge sono ancora lontani dall’essere raggiunti, l’unica arma che possediamo, dunque, è il rispetto di una distanza di sicurezza tra le persone.
La tecnologia di Safety Bubble Device ha proprio questo scopo: impedire che si invada lo spazio altrui.
Si tratta di DPI – dispositivo di protezione individuale – ideato per assicurare il distanziamento sociale e permettere di svolgere diverse attività lavorative auto proteggendosi.
Rientra nei cosiddetti dispositivi indossabili: è un braccialetto in silicone, dotato di sensori e della capacità di emettere in maniera continua un segnale silenzioso che si propaga tutto attorno. In questo modo delimita, nello spazio circostante alla persona che lo indossa, un’area di sicurezza, una sorta di bolla – da cui prende il nome.
Nel momento in cui tale segnale entra in contatto con quello emesso dal dispositivo indossato da un altro individuo, il bracciale inizia a vibrare o a suonare, segnalando il superamento della distanza di sicurezza.
Oltre al braccialetto, Safety Bubble Device, può essere inserito anche in un porta badge oppure agganciato al taschino con una clip, o ancora cucito su una pettorina ad alta visibilità.
Attenzione anche alla temperatura
Non per tutti i tipi di lavoro, però, è possibile mantenere la distanza tra le persone. Il dispositivo, quindi, è stato pensato per essere tarato in base alle necessità: è possibile consentire una vicinanza maggiore e controllata tra due o più soggetti, autorizzando distanze più ravvicinate, anche per determinati periodi di tempo. Per esempio, in un ospedale può autorizzare alla vicinanza il personale medico e infermieristico che deve lavorare a stretto contatto o, ancora, permettere agli operatori in una fabbrica di avvicinarsi per effettuare una determinata operazione.
Oltre alla distanza, Safety Bubble Device, può essere impostato anche per rilevare in maniera costate la temperatura di chi lo indossa e segnalare il superamento di un determinato valore per un periodo di tempo prolungato, che potrebbe indicare la presenza di febbre.
Sicurezza anche dei dati
Naturalmente a essere rispettata non è solo la sicurezza fisica della persona, ma anche quella della sua privacy e dei suoi dati, tanto più che il bracciale è utilizzato in campo lavorativo. Per questo motivo tutti i dati e i valori registrati dal dispositivo sono inviati a un’apposita piattaforma solo se rilevanti al fine della sicurezza della salute. In ogni caso, l’identità dei lavoratori è tutelata dall’uso di pseudonimi. Il nominativo reale dell’interessato è svelato solo qualora sia indispensabile risalire al soggetto a garanzia della sua salute e, comunque, solo su richiesta da parte dell’Autorità di pubblica sicurezza.
L’innovativo dispositivo di protezione è stato progettato ed è commercializzato da VeSTA, un’azienda italiana che lavora nel campo dell’ingegneria applicata a diversi settori.
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