Il sexwork durante la pandemia di Coronavirus

Scritto da in data Aprile 19, 2020

Chi abita nelle zone della prostituzione su strada se ne sarà accorto: chi aspettava i clienti non si vede più. Ma anche chi li riceveva in appartamento non prende più appuntamenti. La pandemia di Covid19 ha spostato il mercato del sesso, per chi ci è riuscito/a, nel mondo virtuale (aumentandone la concorrenza), comportando una forte diminuzione dei redditi per chi di servizi sessuali viveva.

In Italia la prostituzione non ha una legislazione che la tuteli, ne sono proibite la tratta e lo sfruttamento, nonché il favoreggiamento, ma non ci sono norme che permettano a chi la esercita di regolarizzarsi. La legge di riferimento, la cosiddetta legge Merlin (l. 75/1958), promulgata per essere provvisoria, non è infatti mai stata cambiata.

Ombre Rosse, il Comitato per i diritti civili delle prostitute e le unità di strada hanno dato il via a una campagna di crowdfunding diretta al sostegno delle e dei sex worker che al momento sono esclusi dalle politiche sociali del governo. Ombretta ci racconta il lavoro del collettivo, la situazione del lavoro sessuale in tempi di pandemia e la campagna di finanziamento.

Musica: Wholesome di Kevin MacLeod
License: http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/

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