Le chiese del Tigray
Scritto da Eleonora Viganò in data Ottobre 4, 2018
Continua il viaggio in Etiopia. Lascio Aksum per dirigermi verso un luogo non luogo. Le chiese del Tigray sono disperse sui monti Gheralta. Sono chiese ricavate dalle rocce, nascoste, dipinte di santi e scene della Bibbia. Alcune hanno perso le loro pitture, bruciate, dicono, dai musulmani. Ci vogliono anche due ore per raggiungerle a piedi, partendo da punti imprecisati della vallata.
E ancora oggi, i fedeli della comunità a cui quella chiesa appartiene si ritrovano per partecipare a riti e a messe, anche di notte. Si può alloggiare a Hawzen o a Wukro, spostarsi di chiesa in chiesa attrezzati di tende, si può chiedere aiuto a uno sguardo e a due mani capaci di sostenerti. Si può correre per vederne tante oppure concentrarsi su poche, godendosi una striscia di asfalto in moto, sotto la pioggia, tra le montagne.
I Viaggi di Eleonora:
Tutte le tappe del viaggio in Russia.
Tutte le tappe del viaggio in Tanzania
Tutte le tappe del viaggio in Etiopia.
Potete ascoltare il nostro notiziario quotidiano, a cura di Barbara Schiavulli, Paola Mirenda e Cecilia Ferrara con i Balkan Bullets.
Ti potrebbe interessare anche:
- Egitto: oltre i confini la caccia ai dissidenti
- Etiopia: un conflitto per il potere con influenze ben oltre il Tigray
- Chi prima si vac-Cina
- Spazi pubblici appassionati e desideranti
- La lezione di Enea
- Breve storia del conflitto in Tigray
- Malala, la ragazza che voleva andare a scuola
- Ucraina: Viaggio nella sessualità femminile
- Donne sul fronte
- Etiopia: un mese di guerra
E se credete in un giornalismo indipendente, serio e che racconta recandosi sul posto, potete supportarci andando su Sostienici