Viaggio in Russia e Mongolia

Arrivo a Beijing: l’ultima sera, in un ristorante con il menù in cinese e la voglia di non andarmene mai

Gli stupa sulle mura del tempio buddhista accolgono chiunque vi arrivi, facendo brillare e fremere l’aria circostante

Ogni cosa, lì, era libera: per la prima volta ho calpestato la steppa e fatto il bagno in un ruscello gelato

Mongolia, paese dalle lunghe distanze e distese, dove moderno e antico si confondono

Ulan Udè: una tappa di dieci ore con lo sguardo al biglietto, calcolando l’orario giusto per la partenza

Kuzhir, sull’isola di Olkhon, è un posto magico, quasi mentale fatto di niente e di tutto

L’obiettivo era raggiungere l’isola magica, degli sciamani, dove si mescolano spiritualità e natura, e dove piovve per due giorni

Dura un istante grande quanto una capocchia di spillo, fino a quando non salgono altri passeggeri e si ricomincia a osservare, scrutare, capire

Campi gialli contornati da alberi verdi e un orizzonte che si vede sempre, mentre le dacie sembrano state lanciate dalla mano di un giocatore d’azzardo

Gente, paesaggi, una coppia che mi parla, magie per farmi trovare un fidanzato, amici che giungono in visita, soste lunghe, per comprare tè o gelato


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