10 dicembre 2019 – notiziario

Scritto da in data Dicembre 10, 2019

*Gambia: Adama Barrow fa le sue condoglianze alle famiglie delle vittime del naufragio in Mauritania
*Nigeria, nuovo arresto con polemiche per Omoyele Sowore
*Spagna, il ricatto di Ryanair ai lavoratori
*Svezia, prima condanna per “sfruttamento umano”
*Irlanda, sirene contro la pesca (in foto)

Questo e molto altro nel web notiziario di Radio Bullets, un podcast di notizie dal mondo oggi a cura di Paola Mirenda. Musiche di Walter Sguazzin.

Armamenti

La classifica dei maggiori venditori di armi al mondo, stilata come ogni anno dal Sipri, l’Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Stoccolma, vede nell’edizione 2019 tutte società americane nei primi 5 posti. Ma nella classifica dei maggiori cento venditori spiccano come di consueto le società europee: francesi, britanniche, tedesche in primo piano, con l’inglese Bae System che risulta essere il più grande produttore di armi al mondo al di fuori degli Stati Uniti. Al secondo posto tra gli europei c’è la Francia (trainata dagli aerei Dassault) seguita dalla Germania.

Uganda

Si apre il 12 dicembre al Tribunale di Nanterre, in Francia,  il processo contro la società Total per le sue operazioni in Uganda. Il processo, nato su denuncia della ong Amis de la Terre e di Survie, si basa su una recente legge francese, quella del dovere di vigilanza, ed è il primo di questo genere. La legge, entrata in vigore nel marzo 2017, prevede che una società sia responsabile di tutte le sue attività, anche al’estero, e sia resposnabiule anche del comportamento dei suoi appaltatori. Nel caso in questione, la denuncia di inadempienza al dovere di vigilanza nasce dalle attività connesse a un mega progetto petrolifero nella regione dei Grandi Laghi.

Spagna

Ancora una prova di forza di Ryanair, che manterrà la sua base di Girona ma che in cambio di questo ha chiesto ai lavoratori di rinunciare a buona parte dei loro diritti. Il sindacato, che è stato scavalcato nella trattativa, vuole ora sapere dall’ispettorato del lavoro se tutto questo è legale. Nella sostanza, i lavoratori hanno dovuto firmare un accordo col quale rinunciano alla loro indennità di anzianità, al contratto a tempo indeterminato e alla qualifica, che passa dall’essere equipaggio di cabina a servizio clienti. In caso di mancato accordo, la società irlandese aveva annunciato licenziamento in massa. I lavoratori, che erano stati informati di una possibile chiusura il 28 novembre, hanno avuto solo una settimana per decidere se accettare o meno l’accordo. Ai pochi che si sono rifiutati, l’azienda ha annunciato il licenziamento a partire dal prossimo 8 gennaio.

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