4 marzo 2021 – Notiziario

Scritto da in data Marzo 4, 2021

Ascolta il podcast

  • Afghanistan: l’Isis rivendica l’uccisione delle tre operatrici dei media, celebrati i funerali (copertina).
  • Iraq: 10 razzi contro una base che ospita soldati americani, muore un contractor USA.
  • Myanmar: almeno 38 morti durante le proteste.
  • La procuratrice del Tribunale Internazionale pronta a indagare sui crimini di guerra nei territori palestinesi. Israele si infuria.
  • Bangladesh: concessa libertà su cauzione a un fumettista dopo le proteste per la sua liberazione.
  • Il Giappone potrebbe adottare la legge sull’uguaglianza LGBTQ in vista delle Olimpiadi.
  • Corea del Sud: trovata morta la prima soldatessa transgender.

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli. Musiche di Walter Sguazzin

Arabia Saudita

Twitter ha annunciato la rimozione e l’indagine su migliaia di account che si dice siano coinvolti in attività di spam, a seguito del rilascio del rapporto dell’intelligence statunitense sull’uccisione del giornalista saudita Jamal Khashoggi. Il rapporto dell’intelligence statunitense, il cui sommario esecutivo è stato pubblicato venerdì, ha concluso che il principe ereditario dell’Arabia Saudita Mohammed bin Salman è responsabile dell’assassinio di Khashoggi nel consolato del suo regno a Istanbul nell’ottobre 2018.
Sarah Harte, una portavoce di Twitter, ha detto che  la società ha sospeso circa 3.500 account. «I nostri team interni hanno indagato e sospeso eventuali account coinvolti nella manipolazione della piattaforma e in attività di spam in relazione a questo rapporto e continueremo a monitorare questa attività», ha affermato.

Iran

Ieri il ministero israeliano per la Protezione dell’ambiente ha fatto una strana affermazione dicendo che l’Iran sarebbe dietro la grave fuoriuscita di petrolio che ha colpito Israele il mese scorso, accusando Teheran di “terrorismo ambientale”. Ma molti funzionari israeliani dubitano di questa affermazione. Il ministro israeliano per la Protezione dell’ambiente Gila Gamliel ha dichiarato in una conferenza stampa che la petroliera di proprietà libica Emerald ha scaricato di proposito petrolio nelle acque al largo della costa israeliana dal 1° al 2 febbraio. Ha detto che la nave ha lasciato l’Iran prima di scaricare il petrolio e poi ha navigato in Siria. Sorprendentemente l’affermazione di Gamliel è stata contestata dall’intelligence israeliana e dai funzionari militari. Persino i funzionari del ministero della Protezione ambientale di Gamliel dubitano che il petrolio sia stato intenzionalmente scaricato. Secondo Haaretz, dopo la conferenza stampa di Gamliel i funzionari del ministero della Protezione ambientale hanno affermato che «c’è un’alta probabilità che non si tratti di un [incidente] legato al terrorismo».
Il canale 13 di Israele ha riferito che l’establishment militare israeliano «non condivide questa valutazione». La rete ha detto che è stato “scioccante” che né l’agenzia di intelligence del Mossad né l’esercito israeliano siano stati coinvolti nelle indagini di Gamliel. I funzionari militari e dell’intelligence israeliana di solito si affrettano a incolpare l’Iran di tutto ciò che possono. Il fatto che non si siano lanciati sull’affermazione di Gamliel mostra quanto sia stravagante l’accusa.

Iraq

Un contractor statunitense è morto ieri mattina per un attacco di cuore durante un attacco missilistico contro la base militare americana di Ain el Asad nell’Iraq occidentale: lo ha riferito il Pentagono, parlando dell’attacco con circa dieci razzi lanciati contro la base, ma che nessun soldato americano è stato ucciso. L’appaltatore «ha subito un episodio cardiaco mentre era al riparo». L’attacco arriva dopo che il presidente Biden ha ordinato un attacco aereo nella Siria orientale giovedì scorso contro le forze di mobilitazione popolari irachene (PMF), una coalizione di milizie sciite sponsorizzate dallo stato che è stata formata nel 2014 per combattere l’ISIS.

Il Pentagono ha detto di aver preso di mira Kataib Hezbollah e Kataib Sayyid al-Shuhada, due milizie sciite che fanno parte delle PMF, negli attacchi aerei della scorsa settimana. Gli Stati Uniti hanno cercato di inquadrare il bombardamento come “difensivo” e come una risposta “proporzionata” agli attacchi missilistici contro le strutture statunitensi in Iraq che hanno avuto luogo a febbraio.

Ma gli Stati Uniti non hanno fornito alcuna prova che i gruppi che hanno colpito avessero qualcosa a che fare con i recenti attacchi e Kataib Hezbollah ha negato qualsiasi ruolo. Il bombardamento di Biden in Siria è ampiamente visto come un attacco all’Iran, poiché i gruppi da lui presi di mira sono considerati «sostenuti dall’Iran». La realtà in Iraq è che ci sono molti gruppi che hanno le loro ragioni per sparare sulle basi statunitensi. Sebbene Kataib Hezbollah non sia dietro gli attacchi del mese scorso alle strutture statunitensi, hanno certamente un motivo per attaccare gli Stati Uniti ora. E gruppi come l’ISIS hanno un vivo interesse a provocare un conflitto tra gli Stati Uniti e le milizie sciite irachene. Intanto gli Stati Uniti stanno prendendo in considerazione un’azione militare per rispondere all’attacco missilistico di ieri.

Israele e Palestina

La Corte Penale Internazionale (CPI) ha aperto un’inchiesta formale su crimini nei territori palestinesi occupati, decisione fortemente avversata da Israele. «Confermo l’apertura di un’inchiesta della Corte sulla situazione in Palestina», ha dichiarato la procuratrice Fatou Bensouda. Ci sono «basi ragionevoli» per ritenere che siano stati commessi crimini dalle forze israeliane, dalle autorità di Tel Aviv, da Hamas e dalle fazioni armate palestinesi durante il conflitto a Gaza del 2014. L’inchiesta esaminerà gli eventi nei territori dal 13 giugno 2014 in poi e dovrebbe concentrarsi sulla guerra di Gaza combattuta tra Israele e Hamas nell’estate del 2014, le azioni dell’esercito israeliano durante le ostilità lungo la barriera di Gaza nel 2018, così come le attività di insediamento di Israele in Cisgiordania. In risposta il premier israeliano Netanyahu ha parlato di «puro antisemitismo».

CPI: una decisione storica

Un gruppo di ebrei ultra ortodossi ha attaccato ieri dei giornalisti arabi che lavorano per l’agenzia di stampa turca Anadolu mentre si trovavano in un quartiere interamente ortodosso di Gerusalemme Ovest. I due giornalisti, Mustafa Kharouf e Fayez Abu Rmeileh, stavano lavorando a Mea Shearim, quartiere ebraico ultraortodosso a Gerusalemme Ovest. Gli ultimi mesi hanno visto manifestanti ultraortodossi contro le restrizioni del coronavirus ordinate dal governo attaccare giornalisti, anche locali, per aver coperto le violazioni delle regole da parte della comunità in più occasioni. Secondo la polizia israeliana, i finestrini del veicolo dei giornalisti sono stati rotti ed escrementi sono stati gettati all’interno. La polizia è riuscita a raggiungere il team e ad estrarlo dall’auto.

Etiopia

Sono stati rilasciati quattro operatori dei media recentemente arrestati nella regione settentrionale del Tigray, colpita dal conflitto in Etiopia. Fitsum Berhane e Alula Akalu, traduttori che lavorano rispettivamente per l’agenzia di stampa AFPFinancial Times, il giornalista della BBC Girmay Gebru e Temrat Yemane, un giornalista locale, erano stati arrestati tra il fine settimana e l’inizio di questa settimana. Mercoledì, Abebe Gebrehiwot Yihdego, vice capo dell’amministrazione ad interim del Tigray, ha dichiarato all’agenzia di stampa Reuters che «tutti i giornalisti e traduttori sono stati rilasciati senza accuse». Il Tigray è al centro dei combattimenti dal novembre dello scorso anno, quando il primo ministro etiope Abiy Ahmed ha annunciato operazioni militari contro il Tigray People’s Liberation Front (TPLF), accusato di attaccare i campi dell’esercito federale. La regione settentrionale è stata un buco nero dell’informazione per gran parte di questo periodo, con coperture fortemente limitate e Internet interrotto. Sette organizzazioni internazionali dei media, tra cui Al Jazeera, hanno ora ottenuto l’accreditamento per riferire dal Tigray, ma i giornalisti sono stati avvertiti da funzionari che avrebbero potuto affrontare «misure correttive» non specificate se non avessero rispettato gli standard locali.

Senegal

Il principale leader dell’opposizione del Senegal, Ousmane Sonko, è stato arrestato ieri dopo che centinaia di suoi sostenitori si sono scontrati con la polizia nella capitale protestando contro un’accusa di stupro che lui nega. Una dipendente di un salone di bellezza ha accusato Sonko di stupro il mese scorso. Il politico, che è arrivato terzo alle elezioni presidenziali del 2019, è stato convocato per essere interrogato dopo che la sua immunità parlamentare è stata revocata la scorsa settimana.
Sonko, ex ispettore fiscale di 46 anni, accusa il governo del presidente Macky Sall di fomentare l’accusa per minare il suo più forte rivale. L’ampio sostegno di cui gode tra i giovani senegalesi è stato ampiamente dimostrato ieri. Vicino a casa sua i sostenitori hanno bruciato pneumatici e lanciato pietre contro la polizia antisommossa, che ha risposto sparando gas lacrimogeni. Un giornalista di Reuters ha visto tre persone ferite, di cui una sanguinante alla testa.

Coronavirus

Giappone: Tokyo verso l’estensione dello stato di emergenza per due settimane. Olanda: un ordigno è esploso ieri mattina vicino a un centro di screening anti Covid a Bovenkarpsel, nell’Olanda settentrionale: la polizia riferisce che non si segnalano feriti e che il posto è stato intenzionalmente preso di mira.

Grecia: migliaia di persone si sono riversate in strada a Larissa e Trikala, i due maggiori centri della Tessaglia (Grecia centrale), dopo la forte scossa di terremoto 6.2. Una persona è rimasta intrappolata sotto le macerie.

Francia

Il presidente francese Emmanuel Macron ha ammesso che l’esercito francese ha «torturato e ucciso» il nazionalista algerino Ali Boumendjel, la cui morte era stata precedentemente considerata un suicidio durante la guerra d’indipendenza del paese. «Ali Boumendjel non si è suicidato. È stato torturato e poi assassinato», ha detto il presidente ai nipoti dell’ex combattente per la libertà durante una riunione. Boumendjel, all’epoca avvocato di 37 anni, svolse un ruolo di primo piano nella campagna contro il dominio coloniale francese prima di essere arrestato durante la battaglia di Algeri nel 1957.

Svezia

Almeno otto persone sono state attaccate da un uomo armato di coltello nel centro di Vetlanda, in Svezia, all’interno di un negozio di fiori, e alcune sono state «gravemente ferite»: lo ha detto la portavoce della polizia Angelica Israelsson Silfver. L’autore del gesto, un ragazzo intorno ai venti anni, è stato colpito dagli agenti e trasportato in ospedale.

Afghanistan

Lo Stato islamico ha rivendicato la responsabilità di un attacco che ha ucciso tre operatrici dei media nell’Afghanistan orientale. Le ragazze, giovanissime, che lavoravano per l’emittente locale Enikas TV, sono state uccise mentre tornavano a casa dal lavoro. I loro funerali si sono svolti ieri. Una quarta donna ferita nell’attacco è ricoverata in ospedale in condizioni critiche. Negli ultimi sei mesi in Afghanistan sono stati uccisi 15 giornalisti. Durante il funerale, il padre di Mursal Wahadi ha raccontato che le aveva chiesto di lasciare il lavoro, che era troppo pericoloso, e la figlia aveva risposto che voleva fare la giornalista, che aveva studiato per quello, e che stava vivendo il suo sogno.

Stati Uniti

Il 4 marzo è la data in cui dovrebbe avverarsi la premonizione del gruppo di estrema destra QAnon secondo cui l’ex presidente Trump tornerà di nuovo alla Casa Bianca. Fino al 1933, il 4 marzo è stato il giorno nel quale il presidente Usa si insediava ed entrava in carica. L’Inauguration Day fu poi anticipato al 20 gennaio. In queste ore è stata rafforzata la sicurezza, in particolare intorno a Capitol Hill, dove lo scorso 6 gennaio si verificò l’assalto al Congresso. L’allerta riguarda anche la Casa Bianca e altri edifici del governo federale. La teoria del 4 marzo ha cominciato a circolare subito dopo il giuramento di Biden.

Colombia

Un bombardamento militare ha ucciso dieci guerriglieri e ne ha feriti tre in una base di dissidenti dell’ex gruppo ribelle delle FARC, nel sud-est della Colombia. Il ministro della Difesa Diego Molano ha detto su Twitter che l’azione militare ha «neutralizzato» tredici dissidenti delle FARC sotto il comando di un uomo chiamato “Gentil Duarte”. Questi dissidenti hanno preso le distanze dal patto di pace della Colombia del 2016, che ha posto fine a una guerra civile di mezzo secolo e ha visto le FARC disarmare l’anno successivo. Molano non ha detto quando sia avvenuta l’aggressione.

Bangladesh

L’Alta Corte del Bangladesh ha concesso la libertà su cauzione a un fumettista incarcerato e arrestato dieci mesi fa ai sensi di una legge sulla sicurezza informatica, che secondo i critici limita la libertà di parola. Il fumettista Ahmed Kabir Kishore, 42 anni, ha ottenuto la libertà su cauzione ieri dopo giorni di proteste diffuse a causa della morte in carcere dello scrittore Mushtaq Ahmed giovedì scorso. Ahmed, 53 anni, e Kishore sono stati incarcerati nel maggio dello scorso anno in un caso presentato ai sensi del controverso Digital Security Act (DSA). Michelle Bachelet, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, ha chiesto un’indagine «rapida, trasparente e indipendente» sulla morte di Ahmed. Sia ad Ahmed che a Kishore era stata negata la libertà su cauzione sei volte in dieci mesi dai tribunali di grado inferiore quando il 23 febbraio avevano presentato ricorso su cauzione all’Alta Corte. Ahmed è morto due giorni dopo. L’avvocato di Kishore, Jyotirmoy Barua, ha detto ad Al Jazeera di sperare che il suo cliente venga rilasciato entro i prossimi due o tre giorni. Il fratello di Kishore, Ahsan Kabir, ha detto che Kishore è stato torturato in prigione. «[Kishore] ha riportato ferite alle orecchie, alla gamba sinistra e non può camminare correttamente a causa delle torture», ha detto Kabir. «Ha anche un grave diabete che è peggiorato negli ultimi due mesi. L’ultima volta che ho parlato con lui, era molto debole e mentalmente esausto», ha detto Kabir, aggiungendo che hanno intenzione di ricoverare immediatamente Kishore in ospedale dopo il suo rilascio.

Myanmar

Sono 38 i morti nelle manifestazioni di protesta nella sola giornata di ieri. Lo ha riferito l’inviato dell’Onu. Le uccisioni sono avvenute in diverse città nel Paese, diventate ormai un campo di battaglia quotidiano dove la polizia fa fuoco su migliaia di manifestanti disarmati che protestano contro il golpe, nonostante i molteplici appelli della comunità internazionale. Descrivendo il bilancio delle vittime di mercoledì come «scioccante», Christine Schraner Burgener, l’inviata dell’Onu in Myanmar, ha detto che «ora sono più di 50 le persone [morte] dall’inizio del colpo di Stato e molti sono feriti».

Intanto le proteste continuano anche oggi. L’agenzia di stampa Associated Press ha diffuso un video che mostra le forze di sicurezza del Myanmar trattenere un giornalista di AP in una stretta soffocante e  con le manette, mentre le forze di sicurezza reprimono le proteste contro il colpo di Stato. Le autorità del Myanmar hanno accusato Thein Zaw e altri cinque giornalisti di aver violato una legge sull’ordine pubblico, che potrebbe metterli in prigione fino a tre anni. «Ai giornalisti indipendenti deve essere consentito di riferire liberamente e in sicurezza le notizie senza timore di ritorsioni», ha detto mercoledì Ian Phillips, vicepresidente di AP per le notizie internazionali, chiedendo l’immediato rilascio di Thein Zaw.

Corea del Sud

La prima soldatessa transgender della Corea del Sud è stata trovata morta nel suo appartamento durante un periodo di congedo che aveva preso per sottoporsi all’intervento. Lo riporta la Bbc. Le cause della morte di Byun Hee-soo, 23 anni, che era anche un’attivista per i diritti dei transgender, non sono ancora note. La 23enne era irreperibile dal 28 febbraio. Non avendola più sentita lo psicologo che la stava seguendo nel suo percorso ha chiamato i servizi di emergenza. A gennaio dell’anno scorso aveva lanciato una storica sfida alle forze armate della Corea del Sud, paese estremamente conservatore in tema di identità sessuale, ma a luglio la sua richiesta di essere reintegrata nell’esercito era stata respinta. A dicembre la Commissione sudcoreana per i diritti umani ha invece stabilito che la sua espulsione dall’esercito non ha basi legali.

Cina

La Cina punta a ridurre la densità della popolazione uigura nello Xinjiang, quale ulteriore misura di persecuzione della minoranza di fede musulmana, portando avanti quello che esperti di diritti umani e alcuni governi definiscono un “genocidio culturale”. Per uno studio pubblicato accidentalmente online e ripreso dai media internazionali, i programmi di lavoro dello Xinjiang sono studiati anche per attenuare il più possibile la loro presenza, spalmandola nella regione in modo da fargli perdere identità culturale. Il rapporto dell’Università di Nankai è stato rimosso a metà 2020, ma una copia era stata archiviata.

Hong Kong

Un adolescente di Hong Kong è finora la persona più giovane a dichiararsi colpevole di disordini legati alle proteste di massa pro-democrazia del 2019, avendo ammesso il lancio di una bomba incendiaria contro la polizia all’età di 14 anni. Il giudice ha deciso di mandare il ragazzo, ora di 16 anni, in un centro di detenzione come alternativa al carcere minorile, per una durata, che sarà decisa dai servizi penitenziari, tra uno e sei mesi.

Intanto, alla West Kowloon Magistrates Court di Hong Kong è al terzo giorno l’udienza per i quarantasette attivisti pro-democrazia arrestati domenica e formalmente accusati dalla polizia di sovversione, in base alla legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino sull’ex colonia britannica a fine giugno 2020.

Giappone

Il Comitato Organizzatore dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo (TOCOG) dovrebbe sostenere la legislazione contro la discriminazione LGBT per proteggere tutti dalla discriminazione basata sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere: lo hanno affermato sette membri del Comitato per i diritti umani, il lavoro e la partecipazione di TOCOG. In una lettera del 26 febbraio 2021 al nuovo presidente di TOCOG, Seiko Hashimoto, i membri del comitato hanno esortato TOCOG, così come il Comitato Olimpico giapponese e il Comitato Paralimpico giapponese, a promuovere l’approvazione di una legge contro la discriminazione durante l’attuale sessione della Dieta Nazionale prima dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo in programma questa estate. I Giochi estivi di Tokyo 2020 sono pubblicizzati per celebrare «l’unità nella diversità» e «trasmettere un’eredità per il futuro». Il Giappone dovrebbe emanare una legge nazionale contro la discriminazione per proteggere le persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT) in conformità con gli standard internazionali sui diritti umani. Human Rights Watch, insieme a 115 organizzazioni per i diritti umani e LGBT, ha anche inviato una lettera al primo ministro, Yoshihide Suga, lo scorso 25 gennaio a sostegno di tale legislazione.

Ti potrebbe interessare anche:

E se credete in un giornalismo indipendente, serio e che racconta recandosi sul posto, potete supportarci andando su Sostienici


[There are no radio stations in the database]