Milano: la rete contro la detenzione amministrativa dei migranti
Scritto da Alice Corte in data Ottobre 20, 2020
Il 28 settembre, a Milano, il Centro di Permanenza e Rimpatrio (CPR) di via Corelli ha riaperto le porte alla detenzione amministrativa delle persone migranti. Da qui riparte la mobilitazione contro queste strutture che vede nella rete Mai più Lager – No ai CPR un punto di riferimento.
ALT!LAGER DI STATO. Affissi centinaia di manifesti per denunciare l'apertura del Cpr a Milano #nocpr pic.twitter.com/rops7C1ZUd
— noCPR (@nocpr1) October 9, 2020
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Cosa sono i CPR
I CPR sono strutture detentive volute dalla cosiddetta legge Minniti-Orlando nel 2017, ma con una lunga storia che risale ai CPT (Centri di Permanenza Temporanea), poi divenuti CIE (Centri di Identificazione ed Espulsione). Nonostante la riforma dei decreti “sicurezza” − voluti da Matteo Salvini quando era in carica come ministro dell’Interno − abbia ora ammorbidito alcune situazioni riguardanti l’arrivo e la permanenza delle persone migranti in Italia, non è cambiato molto in merito alla detenzione amministrativa.
Ne abbiamo parlato con Giovanni Motta, dell’associazione Accogliersi, parte della rete Mai più Lager – No ai CPR, che si è battuta per mesi contro la riapertura di via Corelli a Milano. Il CPR ora riaperto “ospita” circa 80 persone, per lo più tunisine e in attesa di rimpatrio. Giovanni ci ha raccontato quale sia lo stato della mobilitazione, spiegando meglio anche il funzionamento dei centri stessi.
Immagine da Altreconomia
Musica da Keny Arkana – Victoria
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