L’alter ego poliglotta

Scritto da in data Agosto 7, 2019

Sapere parlare tutte le lingue del mondo e comunicare con facilità con chiunque, senza neppure fare la fatica di studiare, è un sogno la tecnologia può contribuire a rendere reale. Basta affidarsi all’intelligenza artificiale e lasciare fare al proprio ologramma poliglotta. Lo dimostra Microsoft con la seconda generazione di HoloLens basati sull’infrastruttura Azure.
Raffaella Quadri per Radio Bullets.
Musica: “Parole, parole” Mina.

«Il futuro è qui». Con queste parole Julia White – corporate vice president di Azure – ha presentato a Las Vegas il futuro dei sistemi olografici.
Si tratta della seconda generazione degli HoloLens di Microsoft dotati di nuovi algoritmi di intelligenza artificiale (AI) gestiti con infrastruttura di Azure, basata su cloud, e che ora sanno fare una cosa in più.

HoloLens: generazione 2

L’occasione per presentare le novità legate agli HoloLens 2 è stata la conferenza Inspire 2019 di metà luglio, evento durante il quale Microsoft presenta le sue ultime novità.
Gli HoloLens sono il dispositivo realizzato dal colosso americano che permette di sfruttare tutte le potenzialità offerte dalla realtà mista (mixed reality – MR) in cui la realtà fisica si mescola e interagisce con la realtà aumentata, permettendo di utilizzare le informazioni che quest’ultima offre sovrapponendole alla realtà attorno a noi.
Questa capacità rende la realtà mista ideale per l’utilizzo nelle aziende, in ambiti di lavoro specifici o ancora in contesti di apprendimento.

L’ologramma traduttore

La versione 2 del sofisticato dispositivo combina il visore indossabile, dotato di frontalino sollevabile per renderne più agevole l’utilizzo, ad App e soluzioni studiate per consentire a più persone di imparare, comunicare e collaborare in modo efficace.
La novità, illustrata a Las Vegas a luglio, è data dalla possibilità di creare un perfetto ologramma di se stessi, grazie al computer olografico di bordo abilitato per il cloud, dotato però di una capacità decisamente interessante, oltre che utile: parlare diverse lingue e tradurre ciò che diciamo in una lingua a noi sconosciuta. Una versione poliglotta di noi stessi.
L’esempio è stato fornito dalla stessa Julia White durante la presentazione, in cui ha dimostrato al pubblico come una versione olografica di se stessa – realizzata a computer grazie a una sua accurata scansione – potesse tradurre il suo discorso dall’inglese al giapponese. Il video della sua demo a Inspire 2019 è disponibile su youtube.
Non si tratta di una traduzione in tempo reale – almeno per il momento – in quanto il dispositivo opera su una registrazione, ma ciò non toglie nulla alla spettacolarità di questo nuovo impiego della realtà mista.
Al momento gli HoloLens 2 sono disponibili per il settore industriale e business – il costo è attorno ai 3.500 dollari ed entro fine anno dovrebbe essere disponibile la versione pensata per gli sviluppatori – la Developer Edition – e annunciata a inizio 2019.

Una foto per tradurre

In attesa che i nuovi HoloLens possano essere utilizzati da chiunque, se siete in vacanza in un angolo sperduto del mondo e avete bisogno di tradurre la scritta posta su un cartello, su un segnale stradale o su un menù altrimenti improbabile da decifrare, potrete fare ricorso all’App del Traduttore istantaneo con fotocamera di Google. Lo apprendiamo dall’agenzia Ansa che spiega come, in pratica, sia sufficiente inquadrare il testo scritto che si ha bisogno di tradurre – proprio come si farebbe con un QR code – e lasciare che App faccia il resto.
Lanciata già nel 2015 ora le funzionalità dell’App sono state potenziate: dalle 36 lingue della prima versione adesso è in grado di tradurre fino a 88 idiomi differenti. E se la difficoltà è capire quale sia la lingua che ci si trova davanti, nessun problema, perché la nuova applicazione è in grado di farlo per noi, grazie alla funzione “rileva lingua” e traducendo nella lingua che desideriamo il geroglifico che ci troviamo davanti.
Un suggerimento, però, non abbandoniamo del tutto i vecchi mini dizionari, compagni di tante avventure, perché il pericolo del mancato segnale internet o di avere dimenticato di ricaricare lo smartphone è dietro l’angolo… e non c’è App che tenga.

Sempre su Technomondo potete trovare altre notizie inerenti all’uso di ologrammi, all’intelligenza artificiale e agli HoloLens di Microsoft.

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