Sara Durantini racconta “L’evento della scrittura”

Scritto da in data Gennaio 14, 2022

Un viaggio nella scrittura femminile che determina una inversione di rotta nel Novecento letterario francese: tre donne, tre scrittrici, Sidonie Gabrielle Colette, Marguerite Duras, Annie Ernaux. Valentina Barile su Radio Bullets con Sara Durantini e il suo libro “L’evento della scrittura” (13 Lab Editore).

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Attraverso le parole

Il corpo e il pensiero delle donne si affermano attraverso le parole come mai prima d’ora. Lo spazio della scrittura, e nella società, è fino a questo momento sotto l’egemonia maschile. Le direzioni che prende la scrittura con tre grandi autrici francesi disegna un nuovo itinerario. Sara Durantini: «Ho scelto Colette, Marguerite Duras, Annie Ernaux perché, tra i miei libri del risveglio – per utilizzare una espressione cara a Susan Sontag – vi è appunto “Chéri” di Colette. Ho iniziato a leggere Colette nel lontano 1996/1997, mentre la scoperta della voce di Duras e di quella di Ernaux è arrivata nel periodo universitario. Leggendo le opere di queste tre scrittrici e, successivamente approfondendole, ho ravvisato delle assonanze. E queste assonanze le ho individuate soprattutto nel loro linguaggio autobiografico, un linguaggio che, per la prima volta con Colette per poi svilupparsi attraverso Duras ed Ernaux, dà voce alla donna, al sentire della donna, al corpo femminile e questa consapevolezza passa proprio dalle parole. È questa una delle caratteristiche più importanti che accomuna queste tre scrittrici ed è da qui che io sono partita per quello che poi è diventato il mio libro L’evento della scrittura».

©Foto Studio Rosati

Il corpo diventa testo

«Scrivere e riscrivere. Un moto continuo, come l’onda del mare che si frange, e il suo lascito è sempre carico di nuove significazioni. Questo ritorno incessante su tematiche divenute archetipiche della sua produzione, portano Duras a una sempre più intensa compenetrazione tra finzione e realtà: la scrittura arriva da un altrove non identificabile, proviene dall’ascolto che parte dall’esterno e non dall’interno». – da “L’evento della scrittura” (13 Lab Editore).

Sara Durantini: «Il viaggio attraverso l’autobiografia di Colette, Duras ed Ernaux inizia proprio con Benjamin Crémieux che nel 1920 parla di Colette come la prima scrittrice che ha avuto il merito di inaugurare un modo di fare letteratura diverso rispetto agli autori e alle autrici che l’hanno preceduta, quello che poi Kristeva definirà lo stile, l’alfabeto letterario, un qualcosa di totalmente inedito per il Novecento francese. Per quanto riguarda Duras, una delle caratteristiche che l’hanno messa in luce è questa scrittura della sottrazione, questa scrittura immanente, voluttuosa, questa tensione continua tra “parola suono immagine” che poi si riflette, che noi vediamo anche nei cinema. La scrittura di Ernaux è una scrittura che si mette totalmente nelle mani del lettore, una scrittura salvifica. Attraverso i suoi libri lei ha raccontato e racconta una storia collettiva, la Storia con la s maiuscola e lo fa a partire da lei stessa come corpo letterario, misurando il tempo e lo spazio attraverso il suo corpo».

Incrociare le rotte

L’analisi dell’autobiografia femminile che raccoglie le rotte di tre grandi autrici del Novecento francese diventa una guida di viaggio nelle parole di Sara Durantini: «La voce che si innalza da Colette e Marguerite Duras, sfociando nella scrittura e nei libri di Annie Ernaux, è una voce androgina. Una voce libera, consapevole e informata che attraverso la scrittura, parafrasando Ernaux, risorge in nome della verità». – da “L’evento della scrittura” (13 Lab editore).

Sara Durantini conclude su Radio Bullets: «L’evento della scrittura è un progetto letterario che nasce alcuni anni fa, nasce dalla lettura e l’approfondimento di libri di e su Colette, Marguerite Duras, Annie Ernaux. È un progetto che risente del mio interesse per l’autobiografia femminile, un interesse che nel corso del tempo, nel corso degli anni è mutato, si è ampliato, e in questo libro io ho voluto circoscrivere questa ricerca al Novecento francese e a tre autrici a me care e che soprattutto affrontano tematiche a me care, ovvero il rapporto con la madre, il rapporto con la scrittura, con il proprio corpo, questa continua tensione tra voce e corpo femminile, questo bisogno di imporli all’interno della letteratura e all’esterno, quindi nella società sempre attraverso le parole. L’evento della scrittura mi ha portato a fare proprio un viaggio letterario all’interno dell’autobiografia femminile, ma anche un viaggio vero e proprio perché mi ha portato a conoscere Annie Ernaux, ad andare a casa sua a Cergy a intervistarla e questo è stato per me un momento davvero fondante del mio percorso, perché è l’incontro con una delle voci più importanti dell’autobiografia femminile a livello mondiale».

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