Lourdes de Armas, “Marx e i miei mariti”

Scritto da in data Novembre 5, 2021

Sono o non sono marxista? Chi e cosa sono? Dalla storia personale alla politica di un paese, Lourdes de Armas – scrittrice, teologa, presidente dell’Unione degli scrittori e degli artisti di Cuba – racconta trent’anni di Cuba, le relazioni e i cambiamenti tra le donne e gli uomini della società cubana nel suo libro “Marx e i miei mariti” (Marx y mis maridos), tradotto in Italia da Laura Mariottini e Alessandro Oricchio per Pessime Idee Edizioni. Valentina Barile su Radio Bullets ne parla insieme all’autrice.

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Persone e personaggi

I cambiamenti di Cuba raccontati da una donna che attraversa la sua vita, le sue esperienze alla ricerca della verità che si colloca tra ideologie e idee personali. Lourdes de Armas ai microfoni di Radio Bullets: «I personaggi del romanzo sono ispirati alla realtà sociale cubana. Ogni marito descritto traccerà un destino diverso da quello annunciato nelle prime fasi delle relazioni, che si intreccerà nelle tappe importanti che ha vissuto la società cubana. Mariel, i balseros, “il periodo speciale”, le trattative con il capitale straniero sono gli elementi e i fattori che mantengono la trama fino alla fine».

Lourdes de Armas

Individuo e società

«Ernesto si è fatto notare con il suo sguardo furtivo durante le lezioni di marxismo. Lui è il professore, io la peggiore alunna. Non mi piace il marxismo, ma il lavoro lo esige. Su richiesta del Sindacato e del Partito, hanno improvvisato un’aula all’interno di uno degli uffici del ministero, affinché i lavoratori possano seguire le lezioni che Ernesto, con più vanità che pedagogia, impartisce ai suoi alunni». – da “Marx e i miei mariti” (Pessime Idee Edizioni). Lourdes de Armas: «“Marx e i miei mariti” è il titolo. Questo titolo è legato al marxismo imposto dalla società e che si ramifica in tutte le direzioni, compreso il Codice di famiglia. Laura, la protagonista, cerca di adeguarsi al suo ambiente sociale e comincia a mettere in pratica il regime marxista così rigidamente che investe anche la sua sfera privata, e sarà il parametro con cui sceglierà i suoi mariti».

Madre e figlia

«Quando torno a casa Ernesto mi chiede scusa, mentre legge Hemingway di spalle alla porta. Accetto le scuse con un mix di dispiacere e disagio. In camera, riprendo in mano le lettere di Jose. Sono quasi due anni che non le guardo e il solo toccarle mi regala una strana energia. “Essere una donna sposata è una cosa seria, le cose cambiano”. Ripenso alle parole di mia madre mentre firmo la sentenza di divorzio». – da Marx e i miei mariti” (Pessime Idee Edizioni). Lourdes de Armas conclude su Radio Bullets: «In questo romanzo la protagonista ha un modo di pensare che si scontra con quello di sua madre, la quale riesce a fare pressione su di lei raccontando i ricordi di un’epoca che la stessa protagonista non conosce; sua madre riferisce che ci sono stati momenti migliori rispetto a quelli che vivono nel presente, al momento in cui si svolge la narrazione. La madre si lamenta, per esempio, del buco nel tetto attraverso cui passava l’acqua. Eppure Lucía era piena di illusioni e attraverso quel buco guardava il cielo. Madre e figlia, due modi diversi di vedere la vita, uno stesso scenario vissuto prima e dopo, nel passato e nel presente».

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