Ti racconto le fiabe

Scritto da in data Novembre 26, 2020

C’era una volta una scrittrice che nel tempo libero raccontava le fiabe ai suoi bambini. Non erano storie inventate da lei, ma fiabe classiche, molto antiche, alcune imparate da bambina e molte altre scoperte nei libri. Le fiabe, i personaggi, la magia di un tempo lontano che si ricrea ogni volta in cui alla luce calda di un lume viene aperto un libro incantato. Valentina Barile ne parla su Radio Bullets con Paola Zannoner – Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2018, scrittrice tradotta in numerosi Paesi del mondo – a proposito del suo ultimo libro Ti racconto le fiabe (Giunti).

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Chi sono i personaggi delle fiabe?

Nelle pagine iniziali del libro che fanno da guida romantica alla lettura c’è scritto: «Spegniamo tutte le luci e lasciamone accesa una per leggere le pagine. Se leggete su tablet illuminato, accendete comunque una piccola luce per creare un’atmosfera di soffice penombra. Sediamoci comodi, sul divano, sul tappeto, voi appoggiati a un bel cuscino morbido, i vostri bambini intorno, molto vicini, perché le fiabe si trasmettono a voce, a pelle, a sguardo, a battito del cuore». Paola Zannoner su Radio Bullets: «I personaggi della fiaba non hanno nome, sono spesso delle figure… sono ragazzi, ragazze, e spesso sono giovanissimi, quindi questo viaggio che intraprendono, questa avventura che si dispiega davanti a loro, è anche un’avventura verso l’ignoto perché il percorso è dentro il bosco, per esempio, di cui non si sa niente, in cui ci sono animali e personaggi minacciosi, ecco; questo viaggio è poi un viaggio che li porterà a risolvere non soltanto i loro drammi, i loro dilemmi, ma anche ad avere un successo finale. Quindi, in un momento come questo, mi sembra che questo tipo di racconto sia quello che più rafforza anche il sé, offre autostima e sicurezza sia ai bambini ma anche, appunto, agli adulti che fanno questo viaggio di ricordo nella fiaba popolare, in quello che hanno letto, sperimentato da bambini. Quindi è un rispecchiarsi dell’adulto nel bambino, in un adulto che non soltanto fa un viaggio a ritroso, ma che si trova ad assumere il ruolo del narratore, del narratore di storie. Entrando, quindi, in un dialogo con i bambini – io lo chiamo la relazione del racconto – che rasserena anche gli adulti».

Ti racconto le fiabe è venti storie antiche perché prese da un tempo passato, non per questo non moderne. Fiabe che contengono dei significati attuali, a scanso di ogni pregiudizio che si costruisce intorno al racconto che arriva da un tempo che fa da contenitore a principi e valori che non esistono più. Al contrario, come in molti casi, per esempio, “La Bella addormentata” di Charles Perrault, c’è la rottura di un luogo comune costruitosi nel tempo. «Ho scelto delle fiabe in cui non ci sono degli animali divoratori, non ci sono gli orchi – soltanto in una ci sono le streghe, ma un po’ sullo sfondo –, ho scelto queste prima di tutto perché sono quelle gradite ai miei nipoti e alle mie nipoti, quindi ragazzini, bambine e bambini di oggi che probabilmente preferiscono che ci siano dei personaggi con molta iniziativa, molto intraprendenti che risolvono loro le situazioni e non che si fanno aiutare, per esempio, dall’esterno; ma soprattutto che non hanno a che fare con un male oggettivizzato, esteriorizzato, ecco, ma risolvono problemi anche più concreti attraverso, appunto, l’ausilio di capacità umane, di abilità umane che sono molto semplici, che non sono super poteri, ma arguzia, compassione, per esempio, partecipazione, coraggio, non c’è dubbio… anche un po’ di astuzia, che non guasta mai. Quindi ho scelto delle fiabe popolari, ho attinto molto al patrimonio italiano, attraverso le fiabe di Italo Calvino, quelle di Basile, poi le fiabe di Perrault, Grimm, di Afanásiev, ho messo anche Aladino; fiabe in cui c’è questa avventura sempre dispiegata, e soprattutto c’è l’iniziativa umana. La risoluzione di problemi umani, e questo perché, come ho detto prima, è anche il momento in cui si cerca di riflettere, in cui si cerca una via d’uscita che sia alla nostra portata, e questo aiuta molto anche i bambini a trovare dentro di sé le risorse; e inoltre anche perché io mi rivolgo a un pubblico contemporaneo, e oggi direi che le storie a cui sono abituati i bambini e le bambine, le storie che vedono nei film o nei cartoni animati, sono personaggi di bambini e bambine che hanno un forte spirito d’iniziativa e tendono a risolvere i problemi: soprattutto le bambine sono più intraprendenti, sono più attive, non sono la principessa, la bella addormentata che si sveglia col bacio del principe e finisce lì».

Cos’è la memoria storica?

Il passato lascia traccia attraverso le parole, scritte o di tradizione orale. I racconti che vengono dal passato cominciano da un punto iniziale, che si sfilaccia in molte altre interpretazioni, per poi arrivare alla fine. Le interpretazioni sono le diverse matrici culturali che fanno oscillare le trame delle storie senza perdere di vista i tratti fondamentali. Gli scrittori – di fiabe o meno che siano – o gli storyteller come potremmo dire oggi, o gli stessi nonni, sono coloro che si occupano del passaggio di consegna delle fiabe attraverso le epoche. Paola Zannoner: «Possiamo imparare molto dal passato, in tutti i miei libri ci sono sempre delle finestre che si aprono su un passato recente o un passato più remoto. È fondamentale per i miei protagonisti confrontarsi con la memoria. Con la memoria dei nonni, con la memoria anche più antica perché naturalmente quello che siamo noi oggi… noi siamo il risultato di quello che è successo ieri, e l’altro ieri. E quindi c’è un percorso. Se noi annulliamo la memoria, se annulliamo il passato, annulliamo ovviamente l’identità. Il fatto è che fino adesso abbiamo vissuto un periodo che ha preferito cancellare la storia a favore di un infinito presente. Non sono io a dirlo, naturalmente sono i sociologi, e questo rischia di trasformare le persone in… persone sbandate, senza punti di riferimento precisi, senza nemmeno avere una direzione, diciamo, un orientamento per la propria vita, mentre la memoria ha una solidità, ci offre una solidità, in modo che possiamo proiettarci nel futuro. Senza questa solidità alle nostre spalle è molto difficile questa proiezione di progettazione».

Cosa è Ti racconto le fiabe?

Paola Zannoner spiega su Radio Bullets il suo lavoro di ricerca filologica: «Il libro non è una raccolta di fiabe semplice, è un vero e proprio progetto, così io l’ho pensato e devo dire che la casa editrice ha saputo interpretarlo, un po’ come… per come lo avevo pensato, questa sorta di visione che avevo avuto di un progetto che mette insieme le famiglie, quindi la scuola, i bambini, i genitori, gli insegnanti. Perché ogni fiaba è preceduta da un dialogo e alla fine viene anche commentata con un dialogo. Questo dialogo avviene tra un adulto e i bambini, cioè tra me, la zia, e i propri nipotini che fanno molte domande, che chiedono, danno anche quasi delle consegne: non voglio le storie di paure, non voglio le storie coi lupi, oppure ‘Non c’è una storia in cui c’è una ragazza che fa delle cose…’, quindi questo dialogo è la contemporaneità. Siamo noi che entriamo nel racconto e lo rivisitiamo. Il linguaggio delle storie, ovviamente, è un po’ più moderno, è come io racconto le storie. Quindi, elimina anche questa parte più difficoltosa di un linguaggio troppo lontano dal tempo, lontano nel tempo, incomprensibile come molte volte mi è stato detto. ‘Sì, sono carine ma sono storie un po’ troppo difficili, un po’ incomprensibili’. Invece, in questa maniera c’è proprio questo ingresso di noi dentro le fiabe e il nostro modo di raccontarle».

I consigli letterari della settimana

Libreria Trebisonda di Malvina Cagna Via S. Anselmo, 22 10125 Torino

I titoli:

– Alfabetiere di Fabian Negrin, Giunti

– Il piccolo teatro di Rebecca, Rebecca Dautremer, Rizzoli

– Madame Butterfly, Benjamin Lacombe, Rizzoli

– Le fiabe, Charles Perreault, La nuova frontiera – Le favole di Esopo, Andrea Valente, La nuova Frontiera

-Fiabe delle montagne italiane, Idalberto Fei, La nuova Frontiera

– Il cielo. Un libro animato per esplorare nuvole e stelle, Hélène Druvert, Juliette Heinhorn, L’Ippocampo

– La sirenetta e altre fiabe, Hans Christian Anderson, illustrato da MinaLima

– L’Ippocampo – Peter Pan, Lewis Carroll, illustrato da MinaLima, L’Ippocampo

– Il grande viaggio della piccola Angelica, Charlotte Gastaut, Gallucci

 

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