27 dicembre 2019 – Notiziario

Scritto da in data Dicembre 27, 2019

  • Brasile: Bolsonaro grazia i poliziotti che hanno usato violenza.
  • Iraq: presidente pronto a dimettersi.
  • Iran: terremoto vicino a centrale nucleare.
  • Israele: Netanyahu vince le primarie del Likud.
  • Libia: arrivano i turchi per Sarraj e i mercenari per Haftar.
  • Khazakhstan: precipita aereo, sopravvissuti e vittime (in copertina).
  • Cina: la figlia di Bruce Lee fa causa ad una nota catena di fast food per l’uso dell’immagine del padre
    Questo e molto altro nel webnotiziario di Radio Bullets, oggi a cura di Barbara Schiavulli. Musiche di Walter Sguazzin

Foto di copertina: QAZAVIATION INSTAGRAM

Brasile

Il presidente Bolsonaro ha graziato alcuni poliziotti accusati o condannati per aver usato violenza durante le operazioni e talvolta fuori servizio. Un numero record di persone sono state uccse dalla polizia quest’anno. E’ sconosciuto il numero degli ufficiali graziati per aver usato violenza criminale, incluso l’omicidio nel corso delle loro funzioni. Da quando ha preso il potere a gennaio, Bolsonaro ha aumentato l’autonomia delle forze di sicurezza. A maggio, ha firmato un decreto per allentare le regole sul trasporto di armi. Varie organizzazioni hanno accusato Bolsonaro di appoggiare la violenza contro i poveri,  i gruppi indigeni  e le comunità LGBT + . Il ministro della Giustizia Sergio Moro ha persino proposto una legge che impedirebbe di accusare la polizia di numerosi crimini nel corso del loro lavoro. L’opposizione ha sostenuto che una tale politica darebbe impunità alle forze di sicurezza e il Congresso alla fine l’ha respinta. Secondo i dati ufficiali, ci sono stati 13.142 omicidi nei primi sei mesi del 2019 – un calo del 21,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, quando erano 16.670. Il calo ha coinciso, tuttavia, con un marcato aumento degli omicidi della polizia, in particolare a San Paolo e Rio de Janeiro. A Rio, ad esempio, il numero di omicidi è diminuito del 22,6% nella prima metà del 2019, ma il numero di morti per mano della polizia è aumentato, soprattutto nei distretti più poveri; le uccisioni da parte di ufficiali rappresentavano il 30% dei 2.083 omicidi totali nella prima metà del 2019.

Khazakhstan

Cade un aereo poco dopo il decollo con 95 persone a bordo e 5 dell’equipaggio vicino alla città di Almaty, morte almeno 14 persone, 60 i feriti. Il veivolo della Bek Air stava andand verso la capitale Nur Sultan e ha perso quota durante il decollo, ha colpito un muro di cemento e poi un piccolo edificio ha detto la comissione dell’aviazione civile del Kasakhstan.

 

https://twitter.com/CurtisSChin/status/1210403371829604353

Libia

Parlando giovedì, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha confermato che la Turchia invierà truppe di terra e “armi avanzate” in Libia, e che lo schieramento è previsto  a gennaio .  Erdogan ha stretto recentemente un accordo militare con il governo libico di accordo nazionale (GNA) per ottenere una base militare all’interno del paese e alcuni diritti di accesso marittimo alla ricerca di petrolio e gas offshore. Erdogan promette di fornire “tutte le forme di supporto” al GNA nella lotta contro il generale Khalifa Haftar e il suo autoproclamato esercito nazionale libico (LNA). Stando al fianco del GNA, la Turchia rischia un contraccolpo da parte dei sostenitori di Hafter, tra cui Russia, Arabia Saudita, Egitto e Giordania. Il GNA ha confermato che estenderà un invito per le truppe turche. Erdogan ha indicato che il parlamento turco approverà un disegno di legge che autorizza lo spiegamento delle truppe l’8 o il 9 gennaio. Il numero esatto di miilitari in arrivo non è chiaro.
Intanto una nuova ondata di mercenari del Sudan è giunta per combattendo in Libia, acuendo le preoccupazioni che il conflitto  si trasformi in una guerra internazionale che potrebbe destabilizzare gran parte della regione. I leader di due diversi gruppi di combattenti sudanesi attivi in Libia hanno detto al Guardian di aver ricevuto centinaia di nuove reclute negli ultimi mesi. Entrambi i gruppi stanno combattendo con l’esercito nazionale libico (LNA) guidato dal generale Khalifa Haftar contro il governo internazionalmente riconosciuto a Tripoli.

 

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