5 ottobre 2021 – Notiziario in genere

Scritto da in data Ottobre 5, 2021

Spagna, filmate mentre urinavano in strada, i video finiscono sui siti porno. E un giudice dice che va tutto bene. Congo, risarcimenti in arrivo per le vittime degli abusi dei dipendenti dell’Oms. Qatar: nessuna donna eletta alle prime legislative del paese. Giappone: la principessa Mako si sposerà il 26 ottobre. In Australia il Consiglio plenario cattolici, il primo dal 1937: si parla anche di donne e pedofilia del clero.

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Spagna

Fa discutere la decisione di un tribunale spagnolo che ha archiviato un caso che riguardava donne che venivano filmate di nascosto mentre urinavano in pubblico e i video venivano poi pubblicati su siti web porno. Circa 80 donne e ragazze erano state registrate mentre urinavano in una strada laterale a causa della mancanza di strutture, riprese da telecamere nascoste al festival locale A Maruxaina nella città nord-occidentale di Cervo. In molti casi il filmato mostrava primi piani dei genitali e dei volti delle donne. E i video erano stati caricati su siti porno, alcuni dei quali richiedono un pagamento per essere visualizzati.

Molte delle persone colpite lo hanno scoperto e hanno avviato un’azione legale nel 2020, chiedendo che le registrazioni, il cui autore rimane sconosciuto, siano indagate sulla base della violazione del loro diritto alla privacy. Ma un giudice locale, Pablo Muñoz Vázquez, ha archiviato il caso, avviando un ricorso condotto dall’associazione Women for Equality Burela (Bumei).

Lo stesso giudice ha ora confermato la sua iniziale decisione di non procedere, con la motivazione che poiché i video sono stati registrati in luogo pubblico non possono essere ritenuti criminali. Secondo i documenti del tribunale, il giudice ha anche deciso che non vi era “nessuna intenzione di violare la resistenza fisica o morale” delle donne colpite.

“Sono stata colta dal panico”, racconta sulla Bbc Jenniffer, che è stata una delle donne filmate durante il festival del 2019. Si è ricordata di quando un amico le ha detto che il filmato che la ritraeva era stato caricato su un sito porno. “Quando ho visto il video ho pianto: ero davvero imbarazzata, non sapevo davvero cosa fare”.

Come molte delle persone colpite, Jennifer è poi dovuta andare in terapia. E l’ultima sentenza giudiziaria ha aggravato il suo dolore. “Mi fa sentire così frustrata”, ha detto. “In pratica dicono che va bene se qualcuno ti registra per strada e poi lo pubblica su un sito porno e ci guadagna”.

Congo

UN Photo/ Jean Marc Ferré | Julienne Lusenge, attivista congolese per i diritti umani. 

Un “sostanziale” risarcimento è quanto promesso alle vittime degli abusi sessuali compiuti in maniera ormai acclarata dai dipendenti dell’Organizzazione mondiale della Sanità in Congo nel corso della pandemia di Ebola nel paese africano nel 2018. A dirlo è Julienne Lusenge, co-presidente della commissione indipendente d’inchiesta che ha confermato nei giorni scorsi con un report il coinvolgimento dei dipendenti Oms. Lusenge è un’attivista congolese per i diritti umani molto conosciuta. Definisce “essenziale” da parte dell’Oms lavorare su un piano che faccia fronte ai “bisogni reali” delle donne e delle ragazze vittime degli abusi. “La questione dei risarcimenti è molto importante: sono nati dei bambini, alcune donne hanno subito danni di salute”, spiega. “È importante avere un programma olistico che metta al suo centro le presunte vittime”.

Qatar

Niente da fare per le donne alle prime elezioni legislative del Qatar. Con il 63,5% di affluenza (molto più alta delle elezioni comunali del 2019 dove aveva votato meno di un elettore su dieci), le elezioni hanno eletto 30 dei 45 componenti del consiglio legislativo, il Majlis al-Shura. Si tratta di un organo consultivo dal poco potere, i cui componenti in genere sono tutti nominati dall’attuale emiro del Qatar Tamim ben Hamad Al-Thani. Lui stesso ora potrebbe assegnare a qualche candidata uno dei 15 posti rimasti di non eletti: nomina che avverrà da parte dell’emiro nella seduta inaugurale del consiglio. Nessuna delle 28 candidate in lizza è riuscita a ottenere voti a sufficienza per entrare nel mini parlamento qatariota. Eventuali nomine femminili farebbero parte del tentativo di mostrare l’emirato come un paese che si avvia “verso le riforme e la democrazia”.

Giappone

Wikipedia Commons | La principessa Mako in visita a San Salvador

La principessa Mako, nipote primogenita dell’Imperatore giapponese Naruhito, sposerà il suo fidanzato – il ‘borghese’ Kei Komuro, suo coetaneo ed ex compagno di università – il prossimo 26 ottobre: lo comunica l’Agenzia imperiale. Un matrimonio atteso da quasi quattro anni. L’Agenzia ha rivelato anche che la principessa 29enne soffre di stress post-traumatico causato dai commenti offensivi sulle sue scelte in relazione al matrimonio ricevuti nell’ultimo periodo su diversi fronti. Le nozze verranno registrate al comune, e lo stesso giorno la coppia terrà un conferenza stampa. Non ci sarà alcuna cerimonia solenne e la principessa ha deciso di non ricevere l’indennizzo governativo previsto per le donne della casa imperiale: una cifra di 152 milioni di yen (ovvero 1,17 milioni di euro) concepita per assicurare ‘il mantenimento di una vita dignitosa’ dopo l’allontanamento dalla famiglia: secondo le regole del trono del Crisantemo, infatti, le donne sono escluse dalla linea di successione, e se sposano un borghese perdono anche il legame di appartenenza alla famiglia imperiale.

Le nozze, annunciate già a novembre 2017, avevano incontrato non pochi ostacoli, a partire dalle difficoltà finanziarie della famiglia del fidanzato raccontate dalla stampa e dei prestiti di dubbia provenienza ottenuti dalla madre del giovane. All’inizio del 2018 la Principessa Mako, attraverso l’agenzia della Casa reale, aveva dovuto rettificare il programma, parlando di “mancanza di una adeguata preparazione per un evento di tale portata” e chiedendo scusa all’opinione pubblica. Komuro vive negli Stati Uniti, dove studia per avere una specializzazione in legge: ad aprile scorso aveva dichiarato di essere disponibile a restituire di persona la somma di denaro. È rientrato in Giappone per la prima volta da tre anni a inizio settimana ed è stato seguito da un enorme codazzo mediatico fino alla casa materna di Yokohama, dove resta due settimane per la quarantena. Dopo le nozze Mako seguirà suo marito negli Stati Uniti.

Australia

Domenica è cominciato il Consiglio Plenario della Chiesa cattolica australiana, il primo dal 1937: si tratta del più alto convegno formale di tutte le chiese ed enti religiosi del Paese, e all’ordine del giorno ha temi come il ruolo delle donne nella Chiesa, la questione delle ferite degli abusi di pedofilia nel clero, l’ascolto degli indigeni australiani e la governance della Chiesa. I 278 componenti del Consiglio che prendono parte al convegno sono vescovi, sacerdoti, persone degli ordini religiosi e laici. Seguiranno nove mesi di discussione nella Chiesa, che si concluderanno con un altro Consiglio Plenario a luglio. Si prevedono comunque tensioni tra cattolici mainstream, o progressisti, e ultraconservatori, tra i quali un certo numero di vescovi, alcuni in diocesi importanti, che dicono no a qualsiasi forma di cambiamento entro la Chiesa.

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