Il Manifesto dei giovani rurali dell’America Latina
Scritto da Stefania Cingia in data Settembre 6, 2024
Centosettanta giovani, tre giorni, un manifesto.
Dal 29 al 31 agosto a Nuquí, nel dipartimento del Chocó, sulla costa pacifica della Colombia, più di centosettanta giovani provenienti da tutta l’America Latina e Caraibi si sono riuniti per partecipare al vertice “Giovani Rurali in pace con la natura”, evento inserito nello storico Festival della Migrazione e che si aggiunge ai tanti che precedono la COP16 dell’ONU prevista a Cali a fine ottobre.
L’obiettivo della tre giorni era l’elaborazione a voci unificate di un manifesto per chiedere la preservazione della biodiversità e l’impegno a uno sviluppo sostenibile, manifesto che verrà presentato proprio alla COP16 e anche in altre occasioni internazionali come il vertice UE-CELAC del 2025.
Il manifesto, firmato in una delle aree con maggiore biodiversità al mondo, presenta una serie di sfide e possibili soluzioni, attraverso cinque assi tematici:
- agricoltura sostenibile e sicurezza alimentare
- diritti umani, sicurezza e pace con la natura
- conservazione e cambiamenti climatici
- governance
- istruzione, scienza e tecnologia.
L’evento, che oltre ai giovani rurali ha visto coinvolte anche istituzioni governative e organizzazioni internazionali, è stato organizzato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), dall’Unione europea (UE), dalla Tavola sull’imprenditorialità e l’occupabilità dei giovani nelle aree rurali (MEEJR), dalla Rete di giovani professionisti per lo sviluppo agricolo (YPARD), dalla Rete globale dei giovani per la biodiversità (GYBN), insieme al Gobierno colombiano e il Governatorato del Chocó.
La parola ai giovani rurali
«Questo evento permetterà che veramente i giovani rurali siano sovrani dei propri territori» dice Maria Irene Silva, rappresentante dei giovani e indigena del popolo Murui del Dipartimento dell’Amazzonia.
La partecipazione dei giovani delle aree rurali è fondamentale per la protezione e il ripristino della biodiversità. Come attori chiave nella gestione del pianeta e dei suoi ecosistemi, ora e in futuro, i giovani portano una prospettiva unica e idee innovative per la sua conservazione. Le loro proposte possono portare a soluzioni più efficaci e sostenibili, promuovendo una nuova generazione di leader ambientali.
L’inclusione dei giovani nei meccanismi decisionali per la prevenzione dei conflitti e la costruzione della pace è stata ribadita nella risoluzione 2250 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Inoltre, l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile sottolinea la necessità di investire nella gioventù rurale per garantire uno sviluppo inclusivo e sostenibile, con un impatto positivo sulla sicurezza alimentare e sulla riduzione della povertà.
«Ascoltare le idee, le prospettive e le esperienze dei giovani, in particolare di quelli delle zone rurali, è fondamentale per costruire “la pace con la natura”. Non è possibile parlare di tutela della biodiversità senza renderli partecipi attivamente. Questo manifesto deve diventare uno strumento importante per i negoziati durante la COP16, poiché i giovani rurali svolgono un ruolo cruciale nella conservazione dell’ambiente e nell’attuazione del Quadro globale per la biodiversità Kunming- Montreal» ha dichiarato Renzo Garcia, responsabile della mobilitazione e della partecipazione della COP16.
Liliana Ramírez Hinojosa, membro del Chocó del Comitato consultivo giovanile dell’UE in Colombia, Juventudes Diversas Por la Vida, ha aggiunto che i giovani «cercano di costruire la pace da diversi scenari, non solo urbani ma anche rurali. Siamo venuti qui perché vogliamo essere ascoltati al più importante vertice sulla biodiversità del mondo, che si terrà a Cali».
La COP16
In autunno si terrà a Cali, in Colombia, la Conferenza internazionale sulla biodiversità, prevista nell’ambito della Cop16 dell’Onu. Dal 21 ottobre al primo novembre, riunirà delegazioni di 190 paesi. Per la presidenza colombiana, questo appuntamento sarà anche uno spazio di ascolto delle popolazioni indigene, degli agricoltori e delle comunità etniche: «Un’occasione per sanare ferite, suggellare un patto sociale, rivolgere gli occhi del mondo al Pacifico, alle sue regioni e ai conflitti. Questo è il momento della protezione della vita, della pace con la natura».
«Cali avrà una grande opportunità per mostrare tutto il suo potenziale di biodiversità rappresentato dai suoi fiumi, dai suoi uccelli, dai suoi alberi, dai suoi bioparchi e dal lavoro delle comunità del Pacifico impegnate a salvaguardarli» commenta il ministero dell’Ambiente di Bogotà.
La Conferenza delle Parti (COP) della Convenzione sulla Diversità Biologica è un trattato internazionale adottato al Summit della Terra di Rio de Janeiro ed entrato in vigore nel 1993 per conservare la diversità biologica, perseguire la sostenibilità utilizzare e garantire la giusta ed equa ripartizione dei benefici derivanti dall’utilizzo delle risorse genetiche della specie.
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