Palestina, Onu: occhio ai diritti umani
Scritto da Radio Bullets in data Agosto 30, 2022
L’ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani – UN Human Rights – continuerà a monitorare la situazione del rispetto dei diritti umani nel territorio palestinese occupato, nonostante il mancato rilascio o rinnovo dei visti al personale Onu da parte di Israele.
Lo ha detto l’Alta commissaria, Michelle Bachelet, deplorando il comportamento delle autorità israeliane.
Nazioni Unite e Israele: due anni di inutili attese
«Nel 2020, i quindici dipendenti internazionali del mio Ufficio in Palestina non hanno avuto altra scelta che partire» ha dichiarato Bachelet.
«Le successive richieste di visto e rinnovo dei visti sono rimaste senza risposta per due anni. Durante questo periodo ho cercato di trovare una soluzione a questa situazione, ma Israele continua a rifiutare di impegnarsi».
Nel rispetto degli accordi tra i membri delle Nazioni Unite, come si legge in una nota della sede di Ginevra, alle domande di visto presentate dai funzionari Onu dovrebbe essere garantito un iter il più rapido possibile. Oltre ad assicurare privilegi e immunità necessari che permettano allo staff Onu di esercitare le proprie funzioni in modo indipendente. Il governo israeliano non sta rispettando gli accordi.
«L’incapacità di Israele di elaborare le domande di visto necessarie per l’accesso del mio personale non è coerente con questi standard, e invito il governo a rispettare i propri obblighi internazionali a riguardo» ha proseguito l’Alta commissaria.
ONU in Palestina
Una presenza, quella in Palestina dello staff Onu, che dura da ventisei anni. L’attenzione resta alta, ma la preoccupazione, ora, è dovuta all’atteggiamento delle autorità israeliane, che stanno limitando sempre più l’accesso al territorio palestinese occupato anche a organizzazioni non governative e altri soggetti che si occupano di diritti umani.
Secondo quanto riporta l’Onu, il numero di vittime e di feriti causati dalle forze israeliane nei territori palestinesi è aumentato nel 2021 rispetto all’anno precedente. Si parla di 320 palestinesi rimasti uccisi — dieci volte di più rispetto al numero di vittime del 2020 — e di 17.042 feriti — sei volte la cifra del 2020.
Dall’inizio del 2022 i palestinesi uccisi sono già centoundici.
Nonostante l’esclusione del suo personale, l’Ufficio delle Nazioni Unite in Palestina sta continuando a svolgere il proprio incarico, monitorando il rispetto da parte dello Stato dei propri obblighi internazionali e fornendo assistenza tecnica in tema di diritti umani.
Difendere i diritti umani, di tutti
La condanna della violazione dei diritti umani non riguarda naturalmente solo Israele.
«Riportiamo pubblicamente le violazioni da parte di Israele, ma anche le violazioni da parte dello Stato di Palestina, di Hamas a Gaza e dei gruppi armati palestinesi» sottolinea Bachelet. «Forniamo anche il principale supporto al governo palestinese per aiutarlo a migliorare la propria conformità agli obblighi internazionali in materia di diritti umani».
E riguardo alla presenza dei funzionari Onu in Palestina dice: «Continueremo a mantenere il nostro mandato. E continueremo a chiedere l’accesso al territorio palestinese occupato per il nostro personale, in linea con gli obblighi di Israele come stato membro delle Nazioni Unite».
Foto in copertina: Michelle Bachelet – UNHCR
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