Senegal: gruppi finanziati da UE per reprimere le manifestazioni
Scritto da Stefania Cingia in data Marzo 1, 2024
Il Gruppo di azione rapida – sorveglianza e intervento nel Sahel finanziato dall’UE, noto anche come GAR-SI, è stato utilizzato per reprimere violentemente le manifestazioni in Senegal negli ultimi anni, secondo quanto rivelato dall’inchiesta di AlJazeera e porCausa Foundation.
Dal 2021 il Senegal sta attraversando momenti di tensione a causa della pressione politica in vista delle elezioni presidenziali che avrebbero dovuto tenersi il 25 febbraio e che sono state rimandate forse al 2 giugno – data in attesa di conferma dalla Corte Costituzionale.
Diverse manifestazioni a sostegno di Ousmane Sonko, leader del partito Pastef-Les Patriotes e principale avversario politico di Macky Sall, sono state organizzate da maggio 2021 fino a oggi; proteste che hanno causato scontri tra civili e le forze di polizia, oltre che decine di morti e feriti fra i giovani senegalesi.
Dai video e fotografie delle proteste a sostegno della democrazia, AlJazeera e porCausa Foundation hanno potuto verificare che mezzi, strumenti e personale appartenente al Gruppo di sorveglianza e intervento ad azione rapida, finanziato dall’UE – GAR-SI, sono stati utilizzati per disperdere i civili e reprimere le manifestazioni.
Il GAR-SI SAHEL
GAR-SI SAHEL sta per Gruppo di azione rapida – sorveglianza e intervento nel Sahel, un programma finanziato dall’Unione Europea avente come partner anche la EU Delegation Senegal, la Fondazione Internazionale e Iberoamericana per l’amministrazione e le politiche pubbliche (FIIAPP) – un’agenzia di sviluppo appartenente al Ministero degli Affari Esteri spagnolo – e la Commissione Europea.
Il programma, attivo dal 1° gennaio 2016 al 31 marzo 2023 e finanziato per 74.175.300 di euro, aveva come obiettivo il rafforzamento delle capacità operative delle autorità nazionali per consentire un controllo efficace del territorio ed espandere l’azione dello stato di diritto in tutto il Sahel, creando unità di polizia robuste, flessibili, mobili, multidisciplinari e autosufficienti che consentissero un controllo adeguato del territorio.
Tra gli obiettivi specifici, il “creare condizioni favorevoli per una migliore cooperazione transfrontaliera e regionale tra i paesi interessati e contribuire così a una lotta più efficace contro le minacce transnazionali, comprese quelle poste dalle reti terroristiche e della criminalità organizzata”. Il programma coinvolgeva sei paesi dell’Africa sub sahariana: Burkina Faso, Mali, Mauritania, Niger, Senegal e Chad.
IL GAR-SI nelle manifestazioni in Senegal
E proprio uno dei veicoli ripreso dai video in una manifestazione a supporto di Sonko di maggio 2023 a Mampatim e analizzato da AlJazeera e porCausa Foundation è lo stesso modello di quelli dati al Senegal nell’ambito del progetto GAR-SI: un SUV URO Vamtac ST5, un modello spagnolo prodotto da Urovesa con sede in Galizia.
https://twitter.com/BakhdadO/status/1662453813184282625
Secondo quanto dichiarato da una persona interna al movimento Pastef, che preferisce rimanere anonima, raggiunta da Radio Bullets, le persone del GAR-SI sono le stesse che in diverse uscite pubbliche di Sonko l’hanno seguito con i carri blindati o che, nelle occasioni in cui veniva portato via, erano presenti.
Nel report finale relativo alle modalità di utilizzo delle squadre di GAR-SI, si legge che:
“In Senegal il programma è stato eseguito secondo il calendario stabilito e l’unità è pienamente operativa, schierata nella base operativa di Kidira, vicino al confine con il Mali. A febbraio [2019] l’unità ha partecipato a un’importante operazione di arresto di 27 persone che, durante la campagna elettorale, hanno commesso due omicidi nella città di Tambacounda. Inoltre, ha partecipato alla sfilata del 4 aprile 2019 organizzata in occasione della celebrazione Nazionale del Senegal.”
Tambacounda non è in una zona di confine e non è una zona rurale, due casistiche che avrebbero autorizzato l’uso del GAR-SI; inoltre, prendere parte a un’operazione di arresto non rientrerebbe comunque negli obiettivi e finalità per cui il GAR-SI è stato messo in campo.
Nel rapporto confidenziale che AlJazeera e porCausa hanno ottenuto, viene precisato che “l’unità viene talvolta impiegata in missioni congiunte insieme ad altre unità di polizia, come lo Squadrone di sorveglianza e intervento della gendarmeria senegalese, per svolgere una serie di missioni di sicurezza interna”, nonostante nel progetto dove viene descritto il GAR-SI si precisa che le unità di polizia formate devono controllare i confini del territorio o le zone rurali per proteggere i civili e per contrastare i traffici transfrontalieri illegali – anche di persone – e il terrorismo.
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