Senegal: Bassirou Diomaye Faye in testa

Scritto da in data Marzo 25, 2024

Senegal, si sono chiuse le votazioni per l’elezione del nuovo presidente del paese. Secondo le prime stime, Bassirou Diomaye Faye è in testa.

Secondo le prime stime fornite da Alphonse Diombo Thiakane, statistico di Radio Futurs Médias (RFM), Bassirou Diomaye Faye è primo nel sondaggio con il 56,13% dei voti. Già poche ore dopo la chiusura dei seggi, avvenuta alle ore 18.00, la vittoria se la giocavano Bassirou Diomaye Faye, candidato al posto di Ousmane Sonko, e Amadou Ba, il candidato del governo appoggiato dal presidente in uscita Macky Sall.

Queste stime, se confermate, significherebbero una vittoria storica per Diomaye Faye, che ha saputo mobilitare un vasto elettorato a suo favore. Il candidato potrebbe così diventare il quinto presidente del Senegal.

Ecco i risultati dettagliati:

  • Bassirou Diomaye Faye: 56,13%
  • Amadou Ba: 31,4%
  • Khalifa Ababacar: 4,0%
  • Aliou Mamadou Dia: 3,13%
  • Idrissa Seck: 1,6%

È importante notare che queste stime sono provvisorie e il conteggio ufficiale è ancora in corso.

Erano 7,3 milioni le persone aventi diritto di voto e l’affluenza alle urne è stata del 60%, secondo quanto riporta la BBC.

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Quando saranno i risultati?

Dopo lo spoglio dei voti risultanti dai verbali dei seggi elettorali, la commissione dipartimentale procede allo spoglio anche dei voti trasmessi dalle commissioni dipartimentali.

La commissione dipartimentale effettua il censimento dei voti e pubblica i risultati a livello dipartimentale entro e non oltre il martedì successivo alla votazione, a mezzanotte.

I risultati provvisori verranno pubblicati entro la mezzanotte del venerdì successivo al voto, ovvero il 29 marzo. I risultati finali sono annunciati dal Consiglio costituzionale. I candidati avranno 48 ore per presentare ricorso.

Tensioni a Keur Massar

La giornata elettorale è stata tranquilla, i vari candidati hanno votato nei seggi a loro attribuiti e tutti dopo il voto hanno invitato i loro sostenitori alla pace e alla calma. A Keur Massar, un sobborgo di Dakar, ci sono state tensioni perché i cittadini non hanno potuto votare: diventato dipartimento nel 2021, per votare era necessario realizzare nuove tessere per gli elettori che avrebbero dovuto andare a prenderle prima del voto. Alcuni di loro si sono presentati ai seggi con le tessere che riportavano ancora “dipartimento di Pikine” invece di “dipartimento di Keur Massar”.

La tensione ha regnato attorno a questo seggio elettorale per tutta la giornata di domenica, anche se nel complesso tutto è andato bene. La stessa preoccupazione è emersa nella diaspora dove in alcuni paesi i senegalesi hanno avuto difficoltà a votare.

Il voto della diaspora

«La chiusura delle votazioni, inizialmente prevista alle 18, ora locale, è prorogata fino alle 19, ora locale, per i seguenti seggi elettorali del distretto elettorale di Parigi-Consolato, Creil e Parigi» ha indicato Ahmadou Diallo, console generale del Senegal a Parigi, in una nota resa pubblica. In Francia i senegalesi non hanno potuto compiere il loro dovere e verso fine giornata il consolato è stato costretto a prolungare l’orario di chiusura dei seggi elettorali.

Tuttavia, durante tutta la diaspora, il voto è andato bene con un tasso di partecipazione molto incoraggiante.

Una soddisfazione dalla Missione di Osservazione Ue

«Siamo solo a metà della giornata di votazioni, ma ciò che sta accadendo è che tutto si svolge in modo pacifico. I nostri osservatori saranno lì ad osservare tutto il giorno. E speriamo che questa giornata passi in condizioni pacifiche, senza violenza» ha dichiarato a fine mattinata Malin Björk, capo della missione di osservazione dell’UE in Senegal. Cento osservatori dell’Unione europea seguono le elezioni presidenziali in Senegal.

Chi è Bassirou Diomaye Faye

Bassirou Diomaye Faye, 43 anni, ispettore fiscale e diplomato della Scuola Nazionale di Amministrazione, vuole essere il “candidato per il cambiamento del sistema”.

Promette una riappropriazione della “sovranità”, parola usata 18 volte nel suo progetto. Intende rinegoziare i contratti minerari e di idrocarburi.

Vuole rivalutare gli accordi di pesca, in particolare con gli attori stranieri, e vuole rinegoziare gli accordi di difesa con la Francia.

Nel suo programma anche la riforma delle istituzioni. Propone di limitare i poteri del presidente e vuole creare una posizione di vicepresidente.

Al posto del Franco CFA, moneta che rimanda ai tempi della colonizzazione francese, vuole creare una nuova moneta nazionale, il Senegal.

Faye è il piano B di Ousmane Sonko: quando il leader Pastef è stato dichiarato non candidabile e il suo partito disciolto, il “progetto Pastef” è passato nelle mani di Faye, che corre nella Coalizione Diomaye Presidente.

Posto in detenzione preventiva dall’aprile 2023 per oltraggio alla corte, diffamazione e diffusione di notizie false, Faye ha goduto – insieme a Sonko e altri – dell’amnistia voluta dal presidente uscente Sall, tornando libero da giovedì scorso.

È descritto come l’architetto del progetto Pastef. La sua scelta, che ha sorpreso molti analisti e osservatori della scena politica, è tuttavia ovvia e logica secondo lo stesso Ousmane Sonko. «

La mia scelta su Diomaye non è una scelta del cuore, ma della ragione.

L’ho scelto perché soddisfa i criteri che ho definito. È competente e ha frequentato la scuola più prestigiosa del Senegal».

Ha trascorso quasi 20 anni presso Taxes and Domains, dove «ha fatto un lavoro eccezionale, nessuno può dire che non abbia integrità. Direi addirittura che ha più integrità di me. Metto il progetto nelle sue mani» ha dichiarato di lui Ousmane Sonko.

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