Finalmente su

Scritto da in data Novembre 16, 2022

Ce l’ha fatta. Artemis 1 è partita alla volta della Luna. Alle ore 1:47 del 16 novembre 2022 – in Italia erano le 7:47 – la missione, che decreta il primo passo verso il ritorno dell’uomo sulla Luna, ha preso il via.

Artemis 1 e il ritorno alla Luna

Nulla era certo sino alla fine, dopo diversi rinvii e – anche in questa occasione – una doppia sospensione del countdown, i motori del razzo SLS (Space Launch System) della Nasa si sono potuti finalmente accendere.
Un debutto atteso per il vettore di novantotto metri di altezza, definito il più potente mai realizzato.
La missione ha lo scopo di portare nell’orbita lunare la capsula Orion per testare le nuove tecnologie, realizzate dopo l’ultima avventura umana sulla Luna, che si prefiggono di portarci nuovamente sulla sua superficie entro qualche anno. Secondo programma, Orion si avvicinerà al nostro satellite il 21 novembre e rimarrà in orbita a sessantaquattromila chilometri oltre la Luna, superando le distanze che erano state raggiunte dalle missioni Apollo.
Se i test della missione Artemis avranno successo e il sistema di Orion si dimostrerà affidabile, al prossimo volo parteciperanno anche gli astronauti, fino ad arrivare a un nuovo allunaggio.

 

 

Tecnologia italiana in orbita

«Oggi, con Artemis 1 andiamo sulla Luna per fare nuove scoperte, imparare a vivere e lavorare oltre i confini del nostro pianeta», sono le parole pronunciate da Giorgio Saccoccia, il presidente dell’ASI (Agenzia Spaziale Italiana). Ed è proprio ASI, insieme a numerose imprese italiane del settore aerospaziale, ad avere avuto un ruolo di protagonista in questa che è, lo ricordiamo, una missione della Nasa.
Nessun passeggero a bordo della capsula Orion, ma tanta tecnologia, anche Made in Italy dunque. Come Argomoon, il cubesat di ASI che è stato realizzato dall’azienda italiana Argotec. È l’unico satellite europeo a bordo e il suo compito è di realizzare le immagini del secondo stadio del lanciatore, oltre a inviare a Terra nuove fotografie della Luna.
E, ancora, European Service Module, il modulo di servizio europeo di Orion del quale alcuni componenti sono stati realizzati dalle aziende Leonardo e Thales Alenia Space per conto di ESA (Agenzia Spaziale Europea).

Non solo Luna: Artemis è la promessa di Marte

La missione spaziale partita dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral, in Florida, è una prima prospettiva di creazione dei presupposti per arrivare a Marte. Ha l’obiettivo di testare le tecnologie e i sistemi destinati all’esplorazione dello spazio profondo.
Il programma Artemis si prefigge di installare una base operativa permanente sul nostro satellite, dalla quale si potrà dare supporto alle missioni di lunga durata, compresa quella che si ipotizza possa portare l’umanità sul pienata rosso.

Ora non resta che attendere i risultati del viaggio di Orion.
Secondo le previsione della Nasa, la capsula dovrebbe rientrare dopo aver trascorso venticinque giorni nello spazio, nella prima metà di dicembre, tuffandosi nelle acque dell’Oceano Pacifico, al largo della California.

Foto di copertina: NASA

Artemis 1: la Luna può attendere

 

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