UNICEF: gli ultimi trent’anni delle ragazze
Scritto da Valeria Valli in data Marzo 9, 2025
Istruzione, servizi sanitari e interventi mirati a ridurre le disuguaglianze di genere sono le tre urgenze che emergono dal rapporto lanciato da UNICEF, Plan International e UN Women “Girl Goals: Cosa è cambiato per le ragazze? I diritti delle adolescenti in 30 anni” – in occasione della Giornata Internazionale della Donna che si celebra ogni 8 marzo.
Il rapporto si interroga su come sia cambiata la vita delle adolescenti negli ultimi 30 anni, in modo particolare da quando la Piattaforma d’azione di Pechino è stata approvata da 189 Governi nel 1995. Si tratta di quella carta internazionale dei diritti delle donne identificati come diritti umani, che specifica gli obiettivi da raggiungere in merito alle problematiche che riguardano le donne e le ragazze.
Violenza di genere
Allarmanti i dati relativi alla violenza di genere, quasi 1 ragazza adolescente su 4, sposata o in coppia, ha subito violenza da parte del partner. 50 milioni di ragazze hanno subito violenza sessuale.
Più di un terzo delle ragazze e dei ragazzi adolescenti di età compresa tra i 15 e i 19 anni ritiene che un marito sia giustificato a picchiare la moglie in alcune circostanze.
Un altro problema urgente riguarda la pratica delle mutilazioni genitali femminili.
Negli ultimi 30 anni, paesi come il Burkina Faso e la Liberia hanno dimezzato la percentuale di ragazze sottoposte a questa pratica che risulta in calo, tuttavia, il tasso di declino dovrebbe essere 27 volte più veloce per raggiungere l’obiettivo di eradicazione fissato per il 2030.
Matrimoni precoci
Il rapporto evidenzia un miglioramento per quanto riguarda i matrimoni precoci. Oggi le ragazze hanno meno probabilità di sposarsi prima dei 18 anni rispetto a 25 anni fa. A livello globale, però, 1 ragazza su 5 si sposa durante l’infanzia.
I maggiori progressi sono stati compiuti in Asia meridionale, mentre in America Latina e nei Caraibi non ci sono state inversioni di tendenza negli ultimi 25 anni.
Salute e benessere
Il capitolo salute e benessere registra negli ultimi trent’anni un progressivo dimezzamento del numero di ragazze adolescenti che partoriscono.
Tuttavia, si prevede che nel 2025 partoriranno quasi 12 milioni di ragazze adolescenti tra i 15 e i 19 anni. Da sottolineare che tra le adolescenti più giovani, di età compresa tra i 10 e i 14 anni, per le quali il rischio di gravidanza è ancora più grave, questo numero sia superiore a 325.000.
Le complicazioni dovute alla gravidanza e al parto sono responsabili di circa 1 decesso su 23 tra le adolescenti nella fascia di età tra i 15 e i 19 anni.
In merito alla questione della corretta nutrizione, la percentuale di adolescenti sottopeso di età compresa tra i 10 e i 19 anni è leggermente diminuita negli ultimi tre decenni, passando dal 10% all’8%.
Istruzione e competenze
Infine se si considerano istruzione, formazione e competenze digitali, nonostante la diminuzione del 39% delle ragazze non scolarizzate negli ultimi 20 anni, si contano ancora 122 milioni di ragazze che rimangono fuori dalla scuola.
In particolare modo in Asia meridionale, le ragazze adolescenti di età compresa tra i 15 e i 19 anni hanno una probabilità tre volte superiore rispetto ai coetanei maschi di non frequentare la scuola, di non avere un lavoro o una formazione.
Quasi 4 ragazze su 10 non terminano la scuola secondaria superiore, e quelle che provengono da contesti rurali poveri e da comunità emarginate hanno ancora meno probabilità di completare la scuola.
Il numero di ragazze e giovani donne analfabete si è quasi dimezzato negli ultimi trent’anni, ma ancora quasi 50 milioni di ragazze e giovani donne oggi non sono in grado di leggere o scrivere una semplice frase.
Nove ragazze e giovani donne su dieci nei paesi a basso reddito non hanno accesso a Internet, mentre i loro coetanei maschi hanno il doppio delle probabilità di essere online.
Le ragazze adolescenti sono un potenziale irrinunciabile per il cambiamento globale. L’intervento giusto al momento giusto può risultare determinante nel centrare gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e nel riplasmare il nostro mondo”, sottolinea la Direttrice Generale dell’UNICEF Catherine Russell.
E aggiunge: “Gli investimenti in aree critiche come l’istruzione, le competenze, la protezione e i servizi sanitari e nutrizionali essenziali possono liberare il potenziale delle ragazze adolescenti in tutto il mondo e risollevare le comunità e i Paesi”.
Kathleen Sherwin, Chief Strategy and Engagement Officer di Plan International, ha dichiarato: “Gli instancabili sforzi per combattere la disuguaglianza di genere significano che le possibilità di una ragazza di andare a scuola sono significativamente più alte rispetto a tre decenni fa e le sue probabilità di sposarsi o rimanere incinta da bambina molto più basse.
C’è molto da festeggiare, ma allo stesso tempo questi progressi sono fragili, disomogenei e costantemente minacciati. Troppe ragazze continuano a subire discriminazioni e abusi ogni giorno, semplicemente perché sono giovani e donne.
Il nostro lavoro per raggiungere l’uguaglianza delle ragazze deve continuare, lavorando con le ragazze, le donne e i loro alleati in tutto il mondo”.
“Troppe ragazze adolescenti devono ancora affrontare violenze, istruzione limitata e mancanza di servizi sanitari. La nostra promessa di non lasciare indietro nessuno richiede un’azione urgente”, ha inoltre dichiarato la Direttrice Generale di UN Women, Sima Bahous.
“Abbiamo fatto molta strada, ma abbiamo ancora molti chilometri da percorrere prima che il potenziale di ogni ragazza sia riconosciuto e protetto. Dare potere a tutte le ragazze adolescenti è l’investimento più sicuro per un mondo più sostenibile, equo e pacifico”.
Situazione in Italia
Il rapporto, inoltre, mette in luce l’urgente necessità di una strategia globale per attivare l’enorme potenziale delle ragazze adolescenti e propone le seguenti azioni: dare voce alle ragazze adolescenti e sostenere la loro azione di sensibilizzazione per influenzare le politiche sulle questioni che riguardano la loro vita.
Bisogna concentrarsi maggiormente sulle aree in cui i progressi sono in fase di stallo e che rappresentano una assoluta priorità per le stesse ragazze adolescenti.
Questo si rende necessario ad esempio per colmare il divario in termini di istruzione, competenze e formazione per le ragazze, tenendo conto delle nuove tendenze e attitudini globali.
Usare prove supportate dai dati per investire dove le lacune sono maggiori e più urgenti per le ragazze adolescenti, concentrandosi su cambiamenti e azioni congiunte mirate, con una maggiore attenzione all’empowerment economico e alla garanzia che le ragazze abbiano le competenze, i mezzi e le risorse di cui hanno bisogno per prosperare.
Ricordiamo che in Italia il tasso di occupazione femminile posiziona il nostro paese all’ultimo posto in Europa, solo 53 donne su 100 risultano attive, 1 su 5 possiede un conto corrente.
Valeria Valli
Sono piemontese di origine e lombarda di adozione, vivo a cavallo di due province con frammenti di cuore sparsi in Italia e nel mondo.
A sette anni nascosta in camera registravo su cassette usate, la mia voce per esclamare una volta riapparsa: “ Mi stanno trasmettendo in radio”.
Mi descrivo con due aggettivi: innamorata della parola e fortunata per avere avuto la possibilità di trasformare questo amore in una professione. Lavoro come freelance occupandomi di presentazione di libri, collaborazioni come copy per aziende e festival, scrivendo anche di arte e fotografia.
Pratico Yoga da oltre dieci anni per avere radici forti e non farmi trascinare dalla curiosità e dalla follia.
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