18 aprile 2020 – Notiziario Orientale

Scritto da in data Aprile 18, 2020

  • Hong Kong, arrestati 14 attivisti prodemocratici
  • Cina, test a insegnanti, infermieri e altri lavoratori di Wuhan per lasciare la città
  • Giappone, sistema sanitario in crisi
  • Corea del Nord, nuovo rapporto sui traffici illegali
  • Myanmar, amnistia per 25mila

Hong Kong

La polizia di Hong Kong oggi ha arrestato almeno 14 attivisti democratici in relazione alle proteste antiestradizione dello scorso anno. Gli ufficiali si sono anche presentati a casa del magnate dei media Jimmy Lai Chee-ying, ma in quel momento il fondatore dell’Apple Daily non era presente. Secondo quanto si apprende, gli attivisti sono stati arrestati con l’accusa di aver partecipato a assemblee non autorizzate perché hanno ospitato due proteste non autorizzate il 18 agosto e il 1 ottobre.

Ecco la lista degli attivisti di Hong Kong arrestati il 18 aprile: Jimmy Lai, Margaret Ng, Martin Lee, Leung Kwok-hung, Au Nok-hin, Avery Ng, Lee Cheuk-yan, Albert Ho, Raphael Wong, Yeung Sum, Cyd Ho, Richard Tsoi, Sin Chung-kai, Figo Chan.

Cina

Insegnanti, infermieri e altri lavoratori di Wuhan, in Cina, che sono regolarmente esposti al pubblico devono ora sottoporsi a un test di coronavirus se vogliono lasciare la città. L’ordine arriva dopo che la città dello Hubei, focolaio del coronavirus, ha sollevato il lockdown durato 70 giorni.

La Cina lancia un appello all’unità dato che la pandemia da Covid-19 non è “ancora sotto controllo”, secondo quanto affermato dal portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian, in merito alle critiche espresse ieri dal presidente francese Emmanuel Macron, che ha detto che “sono successe cose che non sappiamo” sul coronavirus. Le parole del presidente francese si aggiungono alle polemiche e accuse mosse dall’omologo americano Donald Trump. Il ministro degli Esteri britannico, Dominic Raab, ha fatto sapere che quando sarà terminata l’emergenza sanitaria rivedrà i rapporti commerciali con la Cina che, a sua volta, dovrà rispondere ad alcune domande che non trovano risposta, come gli errori commessi dal Partito comunista cinese per la gestione del coronavirus.
Forse per sedare gli animi, ieri Il vice premier cinese Liu ha tenuto una telefonata con Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione Ue sulla cooperazione antiepidemica e sul coordinamento delle politiche economiche tra Cina e i paesi dell’unione.

Giappone

Il Giappone, allarmato dall’aumento delle morti per coronavirus, sta aumentando i test con strutture drive-through, che prevede l’esecuzione del tampone direttamente alla persona, con la quale si è preso appuntamento, rimanendo a bordo della propria automobile  Per settimane il Giappone ha limitato i test per il coronavirus. Il Giappone ha condotto circa 52.000 test di reazione a catena della polimerasi (PCR) a marzo, o solo il 16% del numero effettuato in Corea del Sud, secondo i dati dell’Università di Oxford. Gli esperti sostengono che la strategia giapponese di mantenere basso il numero di test ha reso difficile rintracciare la malattia mentre si diffondeva a Tokyo e in altre grandi città e ha portato a un’ondata di infezioni ospedaliere, paralizzando alcune strutture. Le infezioni totali del Giappone ammontano a oltre 9.800, con 207 morti, secondo un conteggio dell’emittente pubblica NHK. Ma il sistema sanitario giapponese è al collasso. Gli ospedali del paese non ricevono facilmente i malati. In un caso recente, un’ambulanza che trasportava un uomo con la febbre e difficoltà respiratorie è stata respinta da 80 ospedali e costretta a cercare per ore un ospedale nel centro di Tokyo che lo avrebbe curato. Un altro uomo febbrile ha finalmente raggiunto un ospedale dopo che i paramedici hanno contattato senza successo 40 cliniche. L’Associazione giapponese per la medicina generale e la Società giapponese per la medicina d’emergenza affermano che molti pronto soccorso dell’ospedale si stanno rifiutando di curare le persone, inclusi quelli che soffrono di ictus, infarti e lesioni esterne. Inizialmente il Giappone sembrava aver controllato l’epidemia inseguendo gruppi di infezioni in luoghi specifici, di solito spazi chiusi come club, palestre e luoghi di incontro. Ma la diffusione del virus ha superato questo approccio e la maggior parte dei nuovi casi non è rintracciabile. Oltre alla riluttanza generale ad abbracciare il distanziamento sociale, gli esperti criticano l’incompetenza del governo e una diffusa carenza di attrezzature e dispositivi di protezione che gli operatori sanitari devono svolgere nel loro lavoro. Il Giappone non ha abbastanza letti ospedalieri, operatori sanitari o attrezzature. (AP)

Il premier giapponese Shinzo Abe non intende tagliare i fondi all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), nonostante riconosca la necessità di una serie di riforme dell’ente, ma solo al termine della lotta alla pandemia. “Ci sono opinioni che parlano di una Oms non neutrale ma schierata politicamente”, ha detto Abe nel corso di una conferenza stampa, riferendosi alla posizione del presidente americano Donald Trump che è critico nei confronti dell’organizzazione per essere a suo avviso troppo vicina agli interessi della Cina. Riguardo alle riforme, una delle questioni ancora aperte, secondo il premier Abe, è quella che riguarda Taiwan, per la quale il Giappone ha chiesto all’Oms da diversi anni di accettare la candidatura come paese membro. La Cina si oppone alla ammissione di Taiwan come nazione autonoma. Ieri Trump, in un twitter ha accusato l’Oms di aver sottostimato la gravità dell’impatto del virus originato in Cina e di non aver risposto all’appello di Taiwan lanciato a fine dicembre scorso.

Corea del Nord

Nuovi finanziamenti illeciti dalla Cina alla Corea del Nord sono nel mirino delle nazioni unite, da quando nel 2017 hanno imposto sanzioni economiche al regime di Kim Jong Un. Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, il 10 ottobre dell’anno scorso, otto navi nordcoreane – alcune che trasportavano spedizioni illecite di carbone – hanno ormeggiato nelle acque cinesi al largo del porto di Ningbo-Zhoushan. L’episodio dimostra  un mancato rispetto da parte della Cina delle sanzioni statunitensi volte a limitare il programma nucleare di Pyongyang in base al quale i paesi sono tenuti a ispezionare le merci destinate o provenienti dalla Corea del Nord che si trovano sul loro territorio o che vengono trasportate su navi battenti bandiera della Corea del Nord. Il rapporto annuale al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite da parte di osservatori indipendenti delle sanzioni afferma che la Corea del Nord ha continuato a infrangere le risoluzioni del Consiglio “attraverso esportazioni marittime illecite di materie prime, in particolare carbone e sabbia” nel 2019, guadagnando centinaia di milioni di dollari. (Reuters)

Myanmar

Il presidente del Myanmar Win Myint ieri ha concesso un’amnistia a quasi 25.000 prigionieri per celebrare il nuovo anno. Il paese concede l’amnistia a migliaia di prigionieri una volta all’anno durante le vacanze di Capodanno. Tuttavia, secondo diverse speculazioni il numero di quest’anno è il più alto mai registrato e sembra che il governo stia cercando di allentare la pressione sulle carceri sovraffollate a causa della crescente paura della pandemia di coronavirus. Human Rights Watch denuncia che nelle carceri del paese, predisposte per ospitare 62.000 persone, ci sono oltre 100.000 carcerati

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