Coronavirus in Grecia, Amnesty: “Sanità distrutta dall’austerità”

Scritto da in data Aprile 28, 2020

Un sistema sanitario che è arrivato alla prova del Coronavirus in ginocchio a causa della recessione e dell’austerità. È la denuncia di Amnesty International per la Grecia: la pandemia da Covid-19 che ha colpito il paese “ha reso evidente quanto anni di recessione e misure di austerità abbiano messo in ginocchio il sistema sanitario del paese”, dice l’organizzazione in una nota di oggi presentando il rapporto “Serve una rianimazione: il sistema sanitario greco dopo dieci anni di austerità”.

Il report racconta “come i pesanti tagli operati dal 2010 abbiano fatto sì che molte persone non possano permettersi e avere accesso all’assistenza sanitaria”. Gli operatori sanitari hanno riferito ad Amnesty International di lavorare con notevoli carenze di personale, una situazione di crisi aggravata dall’insorgenza del Covid-19.

“Carenze di staff e attrezzature ora fanno notizia ma in realtà sono anni che la sanità greca sta andando in pezzi”, spiega Marie Struthers, direttrice di Amnesty International per l’Europa. “È fondamentale che il governo riconosca questa crisi come un campanello d’allarme e inizi a investire in assistenza sanitaria e sociale”.

L’austerità

Le misure di austerità nel 2010 sono state introdotte dall’esecutivo ellenico dal 2010, come risposta alla crisi economica mondiale iniziata nel 2008. La spesa pubblica, ricostruisce Amnesty, “ha subito un taglio del 32% nei vari settori, con una diminuzione della spesa sanitaria pubblica intorno al 43% tra il 2009 e il 2017. Le riforme strutturali hanno aumentato la quota dei costi dell’assistenza sanitaria a carico dei pazienti. Inoltre, i tre programmi di aiuto economico concordati con i creditori della Grecia prevedevano delle condizioni, alcune delle quali hanno favorito o influenzato le misure di austerità che hanno dato origine a una sanità indebolita”.

Staff e pazienti ne hanno risentito pesantemente. L’organizzazione ha intervistato 75 persone ricorse alle cure del sistema sanitario pubblico e 55 operatori sanitari: circa il 90% degli intervistati ha raccontato di lunghi tempi di attesa e di difficoltà nell’accesso all’assistenza sanitaria a causa dei costi elevati. “Oggigiorno, se non hai denaro non puoi ricevere assistenza sanitaria”, racconta una testimonianza. “Se non si tratta di un’urgenza, non ti resta che aspettare soffrendo”, dice un’altra persona intervistata.

“Le persone con redditi bassi e i lavoratori sono i gruppi che con la crisi ci hanno rimesso. Hanno pagato con le loro tasse, le loro prestazioni sociali e con la loro salute”, diceva un uomo l’anno scorso ad Amnesty.

Coronavirus in Grecia

Era febbraio quando è stato registrato il primo caso di Covid-19 in Grecia. “Durante la crisi economica, ci sono stati tagli alla sanità che hanno causato nella maggior parte degli ospedali un dimezzamento del personale necessario…”, diceva a inizio aprile un operatore sanitario. Nel suo ospedale, spiega, lavorano “con metà del personale necessario e se dovessero aumentare i casi non potremmo sostenere la situazione”.

Amnesty Grecia

Anche in Grecia l’esecutivo ha risposto con un “tempestivo lockdown che ha aiutato a ridurre al minimo il numero di contagi e decessi. Il governo ha anche offerto un sostegno economico alla popolazione e stanziato 200 milioni di euro aggiuntivi per il sistema sanitario”.

La pandemia

La pandemia ha peggiorato le tante difficoltà degli operatori sanitari risalenti all’austerità, in termini di salute, sicurezza e condizioni di lavoro. Secondo le testimonianze raccolte da AI gli operatori sanitari lavorano “con personale ridotto, carenza di dispositivi di protezione individuali adeguati e senza attrezzature mediche appropriate come ventilatori e letti di terapia intensiva”. L’epidemia di Covid-19 ha peggiorato un quadro già devastato dalla crisi economica e dalle misure di austerità.

“Dopo dieci anni di investimenti insufficienti, i servizi sanitari pubblici combattono in maniera eroica per rispondere all’attuale pandemia”, spiega Marie Struthers. “Con una recessione che incombe a livello mondiale come conseguenza della pandemia, possiamo trarre da questa situazione importanti insegnamenti. Non deve ripetersi o essere replicata la dolorosa esperienza della Grecia dell’ultimo decennio e sarebbe opportuno non ritornare alla deleteria strategia di austerity”.

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