Giochi di luce in volo

Scritto da in data Agosto 17, 2024

Che stiate partendo o tornando dalle vacanze oppure – per i meno fortunati – da trasferte di lavoro e il vostro problema è, dopo un viaggio in aereo, abituarvi in fretta al nuovo fuso orario, nessuna paura, la soluzione c’è. Ed è una soluzione… luminosa.

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Volare e soffrire il jet lag

Stiamo parlando di jet lag, ovvero quel fenomeno che si verifica quando, volando da una parte all’altra del mondo, ci si ritrova in un paese con un fuso orario differente dal proprio – a volte persino opposto – e il corpo ha necessità di abituarsi al nuovo ritmo sonno-veglia.

Il jet lag è proprio questo: un disturbo dei ritmi circadiani, l’alternanza sonno-veglia che regola il vivere di ognuno di noi.
Il nostro corpo ha necessità di abituarsi a una diversa successione del giorno e della notte, e di tarare le proprie abitudini e necessità – in primis il sonno – su nuovi orari.

Poterli regolare in fretta significa poter essere più attivi rapidamente – essenziale in viaggi che durino pochi giorni – e, soprattutto, significa un migliore stato di salute.

Come ridurre il jet lag con la luce

Per contrastare gli effetti del jet lag alcuni ricercatori dell’Università di Sydney hanno studiato un sistema per istruire il corpo direttamente durante il volo e forzarlo ad abituarsi al nuovo fuso orario.
Come è stato fatto? Utilizzando la luce.

Tutto nasce dalla collaborazione tra il Charles Perkins Centre dell’ateneo australiano e la compagnia aerea – anch’essa australiana – Qantas.
Il progetto si chiama “Project Sunrise” e la ricerca sulla quale si basa, condotta sin dal 2019, prende le mosse dallo studio degli effetti della luce sul corpo umano.

Al progetto hanno partecipato anche la compagnia aerea europea Airbus e Caon Design Office, uno studio di design di Sydney.

Come sappiamo, l’alternanza buio-luce determina il funzionamento dell’orologio biologico che ogni essere vivente ha al proprio interno e che cadenza le esigenze biologiche: dal nutrirsi al riposo, fino alle ore di veglia e attività.

Alterare volutamente questo ritmo, intervenendo sui tempi di luce e buio, è il segreto per spingere il corpo ad abituarsi a una cadenza differente degli stessi.

Una cabina intelligente

Con questo scopo è stata ideata una cabina speciale, chiamata Wellbeing zone (Zona benessere) il cui progetto è stato realizzato dallo studio di design australiano.

All’interno della speciale cabina, alterando intensità e lunghezze d’onda della luce artificiale riprodotta, i passeggeri sono spinti a adattarsi al fuso orario della loro destinazione proprio mentre viaggiano.

Unitamente alla stimolazione luminosa vengono abituati anche a differenti orari dei pasti, e sottoposti a esercizio fisico.

Un piccolo aiuto, quindi, che inganna il corpo e la sua percezione per aiutarlo a superare il jet lag all’arrivo o, comunque, a ridurlo.

Giocare con i colori

In quanto alla luce, gli esperimenti dimostrano come l’utilizzo del colore e dell’intensità luminosa giochino un ruolo chiave.

La scelta è ricaduta su quelle lunghezze d’onda della luce che sono in grado di incidere maggiormente sull’orologio biologico umano.
Gli studiosi hanno optato particolarmente per l’illuminazione melanopica, che ha appunto un impatto sul ritmo circadiano.

Al Charles Perkins Centre dell’Università di Sydney hanno studiato quindi gli effetti dei colori con questa illuminazione.

Per esempio, un’elevata illuminazione melanopica arricchita di blu – quindi con una lunghezza d’onda corta, tra i 450-485 nm – si è dimostrata utile a spostare l’orologio biologico.
Mentre per impedire che questo si modificasse, è stata usata una bassa illuminazione melanopica accompagnata a una lunghezza d’onda lunga, nello spettro del rosso, tra i 625-750 nm.

L’utilizzo della luce adeguata, quindi, permette di guidare il cambiamento o meno dei ritmi biologici.

Riprodurre con la luce albe e tramonti

L’illuminazione della cabina Wellbeing zone riprende i colori del paesaggio e della natura australiani.
Gli scenari di illuminazione possono però essere personalizzati in base al volo di percorrenza.

In particolare, per questo progetto sono stati testati dodici scenari differenti studiati appositamente.
Nello specifico sono state previste anche simulazioni di tramonti e albe.

Tra i dodici scenari testati vi sono tre effetti:

  • Sveglio
  • Tramonto
  • Alba

“Sveglio”, con un’illuminazione arricchita di blu ad ampio spettro per aiutare i passeggeri a rimanere vigili e svegli.

“Tramonto” che, grazie ai colori che dal tramonto passano a un cielo notturno, anche con effetti di chiaro di luna e nuvole, conduce i passeggeri a rilassarsi e li prepara al sonno.

“Alba”, invece, riproduce la luce del sorgere del Sole – con una illuminazione, quindi, più dinamica – per aiutare a passare dal sonno alla veglia.

Tutto come se si fosse immersi nella natura australiana.

Verso i voli a jet lag ridotto

Al momento i risultati sono stati tratti da oltre centocinquanta ore di test che si sono svolti presso l’Airbus Customer Definition Centre di Amburgo, su un modello di cabina dell’Airbus A350.
Qui sono state creare e provate centinaia di sequenze e schemi di illuminazione differenti.

Sebbene la prospettiva sia di diffonderli a tutti i viaggi a lungo raggio, i voli del Progetto Sunrise interesseranno, al momento, la tratta che collega in volo diretto l’Australia con Londra e New York, a partire dalla fine del 2025.

Buone notizie, dunque, in caso abbiate in previsione un viaggio tra queste destinazioni. Se però volerete attraverso altri fusi orari, mi spiace, ma dovrete attendere ancora. Nel frattempo potrete però sempre adottate il vecchio metodo anti jet lag.
Quale? Arrendersi. Vince lui.
E buonanotte.

Musica: “Sand Or Sur” – Marscott
Foto in copertina: garten-gg – Pixabay

 

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