Violenza assistita: la chiarezza come arma per combatterla

Scritto da in data Dicembre 15, 2021

«La violenza assistita riguarda i bambini minori che assistono alle violenze che la madre subisce da parte del padre. Assistere significa che non subiscono loro direttamente la violenza, ma possono vederne gli effetti. […] Sentono che è successo qualcosa, ma non sanno esattamente cosa sia successo».

Ascolta il podcast

Il silenzio che divide

Una storia di dolore che mamma e figli si portano appresso. Tutti sanno, ma nessuno parla. Una madre che subisce violenza tende a nascondere o a tacerne gli effetti, anche fisici, e i figli sanno, vedono, ma non parlano. Si sentono impotenti, hanno paura di ferire ancora di più la loro mamma, di peggiorare la situazione. E nel silenzio, si ritrovano più lontani di prima.
Come nella storia “Le ali di farfalla”, Alice sa quello che sta succedendo, sa che sua madre subisce violenza. Vede le botte, sente le urla, gli insulti, i pianti. Ma non parla. Quello che fa è stare vicino alla madre accudendola, rassicurandola, facendole quasi lei stessa da madre, sperando che un giorno tutto passi e si risolva da sé.
Quello che fanno i centri antiviolenza è cercare di spezzare questo rapporto di silenzio parlando con chiarezza e libertà di quello che sta succedendo in casa. Contrariamente a quanto si pensi, i bambini vogliono sentirsi dire le cose come stanno, hanno bisogno della verità. Parlandone si può riallacciare quel legame che si era spezzato. 

Intervista 6 – Elisabetta Corbucci

In questa intervista Elisabetta Corbucci, psicologa e psicoterapeuta presso il Centro Antiviolenza Mascherona, ci spiega come si possa intervenire nei casi di violenza assistita, ovvero quando i minori assistono direttamente alle violenze che la madre subisce da parte del padre o, indirettamente, quando ne vedono le conseguenze, e quali siano gli effetti che questo tipo di violenza può avere sui bambini.

Il podcast

Io sono Alice” è un progetto di Noemi Cenero, Elena Ferrando, Ilaria Gherardi e Caterina Valletta. In collaborazione con il Centro Antiviolenza Mascherona di Genova e l’associazione URKA.
“Io sono Alice” è raccontato da Carla Signoris.

Potrebbe interessarti anche:

Sostieni il nostro progetto. Insieme possiamo continuare a dare voce alle donne che hanno trovato il coraggio di raccontare la loro storia. 


Continua a leggere

[There are no radio stations in the database]