Violenza domestica: quando di mezzo ci sono anche i figli
Scritto da Io sono Alice in data Novembre 9, 2021
«Per la normativa italiana, normalmente, si parla di affidamento condiviso, ovvero la responsabilità genitoriale è condivisa ed entrambi i genitori hanno gli stessi diritti e gli stessi doveri. Quando ci sono dei casi di violenza si può richiedere l’affidamento esclusivo, ovvero far sì che le decisioni di maggiore interesse e rilievo siano prese soltanto da parte di un genitore unico».
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Una minaccia senza verità
Cosa succede quando nei casi di violenza domestica ci sono i figli?
È una domanda che si pongono anche le donne che quella violenza subiscono.
Oltre le percosse, la violenza psicologica e l’isolamento, arriva anche quella gravissima minaccia: «Tanto non puoi fare nulla, perché se chiedi il divorzio ti faccio togliere i bambini».
E tu, madre, inizi a crederci perché in fondo è vero: non hai un lavoro, o se lo hai è in nero, perché lui ti ha privato anche di quello.
Ti senti sola, persa e credi che se chiederai aiuto non rivedrai mai più i tuoi bambini.
Ma non è così, perché le vie legali sono molte per la tutela della donna e dei figli. Nei casi di maltrattamenti in famiglia si segue l’iter della separazione giudiziale in cui la donna che subisce violenza ha la possibilità di chiedere l’affidamento esclusivo dei figli e l’assegnazione della casa, anche se questa è di proprietà del marito o del compagno.
Intervista 4 – Michela Sarcletti
La regolamentazione dei rapporti dei minori con i padri all’interno di una separazione o di una convivenza è uno dei temi più attuali sulla violenza di genere.
Spesso le donne che si rivolgono ai centri antiviolenza hanno dei figli e l’aspetto giuridico dell’affidamento dei bambini rappresenta un passo fondamentale per riprendere in mano la propria vita.
In questa intervista ne parliamo con l’avvocata civilista del Centro Antiviolenza Mascherona, Michela Sarcletti.
Il podcast
“Io sono Alice” è un progetto di Noemi Cenero, Elena Ferrando, Ilaria Gherardi e Caterina Valletta. In collaborazione con il Centro Antiviolenza Mascherona di Genova e l’associazione URKA.
“Io sono Alice” è raccontato da Carla Signoris.
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