Il castello di sabbia

Scritto da in data Novembre 3, 2021

«Venezuela, 9 gennaio 2010. È stata l’ultima volta che ho visto il mio paese, i miei amici, la mia casa. Ho lasciato la mia famiglia, le mie abitudini, il mio ambiente e con una valigia piena di illusioni sono partita, lasciando la terra ferma per un castello di sabbia».

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Il libro della vita

«Ricordo che durante il fidanzamento c’erano stati alcuni segnali a cui però non avevo dato importanza. […] Nonostante quei campanelli d’allarme, dopo sei mesi di convivenza decisi di sposarlo. La nostra sembrava essere una storia d’amore come tutte le altre, era normale che ci fossero stati dei problemi». Perché la violenza inizia così: piccoli segnali, piccoli campanelli di allarme a cui non si presta importanza. Sì, in fondo a tutti può succedere di litigare, di arrabbiarsi e di chiedere poi perdono, non è vero?
Ma piano piano la situazione cambia e quelle che prima erano solo minacce presto diventano fatti.

Questa è una storia di partenze e di arrivi, una storia di paura ma anche di solidarietà e di vita: dal Venezuela all’Italia, l’esistenza di Alice cambierà profondamente. «La mia vita è un libro, così la considero e oggi ho la possibilità di farlo leggere a tante persone. Voglio rivolgermi a tutte quelle coppie che pensano di vivere insieme, gli adolescenti, uomini e donne. Mi rivolgo a tutti coloro che pronunciano la parola violenza come se non dovesse mai toccarli». E allora iniziamo a scorrere le pagine per capire che no, la violenza non è una cosa che succede solo alle altre. Ma non si è mai sole e dalla violenza si può uscire. Sempre.

Puntata 4 – Il castello di sabbia

Quando Alice, poco più che bambina, lascia il Venezuela per cercare la fortuna e l’amore in Italia, non sa che quella che sembrava una terra promessa si rivelerà ben presto un “castello di sabbia”.

Il podcast

Io sono Alice” è un progetto di Noemi Cenero, Elena Ferrando, Ilaria Gherardi e Caterina Valletta. In collaborazione con il Centro Antiviolenza Mascherona di Genova e l’associazione URKA.
“Io sono Alice” è raccontato da Carla Signoris.

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