Mercurio ha messo le ruote
Scritto da Raffaella Quadri in data Settembre 4, 2019
Una moda impazza per le strade delle nostre città: il monopattino elettrico. Dagli Stati Uniti una società esperta di tecnologia per la micro-mobilità urbana ne propone un nuovo modello, dotato di un software che lo rende un mezzo più sicuro e più duraturo nel tempo. Il monopattino elettrico diventa così l’ultima frontiera della “sharing mobility”, la mobilità condivisa.
Raffaella Quadri per Radio Bullets.
Musica: “Andavo a cento all’ora” di Gianni Morandi
Photo credits: Superpedestrian
Neanche dovessero davvero portare con sé un prezioso messaggio degli Dei, i novelli Mercurio sfidano le leggi della natura – e spesso della strada – aggrappati a un piccolo manubrio, sfrecciando per le strade delle nostre città sull’ultima passione della mobilità urbana: il monopattino elettrico.
Tendenza monopattino
Sarà capitato anche a voi di vedervi sfrecciare davanti a tutta velocità gli appassionati di questo “nuovo-non-nuovo” modo di spostarsi, che un tempo era solo un gioco per bambini, ma che ora, nel sempre più concitato caos metropolitano, è stato scelto come sostituto ideale della bicicletta.
È così accaduto che, da tempo, siano nate anche società che noleggino i moderni monopattini elettrici, con i quali a zero fatica si possono raggiungere velocità sostenute, anche fino a 40 km orari.
Il problema dei mezzi a noleggio, al di là della poca civiltà di alcuni utenti, sono i guasti, tanto che il turnover di questi mezzi è decisamente elevato e poco conveniente dal punto di vista economico per le società che li posseggono.
Negli Stati Uniti, dove il fenomeno del ricorso ai monopattini elettrici è diffuso da più tempo che da noi, una società esperta di tecnologie per la micro-mobilità, Superpedestrian, spin-off del MIT (Massachusetts Institute of Technology), ha ideato una piattaforma chiamata Vehicle Intelligence per flotte condivise di bici e monopattini elettrici. Il sistema, comunicando costantemente i dati di funzionamento dei mezzi a noleggio, permette di ottimizzarne la manutenzione, prevenirne i guasti e renderli di conseguenza più sicuri.
L’antefatto
Ma per capirne il funzionamento occorre fare un salto indietro, di due anni.
Era il 2017 quando l’azienda, fondata cinque anni prima da Assaf Biderman, che è stato anche Direttore Associato del gruppo di ricerca Senseable City Laboratory del MIT, lanciò sul mercato la Copenhagen Wheel.
Si tratta di una super ruota – nello specifico un mozzo – dal caratteristico colore rosso che può essere installata su qualsiasi bicicletta e che rileva i movimenti del ciclista e li potenzia, utilizzando il sistema di guida integrato all’interno del mozzo stesso. La ruota può anche monitorare la velocità e diversi parametri ambientali e del ciclista.
È in sostanza un propulsore elettrico adattivo per biciclette.
Prendendo le mosse da questa tecnologia, Biderman e compagni hanno deciso di realizzare un proprio monopattino dotandolo dello stesso sistema.
Il monopattino intelligente
I sensori e microprocessori integrati nel monopattino monitorano tutti gli aspetti meccanici, elettrici e termici del veicolo, consentendo così di diagnosticare autonomamente eventuali problemi e di risolverli nel giro di nanosecondi, per esempio riducendo la velocità del mezzo, rendendo più sicura la giuda. Mentre se il sistema identifica un problema o un guasto che non può risolvere, riporta al cloud le informazioni dettagliate che vengono valutate dagli operatori per stabilire poi come intervenire.
Il risultato, oltre a una maggiore sicurezza per gli utilizzatori, è anche una più lunga vita utile del veicolo, passando da una media attuale di massimo di due mesi a un anno o più. Senza contare, infine, un altro fattore determinante per le aziende di noleggio: la riduzione dei costi di manutenzione.
Quindi niente paura se in futuro noleggerete un monopattino, sarà un mezzo sempre più sicuro.
Ma vi prego, lasciate a Mercurio ciò che è di Mercurio…
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