A Rafah file interminabili di tir

Scritto da in data Marzo 8, 2024

“Non credevo di poter sentire e vedere cose peggiori di quelle ascoltate in questi giorni. E invece sì. Le file interminabili di tir fermi con aiuti provenienti da tutto il mondo; due parcheggi principali uno con 800 e l’altro con oltre 1000 tir per non parlare di quelli parcheggiati lungo la strada”.

Ecco la testimonianza di Walter Massa, presidente ARCI nazionale.

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La lettera

“L’obiettivo della missione è quello di ribadire direttamente dalla frontiera più esposta del conflitto la necessità di un immediato cessate il fuoco, chiedere la liberazione degli ostaggi, seguire il percorso dei convogli umanitari, compresi quelli dell’AOI – cooperazione e solidarietà internazionale diretti nella Striscia, ed esprimere la nostra vicinanza al popolo palestinese che vive la prova più difficile dal 1948”.

È uno dei passaggi della lettera congiunta alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, inviata dalla delegazione di operatori di AOI, Arci e Assopace e di parlamentari di ritorno dal valico di Rafah.

“Nei giorni che hanno preceduto il nostro arrivo alla frontiera – prosegue la lettera – al Cairo abbiamo incontrato organizzazioni palestinesi di Gaza per la difesa dei diritti umani: tutte ci hanno descritto ‘un quadro apocalittico’. L’assedio israeliano alla Striscia sta causando una catastrofe umanitaria senza precedenti, con Gaza Nord completamente isolata rispetto al resto del territorio. Al sud, nella città di Rafah, dove prima abitavano circa 280mila persone adesso ne sono stipate 1,6 milioni, esposti alle intemperie, con cibo e acqua razionati. Un bagno ogni 600 persone, quando lo standard nelle emergenze è un bagno ogni 20. La negazione della dignità umana e dei più basilari diritti fondamentali, a Gaza, è anche questo”.

“Presidente Meloni – si legge ancora nella lettera congiunta di AOI, Arci, Assopace e parlamentari – da qui, a poca distanza dall’orrore, Le chiediamo di programmare quanto prima una visita a Rafah – come ha già fatto all’inizio della crisi in Israele e Palestina – così da constatare direttamente la gravità della situazione. Le chiediamo anche di dare seguito all’indirizzo recentemente dato dal Parlamento all’Esecutivo per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi. Affinché tali impegni si traducano in azioni concrete, le chiediamo di adoperarsi per garantire che l’azione e il voto del nostro Paese negli organismi internazionali a cominciare dalle Nazioni Unite siano coerenti con le indicazioni del Parlamento”.

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