Ucciso a Vienna un critico di Ramzan Kadyrov

Scritto da in data Luglio 7, 2020

Ucciso un critico di Kadyrov

Il 4 luglio, nella periferia di Vienna, è stato ucciso con un colpo alla testa Mamikhan Umarov, un rifugiato ceceno nonché critico del capo della Cecenia, Ramzan Kadyrov. Umarov è un ex investigatore del Ministero degli Interni del suo Paese, aveva collaborato con delle agenzie di intelligence ucraine. Sono stati fermati presumibilmente due sospettati, entrambi di origine cecena.

Umarov, foto da Caucasian Knot

Viveva nella capitale austriaca dal 2005. Nel presentare la domanda di asilo politico aveva ottenuto un nuovo nome, Martin Beck. Però nella sua patria Umarov è più conosciuto come blogger di youtube con il nome Anzor di Vienna, dove criticava ferocemente Kadyrov e il suo entourage, invitandolo al confronto aperto, e rilasciava liberamente informazioni sul proprio luogo di residenza a Vienna, scrive Elena Milashina, una giornalista di Novaya Gazeta, che da anni scrive sui temi ceceni.

Caucasian Knot, un portale di notizie sul Caucaso, riporta che nei suoi video il blogger, oltre a criticare apertamente Kadyrov, lo insultava continuamente, tirando in mezzo anche la famiglia e i genitori del leader ceceno. Non si misurava nelle parole: sulle teste dei suoi bersagli piovevano parolacce e termini forti. 

Kadyrov e l’odio su Internet 

Precedentemente, nel 2019, Kadyrov in diretta sul canale televisivo Grozny, si è espresso su coloro che feriscono l’onore su Internet, scrive la BBC. 

“[…] Anche se le leggi di tutti i paesi dovessero essere violate, come possiamo lasciare in pace una persona che intacca l’onore? Giuro sul santo Corano, non la lasciamo in pace!”, queste sarebbero state le dichiarazioni del leader ceceno riguardo gli insulti. 

Però lo stesso Kadyrov è ricorso alle minacce su Internet: a maggio l’Instagram del capo ceceno è stato bloccato a causa di sanzioni americane e anche, come scrive Novaya Gazeta, per via delle minacce alla giornalista Elena Milashina, arrivate dopo alcuni suoi articoli sulla situazione causata dal coronavirus in Cecenia.

Umarov e i servizi ucraini 

Per la prima volta si è cominciato a parlare di Umarov nel 2018, quando il ceceno aveva contattato il deputato ucraino Igor Mosiychuk e gli aveva fornito informazioni riguardanti l’ordine di tre omicidi, che avrebbe ricevuto dal consigliere di Kadyrov, Shaa Turlaev, riporta sempre Milashina su Novaya Gazeta. 

Nel mirino c’era Mosiychuk stesso, che aveva minacciato il capo ceceno in passato, il leader del battaglione ceceno filo-ucraino Adam Osmaev, accusato in Russia di aver tentato di uccidere Putin e Kadyrov, nonché sua moglie Amina Okueva. La donna all’epoca delle dichiarazioni di Umarov era già morta, dopo un secondo tentato omicidio contro di lei e suo marito ad ottobre 2017, nei presi di Kyiv. 

Entrambi i coniugi avevano partecipato alle operazioni militari nel Donbass, dove Okueva, che prima di convertirsi all’islam si chiamava Natalia Nikiforova, lavorava anche come paramedico, scrive Caucasian Knot.

Amina Okueva, foto Caucasian Knot

Amina Okueva, foto da Caucasian Knot

Umarov avrebbe fornito delle prove dettagliate su tutti questi tentati omicidi ai servizi ucraini. 

Questo è il secondo omicidio di un ceceno a Vienna, scrive la BBC. Nel 2009 nella capitale austriaca è stato ucciso Umar Israilov, ex guardia di sicurezza di Ramzan Kadyrov. 

 

 

 

Foto in copertina proviene da Pixabay

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