Una storia solare: burocrazia vs fotovoltaico
Scritto da Radio Bullets in data Aprile 15, 2020
Ad oggi, più della metà della produzione di energia elettrica in Italia deriva dall’utilizzo di combustibili fossili. Questa scelta energetica ci rende dipendenti dalle forniture estere di gas e petrolio, provenienti in larga parte da paesi come la Federazione Russa e l’Arabia Saudita. Solo il 18% del lordo dell’energia usata in Italia deriva da fonti rinnovabili e di questa solo il 7% deriva dal fotovoltaico, preferendo gli impianti idroelettrici in cemento armato a quelli solari in materiali recuperabili, in grado di essere smontati al termine del ciclo vitale dell’impianto e restituire così il territorio alle comunità locali o all’ambiente naturale.
Il più grande impianto fotovoltaico d’Europa
A maggio dello scorso anno la Soprintendenza ai Beni Culturali e Paesaggistici di Viterbo ha bloccato la realizzazione del più grande impianto fotovoltaico d’Europa. Duecento ettari di terreni incolti, non boscosi e privi di qualunque vincolo paesaggistico e archeologico nella zona di Pian di Vico nella Tuscia, area già servita delle infrastrutture necessarie per la distribuzione energetica. Il progetto della CFR S.r.l. aveva già superato positivamente la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e ottenuto le autorizzazioni necessarie da tutti gli enti locali competenti e dalla Regione Lazio. Le ragioni di questo blocco, non sono dipese da problemi legali, ma, come affermato durante un’udienza col prefetto di Viterbo, dalla convinzione personale della Soprintendete Margherita Eichberg che le leggi in materia siano vecchie e inadeguate. L’ultima parola sulla questione sarebbe dovuta arrivare del Consiglio dei Ministri che, da un anno, non si pronuncia, tenendo bloccato un investimento con capitali esteri di circa due miliardi di euro, in grado di creare 6000 posti di lavoro per la realizzazione dell’impianto e altri 1200 per la sua manutenzione per i prossimi trent’anni.
6000 posti di lavoro in attesa
Se il Consiglio dei Ministri continuerà a rimandare, l’Italia potrebbe perdere questo grande investimento di capitale estero, diminuendo ancora la sua affidabilità internazionale e le opportunità di nuovi investimenti, ma soprattutto perderebbe una grande occasione per avanzare verso un modello sostenibile di sistema energetico carbon-free, in linea con gli obiettivi del Green Deal Europeo sostenuto dalla Presidente della Commissione Ursula von der Leyen.
Kevin Carboni ne parla con Raffaello Giacchetti, Ceo di CFR, il più grande sviluppatore di impianti fotovoltaici in Italia
Foto di copertina: Photo by Markus Spiske on Unsplash
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