Bielorussia, tensioni e repressione. Exit poll: Lukashenko è all’80%, ma è broglio

Scritto da in data Agosto 9, 2020

Brogli elettorali, giornalisti arrestati, internet non funzionante e colonne di mezzi militari per le strade di Minsk: tensioni nella giornata del voto per le elezioni presidenziali in Bielorussia. Gli exit-poll statali, intorno alle 19 ora italiana, danno il presidente in carica da 26 anni e alla ricerca del sesto mandato, Alexander Lukashenko, quasi all’80%, mentre la sfidante dell’opposizione, Svetlana Tikhanovskaya, sarebbe al 6,8%

Oggi è il principale giorno di votazioni per le elezioni presidenziali nel paese. L’apertura delle urne alle 8:00 locali. Secondo i dati della Commissione elettorale centrale della Bielorussia, entro le 16:00 l’affluenza alle urne ha raggiunto il 73,4%. 

Problemi di connessione

A partire dalla mattinata del 9 agosto, in Bielorussia si sono verificati problemi di connessione mobile internet per tutti operatori telefonici; cittadini bielorussi su Twitter segnalano i problemi con YouTube e Telegram che non vengono caricati, e non è stato possibile connettersi a siti locali di notizie. Ora internet a Minsk funziona a “singhiozzo”. 

Il sito di notizie Onliner racconta di ricevere molti messaggi da bielorussi che segnalano problemi con Internet.  Le persone di diverse città e regioni del paese hanno difficoltà ad accedere ad alcuni social e ad aprire alcune risorse web. Non funzionano molti servizi VPN popolari, per esempio TunnelBear. Il National Computer Incident Response Center lo attribuisce a un attacco DDoS.

Brogli elettorali

In un video del canale Telegram locale NEXTA live, che riprende una scuola di Minsk trasformata nel seggio elettorale n. 17 del distretto Sovetsky, una componente della commissione elettorale lascia la scuola scendendo per delle scale dopo essere uscita dalla finestra (sic!) e portando con sé pacchi contenenti qualcosa che assomiglia a delle scatole o a risme di carta. E tutto questo sotto l’occhio vigile della polizia, che tiene la scala alla donna.

Sempre il canale NEXTA sta raccogliendo e pubblicando, durante la giornata, le denunce di bielorussi sui brogli presso i seggi elettorali. 

“Sono arrivato al seggio elettorale, ho allungato il mio passaporto al membro della commissione, il quale, dopo un ‘controllo’ delle liste principali, mi ha detto di andare lì dove ci sono liste aggiuntive”, scrive in anonimo un follower del canale NEXTA. “Dopo, nell’elenco aggiuntivo, hanno semplicemente annotato il mio nome completo e hanno detto di firmarlo, senza indicare né data né indirizzo, niente. Poi mi hanno dato una scheda elettorale in cui ci sono due firme sul retro (firme dei membri della commissione, ndr), una accanto all’altra e la distanza tra loro è di due millimetri. Può sembrare tranquillamente una firma sola, oppure si può correggerle per sembrare una sola. Conclusione che mi sono fatto: durante le elezioni anticipate qualcuno ha votato al posto mio nelle liste principali, dando il voto alla ‘persona giusta’. E il mio, invece, non sarà calcolato perché proviene da un elenco aggiuntivo con ‘una firma sola’. Ho molta rabbia verso il governo attuale”, conclude. 

Arresto di giornalisti russi

Oggi a Minsk sono stati arrestati i giornalisti del canale televisivo russo Dozhd: persone in borghese li hanno messi a terra per poi portarli via.

Apparentemente l’arresto è avvenuto per mancanza di accredito: ora i giornalisti si trovano nel dipartimento di polizia centrale della città, secondo una dichiarazione della rappresentante ufficiale del Ministero degli Affari Esteri russo, Maria Zakharova. Invece il caporedattore di Dozhd, Tikhon Dzyadko, afferma che il canale ha presentato in tempo tutti i documenti necessari per accreditare i giornalisti, ma non ha mai ricevuto conferma, scrive il canale Telegram Baza. Ora i dipendenti dell’ambasciata russa stanno cercando di far uscire i giornalisti. 

Due giorni fa a Minsk sono stati fermati due giornalisti ucraini di Current Time, anche loro accusati di lavorare senza accredito, e deportati in Ucraina l’8 agosto. Una di loro, Irina Romaliyskaya, ha scritto su Facebook che, parallelamente, ai giornalisti è vietato l’ingresso in Bielorussia. Secondo il suo collega, Ivan Grebenyuk, il divieto è di 10 anni, riporta Ukrainskaya Pravda

Colonne di mezzi militari per le strade di Minsk

Oggi pomeriggio per le strade di Minsk sono state avvistate numerose colonne di mezzi militari.

Sempre il canale Telegram NEXTA ha pubblicato un video dove si vede muoversi una colonna con cannoni ad acqua e macchine che servono per mettere sbarramenti di filo spinato.

All’ingresso a Minsk da Brest, ecco un SUV Dongfeng Mengshi EQ2050F, altamente manovrabile.

Persone con passamontagna nelle macchine.

Oggi, durante le operazioni di voto, Lukashenko ha detto ai giornalisti che tutta l’intelligence bielorussa ora è in allerta speciale, e le immagini di lunghe colonne di mezzi militari lo confermano.

“Qualunque cosa si pianifica di fare qui, la situazione non sfuggirà al controllo”, ha sottolineato il leader bielorusso. 

Invece alla domanda del corrispondete di Tut.by sull’atmosfera di protesta nel Paese, la risposta di Lukashenko non ha lasciato dubbi: “Io vedo se provocate, e non solo su Tut.by, ma anche su altri canali. Volete rovesciare il governo? E vi aspettate che mi inginocchi davanti a voi e baci la sabbia? Comportatevi secondo la legge e non avremo nulla da dirvi. Ho abbastanza informazioni: tutti i sostenitori di Tut.by e Svoboda (Radio Liberty, ndr) volevano scatenare un tafferuglio qui. Però non ci sarà nessuno scontro, vi abbiamo messi al vostro posto”, riporta le parole del presidente bielorusso onliner.by

ARTICOLO IN AGGIORNAMENTO

Photo in evidenza: onliner.by

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