A caccia di ombre: le responsabilità dei privati nei crimini di guerra

Scritto da in data Marzo 31, 2021

A cura di Loretta Bondì.

Torniamo a parlare di un argomento che abbiamo discusso in precedenza a proposito della regione dei Grandi Laghi africani, ovvero la responsabilità nelle violazioni dei diritti umani da parte di attori privati, cioè individui o aziende. Lo facciamo con Anya Neistat, direttora legale del progetto The Docket della Clooney Foundation for Justice, nella prima intervista rilasciata ai media dalla direttora del progetto. Nel corso della sua carriera, Anya ha condotto più di 60 indagini in aree di conflitto e in situazioni di emergenza per Human Rights Watch e Amnesty International. Esperienze, queste, che hanno trovato una prosecuzione naturale nelle sue attuali mansioni per la fondazione di George e Amal Clooney.

La connessione tra business, violazioni dei diritti umani e conflitti era stata esemplificata negli anni Novanta dalla condanna a morte dello scrittore e attivista nigeriano Ken Saro Wiva che aveva difeso i diritti del popolo ogoni contro gli interessi della compagnia petrolifera Shell. All’inizio degli anni Duemila, i diamanti di sangue sono diventati il tema che incarnava il legame tra lo sfruttamento delle risorse naturali, i conflitti e il business. Più recentemente, il saccheggio dei siti archeologici per finanziare il conflitto in Iraq o altrove, è stato il focus del legame tra fonti di finanziamento illecito e guerre.

Eppure questa connessione è rimasta troppo a lungo non esplorata adeguatamente. Un cono d’ombra, questo, su cui sia Anya che il suo team intendono gettare luce, stabilendo la catena di responsabilità che porta ad atrocità contro i diritti umani sia da parte di attori privati che governativi.

Con Anya discutiamo, con esempi concreti, i metodi d’indagine del Docket e di come essi differiscano dalle indagini tradizionali incentrate sulle violazioni dei diritti umani e i crimini di guerra. Parliamo del panorama variegato di attori che si muovono, sovente nell’ombra, per alimentare conflitti e atrocità, risalendo all’anello spesso mancante degli intermediari e delle complicità del “mondo di sopra” che ne consentono l’operato. Esaminiamo, quindi, il quadro normativo di riferimento a livello nazionale e internazionale per garantire che i colpevoli siano indagati e puniti.

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