Afghanistan, donne in piazza fermate col gas dai talebani

Scritto da in data Settembre 6, 2021

Donne in piazza nelle ultime ore in Afghanistan. Un gruppo di donne ha protestato a Kabul per due giorni consecutivi «per condannare l’attacco dei talebani ai diritti delle donne», scrive su Facebook il Coordinamento italiano sostegno donne afghane (Cisda). Al grido di “Le donne afghane non accettano la prigionia”, “Viva la libertà, la giustizia, la democrazia!”, “Con la cultura e la consapevolezza difendiamo i nostri diritti!”, “Non c’è pace senza giustizia”.

«I diritti umani e la dignità delle donne sono sotto attacco da parte dei talebani; siamo qui per dire che le donne afghane hanno raggiunto la consapevolezza e non vogliono più essere messe in gabbia come venti anni fa», dice una donna in piazza. «Non staremo più in silenzio, combatteremo e porteremo avanti le nostre rivendicazioni. Preferiamo morire piuttosto che vivere in cattività. Vogliamo il diritto allo studio in tutti i campi del sapere, il diritto al lavoro, il diritto di fare politica, il diritto all’uguaglianza… Nel mondo di oggi, nessuna forza che voglia togliere i diritti fondamentali alle donne potrà governare».

Le donne afghane, si legge ancora, «sono state tradite dagli Stati Uniti e dalla Nato per vent’anni». «Ora dobbiamo combattere e alzare le nostre voci per chiedere quello che ci spetta nella società. Senza giustizia e uguaglianza non ci sarà pace. I talebani devono essere consapevoli di non poter cancellare metà della società. Chi vuole cancellare le donne alla fine cadrà», è la promessa. «Le donne afghane sopportano ogni tipo di privazione da 40 anni e ora lotteranno per i loro diritti».

Gas e spray al peperoncino

«Le nostre proteste sono state fermate dai talebani con gas e attacchi aerei», denunciano le donne afghane. «Le donne sono state minacciate di morte dai talebani e hanno opposto resistenza». Vogliono il diritto al lavoro, il diritto all’istruzione. Le donne hanno protestato per due giorni di fila, poi hanno affrontato la violenza dei talebani. Ora promettono che continueranno a protestare fino a quando non avranno ottenuto i loro diritti. «Fino a quando non saremo estinte con colpi di arma da fuoco, non saremo mai estinte». Dicono di non aspettarsi nulla dai talebani, che commettono crimini da 30 anni. «Chiediamo alla comunità internazionale, all’Unione Europea, alla Banca mondiale e ai vicini dell’Afghanistan di non riconoscere o legittimare mai i talebani».

In copertina IMTFI/Flickr

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